UN ASSISTENTE DA 30 E LODEN - EX BOY SCOUT, PER L'OPUS DEI È UNO DI LORO, PER COMUNIONE E FATTURAZIONE PURE E SAREBBE ANCHE UN PROTETTO DEL CARDINAL BERTONE: È FEDERICO TONIATO, OMBRA DI MARIO MONTI, VICE SEGRETARIO GENERALE DI PALAZZO CHIGI - UN CYBORG CHE LAVORA SOBRIAMENTE SENZA VANITÀ: NON PARLA MAI CON NESSUNO, VA A LAVORO CON I MEZZI PUBBLICI, STUDENTE MODELLO E CARRIERA ESEMPLARE: TROPPO PERFETTO PER ESSERE VERO…

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Denise Pardo per "l'Espresso"

FEDERICO TONIATOFEDERICO TONIATO

MUTI ALLA META. Non parla. Che sia un caso di mutismo selettivo tarato all'apparizione dei giornalisti? Mai una sillaba fuori posto (neanche dentro, però). Sorrisi, neanche a parlarne. Federico Toniato, vice segretario generale di Palazzo Chigi, una botta di fortuna senza pari, è l'ombra di Mario Monti.

Alla prova di sirene e tentazioni (di conversazioni, per carità, mica altro si spera durante questo governo) di un gran potere improvviso, resiste cipiglioso come fosse una statua di sale. Cartellina sotto il braccio, occhio vitreo per non intercettare altri sguardi, trotterella lato premier, lo precede, lo segue, lo insegue. In un governo ultimamente piuttosto ciarliero, Toniato è l'uomo senza vanità.

MAGICI LOMBI Oltre che, al pari di Cenerentola nota per i formidabili lombi visto l'acchiappo del principe azzurro, è il testimonial che la fortuna esiste e a volte non è neppure cieca. Nel magic horror show del potere italiano, Toniato, che ha solo 36 anni, fa un figurone, è preciso, competente, l'uomo più veloce del West nell'estrarre da una montagna di fogli il documento che ci vuole. Non è stato un igienista dentale di Monti. Un suo infermiere. Un massaggiatore dell'alluce del premier. Macché, la triste verità è che Toniato è un secchione: si potrebbe persino osare una spiegazione sovversiva, possiede i requisiti.

FEDERICO TONIATO E MARIO MONTIFEDERICO TONIATO E MARIO MONTI

BACI E ABBRACCI Che disastro, che guastafeste. A 18 anni, Toniato da Onara, frazione di Tombolo, vince una borsa di studio per la residenza universitaria di Roma, la Lamaro-Pozzani, finanziata dai Cavaliere del lavoro (solo 70 studenti sopraffini l'anno). In ventiquattro mesi finisce gli esami della facoltà di Giurisprudenza della Sapienza a Roma, 110 e lode, baci e abbracci accademici, tesi nel '98 con Nicolò Lipari. Passano due anni, ed ecco la vittoria al concorso per il Senato, dove scala di qua, scala di là, diventa capo della segreteria dell'assemblea di Palazzo Madama.

Tarcisio BertoneTarcisio Bertone

ARRIVA IL PRINCIPE L'incontro con il suo principe azzurro avviene un venerdì di novembre, quando Renato Schifani, presidente del Senato, lo assegna al neo senatore a vita, spaesato nel Palazzo romano e incaricato di formare il governo. Meno di un un mese e Monti lo porta con sé a Palazzo Chigi. Cenerentola non si sa. Ma Toniato avrà certo reso grazie al Signore. E' devoto e da lunga data attivissimo nel volontariato (servizio civile nella casa famiglia Il Tetto, consigliere tecnico dell'Associazione veneta scout cattolici). Per l'Opus Dei è anche uno di loro, per Comunione e liberazione pure, e sarebbe un protetto del cardinal Bertone. Di tutti e di nessuno, quanto di meglio.

RENATO SCHIFANIRENATO SCHIFANI

GRAZIE, ZIO E' con Monti all'udienza dal papa (nel 2008 aveva organizzato quella di Renato Schifani ) insieme ai ministri Giulio Terzi, Enzo Moavero Milanesi, Antonio Catricalà. E' al fianco del premier negli incontri con i 25 capi dipartimento di Palazzo Chigi chiamati per la prima volta nella storia dei governi a dare conto di spese e personale. Toniato è abile, riservatissimo: doti non molto apprezzate negli ultimi tempi (basti pensare alle prodezze di un suo predecessore, l'indimenticabile Mauro Masi). Le povere anime perse del Palazzo tentano speranzose possibili interpretazioni: il premier in lui rivede se stesso da giovane. Oppure: il nostro somiglia a Monti, con tutto il rispetto per la First lady Elsa, che sia un figlio segreto? O forse: Toniato ha uno zio camorrista casalese? Un padre tangentista? Una cognata con parenti mafiosi? Nulla di tutto questo. I genitori sono due maestri elementari. E lui non usa neanche l'auto blu: preferisce il tram. Che pessimo esempio per quelli dell'Italia del fare.

 

 

 

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