Estratto dell’articolo di Marco Valsani per “Il Sole 24 Ore”
Basta a esagerate commissioni e spese caricate dalle banche americane per gli scoperti sui conti. È la nuova crociata di Joe Biden sulla grande finanza: ha proposto nuove regole che entreranno in vigore nell'ottobre 2025 e che mirano a ridurre potenzialmente fino a meno di un decimo i costi per i correntisti che finiscono temporaneamente in rosso.
Di più: ha denunciato le attuali pratiche del settore come un assalto a consumatori vulnerabili. «Le banche lo fanno un servizio, io lo chiamo sfruttamento», ha dichiarato il Presidente nell'annunciare il piano.
Le associazioni bancarie hanno subito criticato l'iniziativa, presa dall'autorità federale Consumer Financial Protection Bureau (Cfpb) nata all'indomani della crisi finanziaria. Hanno affermato che si tratta di un gesto politico con effetti boomerang, che minaccia di risultare in tagli dell'offerta del servizio da parte delle banche spingendo gli americani verso angoli più oscuri e meno garantiti del settore finanziario. […]
La mossa fa parte di una più generale agenda della Casa Bianca contro il ricorso, in molteplici settori della Corporate America, a “junk fees”, a oneri “spazzatura” sulle spalle dei cittadini per gonfiare entrate e profitti. E per Biden la partita oggi è ancora più ampia: in gioco è la riaffermazione dell'impegno a favore di ceti popolari e medi, in un clima di campagna elettorale che lo vede in affanno in sondaggi davanti al malessere sociale nonostante l'economia stia evitando la recessione. […]
Stando al Cfpb, quella delle commissioni di scoperto è tuttavia anzitutto una riforma dovuta. Tipicamente le banche impongono costi di fino 35 dollari per ciascuna transazione in rosso, nonostante la gran maggioranza degli scoperti sia inferiori ai 26 dollari e venga ripagata entro tre giorni. Quel “balzello” si traduce in un interesse annuale superiore ai 16.000 per cento. Le entrate annuali delle banche da una simile pratica ammontano tuttora a 9 miliardi e dal Duemila hanno totalizzato 280 miliardi.
Nei media gli americani colpiti, l'8% dei correntisti per il 90% con poche centinaia di dollari sul conto, pagano 150 dollari l'anno. La riforma, se finalizzata, riguarda gli istituti con oltre dieci miliardi di asset, 175 gruppi. Due le opzioni prescritte: gli scoperti potranno diventare tradizionali linee di credito, soggette a requisiti di controllo e trasparenza previsti da una legislazione del 1968, il Truth in Lending Act. Oppure, per continuare quali servizi di cortesia, adottare formule basate sul solo recupero dei costi reali – e minimi - per la banca o su prestabiliti benchmark: il Cfpb identifica “overdraft fees” tra i 3 e 14 dollari.