1 - LE TASSE ARRIVANO, I SOLDI NO
Maurizio Belpietro per “la Verità”
Mi chiama un amico imprenditore da Napoli. Ha quasi cento dipendenti, e dopo la messa in quarantena dell' Italia per il coronavirus è stato costretto a lasciarli a casa. Il suo consulente del lavoro, che prepara le paghe e istruisce le procedure per la cassa integrazione, lo ha chiamato ieri per dirgli che a distanza di un mese dagli annunci roboanti di Giuseppe Conte, per i suoi collaboratori non c' è un euro e non ci sarà neppure nei prossimi giorni. «Ci sono padri di famiglia chiusi in una casa di cinquanta-sessanta metri quadrati con i loro figli», mi dice al telefono, «e a Pasqua non sapranno che cosa mettere in tavola, perché al di là delle promesse non hanno avuto niente».
Il mio amico è disperato, perché non solo vede crollare ciò che ha costruito con sacrifici e anni di lavoro, ma vede i suoi dipendenti ridotti alla fame.
«Maurizio, questi al governo non hanno capito: qui scoppia una rivoluzione.
Tra un po' la gente scende in piazza, ma non perché vuole evadere dall' isolamento, perché non sa che altro fare. Non ha i mezzi per campare».
udo gumpel maurizio belpietro 7
Lo sfogo dell' imprenditore conferma quello che vado scrivendo da giorni e che da giorni la grande stampa prova a ignorare, preferendo inseguire le conferenze stampa del presidente del Consiglio. Dietro le rassicurazioni del capo del governo c' è il nulla. Il sussidio una tantum che l' Inps doveva distribuire subito per aiutare le partite Iva, i professionisti e i commercianti rimasti a becco asciutto non si è ancora visto nonostante gli annunci. Seicento euro non sono la soluzione del problema delle centinaia di migliaia di famiglia a cui è venuto a mancare il reddito per cessata attività, ma sono pur sempre un aiuto, che per ora è limitato solo alle parole.
Non va meglio con la promessa di una «immediata e poderosa» iniezione di liquidità fatta lunedì da Giuseppe Conte. A quarantott' ore dalla conferenza stampa di Palazzo Chigi, il decreto ancora non si è visto. Nel puro stile della maggioranza pentapiddina, le cose si dicono prima di averle fatte, e dunque al momento non esiste un testo su cui orientarci. E se non lo abbiamo noi, non lo hanno neppure le banche, le quali dovrebbero erogare il denaro alle imprese in difficoltà.
pignoramento conto corrente gualtieri e conte
A oggi non si sa se è stato aggirato l' ostacolo del via libera che la commissione Ue deve dare per evitare che i finanziamenti siano considerati aiuti di Stato.
Margrethe Vestager in passato ha dato del filo da torcere ai nostri istituti di credito e, nonostante l' emergenza, non è detto che non lo faccia anche questa volta. Ma, a parte questo scoglio da aggirare, poi ne esistono altri, e il principale sono i tempi che le banche dovranno prendersi per istruire le pratiche.
L'«immediata e poderosa» iniezione di liquidità annunciata dal premier rischia insomma di essere rinviata a data da destinarsi: di sicuro dopo le vacanze pasquali, ma è probabile anche dopo il 25 aprile e il primo maggio, giusto il tempo di veder schiattare qualche azienda. «Che vuole?», mi dice il direttore della filiale di una delle primarie banche italiane.
«Gli imprenditori ci telefonano per avere diritto al fido promesso in tv, ma a oggi noi non abbiamo neppure disposizioni per anticipare la cassa integrazione che è stata disposta dal precedente decreto. Nessuno ci ha detto come fare e cosa fare e dunque la Cig per ora rimane lettera morta». Come mi dice un banchiere: «Per il governo è più importante comunicare che fare». Fino a quando?
2 - QUATTRO FAMIGLIE SU DIECI TRAVOLTE FINANZIARIAMENTE
Da “la Verità”
«La diffusa sospensione dell' attività economica causata dalle misure di contenimento adottate pressoché ovunque nel mondo inciderà significativamente sulla capacità delle famiglie europee di fare fronte autonomamente alle proprie esigenze economiche nelle settimane a venire», spiega, con un lungo report, Bankitalia che mette in fila un po' di cause ed effetti. L' adozione di misure di contenimento incide sulla normale capacità reddituale e, in mancanza di interventi pubblici adeguati e tempestivi, le famiglie devono affidarsi alla loro ricchezza per fare fronte alla caduta del reddito e mantenere uno standard di vita adeguato.
«In Italia e in Spagna, i Paesi europei al momento più colpiti dal contagio», prosegue l' articolo, «poco più del 40% della popolazione risulta finanziariamente povera; in Francia e in Germania, dove pure sono state adottate misure fortemente restrittive, sono finanziariamente povere circa il 40 e il 33% della popolazione. Le famiglie in povertà finanziaria traggono però il loro reddito da fonti diversamente esposte alle misure di contenimento».