MACRON SULLA COPERTINA DI GARCON
Pasquale Quaranta per www.repubblica.it
POlemica su twitter per la copertina di "Garçon Magazine", il bimestrale gay francese che nel numero di maggio-giugno pubblica un fotomontaggio di Emmanuel Macron a torso nudo. "La comunità lgbt troverà sempre in me un difensore", si legge nel virgolettato attribuito al candidato alle presidenziali francesi. Poco più sotto, all'altezza dei jeans, si legge "Coming out, una necessità per lottare".
Le reazioni su Twitter. "È uno scherzo?" si chiede un utente, "È proprio quello che ho sempre pensato", ribatte un altro, prima che la redazione chiarisca ufficialmente che "non c'è alcun legame tra Macron e il dossier sul coming out", che la rivista pubblica all'interno e tratta appunto un tema più generale. Ma il dibattito non si esaurisce. "Questa cover danneggia la comunità lgbt", attacca un lettore. "Siete il disonore della stampa gay", twitta un altro.
La risposta del direttore. "Chiariamolo subito: non credo che Macron sia gay. Abbiamo fatto un fotomontaggio, sì, ma lo abbiamo esplicitamente dichiarato", spiega a Repubblica Christophe Soret, direttore di "Garçon Magazine", che all'interno del bimestrale si chiede se il leader di "En Marche!" sia il candidato ideale per la comunità lgbt. A quali conclusioni è arrivato?. "Il mio è un invito a votarlo, anche se nessuno dei candidati risponde pienamente alle nostre istanze, dalla maternità surrogata ai diritti delle persone transessuali. Ma in ogni caso l'alternativa sarebbe Marine Le Pen: le conseguenze sarebbero catastrofiche".
Macron e i diritti gay. Sui social molti accusano la rivista di banalizzare il tema e di nuocere alla comunità ma Soret si difende: "Siamo nati da poco, nel 2015, e abbiamo bisogno di visibilità: cercavamo una copertina che facesse discutere". In Francia il dibattito sulla presunta omosessualità di Macron si era acceso in seguito alle voci di una sua ipotetica relazione omosessuale con il presidente di Radio France, Mathieu Gallet. Ma l'ex ministro francese dell'Economia aveva liquidato tutto con una battuta: "Non sono io, è il mio ologramma". Il riferimento era all'avversario della gauche, Mélenchon, che aveva fatto uso di un ologramma durante la campagna per il primo turno.
I temi lgbt restano al centro della campagna elettorale. Jean-Marie Le Pen, fondatore del "Front national" e padre di Marine Le Pen, ha dichiarato in un'intervista che la cerimonia di commemorazione per il poliziotto ucciso nell'attacco del 20 aprile sugli Champs Elysées ha celebrato "più l'omosessuale" che "il poliziotto" e "il lungo discorso del compagno dell'agente ha in qualche modo istituzionalizzato il matrimonio gay, esaltandolo in modo pubblico". La legalizzazione delle nozze gay è uno dei successi rivendicati dal presidente francese uscente François Hollande.