BISI E RISI - GLI ALTI BUROCRATI MINISTERIALI IN GUERRA CON IL GOVERNO PER LA LEGGE MADIA SCRIVONO AL QUIRINALE - MA COSA RISPONDERÀ MATTARELLA VISTO CHE IL DECRETO ARRIVA DA SUO FIGLIO BERNARDO CHE LAVORA CON LA MADIA? - CHE BISOGNO AVEVA RENZI DI METTERSI CONTRO L'ALTA DIRIGENZA ALLA VIGILIA DEL REFERENDUM E DURANTE LA SESSIONE DI BILANCIO?

Condividi questo articolo


Luigi Bisignani per “Il Tempo”

 

MADIA RENZI MADIA RENZI

I più alti dirigenti dell'Amministrazione pubblica, preoccupati dagli obiettivi nascosti della riforma Madia, hanno cominciato a riunirsi, prima alla chetichella poi facendosi sempre più notare, fino a costituire un Comitato  a cui aderiscono nomi importanti (segretari Generali, capi dipartimento, capi di gabinetto) per denunciare con forza e in tutte le sedi, dalla Presidenza della Repubblica alla Corte Costituzionale e quella di Giustizia europea, le incongruenze di un provvedimento che sottomette la dirigenza oggi a Renzi e domani, chissà, forse a Grillo.

 

RENZI MATTARELLA RENZI MATTARELLA

Perfino una personalità senza macchie come il Presidente emerito della Corte Costituzionale Cesare Mirabelli ha ascoltato interdetto le ragioni del Comitato.Ma che bisogno aveva in questo momento il Premier di creare un’altra spaccatura così profonda, rischiando di paralizzare l'azione del Governo durante la sessione di bilancio e a ridosso del referendum?

 

La riforma non solo scardina i principi fondamentali del lavoro pubblico, rendendolo di fatto precario, svuotando di significato il concorso che vi dà accesso e violando il principio di uguaglianza con magistrati, diplomatici e professori universitari, ma non persegue neanche gli obiettivi dichiarati di rendere più efficiente e meno costosa la Pubblica amministrazione.

 

RENZI DORME - MOGHERINI MADIA RENZI DORME - MOGHERINI MADIA

Più efficiente la Pa non diventa perché piuttosto che renderla appetibile ai giovani che dovrebbero rinnovarla, si pongono le condizioni perché i più bravi scappino. Né sono garantiti i risparmi, dato il danno economico che lo Stato rischia di subire a seguito di inevitabili ricorsi. Anzi, considerati oltre 30.000 dirigenti, i maggiori costi supereranno i 40 milioni di euro. E soprattutto addio al merito. Le valutazioni per cui i dirigenti progrediscono o vengono "retrocessi" non devono essere neanche argomentate.

 

Infine, il decreto è stato approvato dal Consiglio dei ministri più silenzioso della storia, nonostante il disappunto di più partecipanti e un parere negativo della Ragioneria generale dello Stato. Ai ministri è stato fatto leggere o non è stato neppure messo nella cartellina che l'ufficio legislativo di Palazzo Chigi prepara con tanta cura?

MADIA E RENZI ba a d c a becfe c MGzoom MADIA E RENZI ba a d c a becfe c MGzoom

 

BERNARDO GIORGIO MATTARELLA BERNARDO GIORGIO MATTARELLA

Perfino il Consiglio di Stato, chiamato per legge ad un parere consultivo, si è rifiutato di ascoltare i motivi del Comitato  che aveva chiesto di essere audito. A presiedere la commissione è Franco Frattini, che conosce meglio di chiunque la materia per aver rimediato, da Ministro della Funzione Pubblica nel 2002, i guasti della legge Bassanini che per prima ha introdotto lo spoil system. Sarà interessante vedere come il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella commenterà, se commenterà, il documento che gli sta per arrivare sulla scrivania, firmato da alcuni dei più alti dirigenti dello Stato che, pur avendo vinto un concorso pubblico, verranno considerati funzionari usa e getta.

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

ULTIME DAI PALAZZI: GIORGIA MELONI E L'OSSESSIONE DI "NON TRADIRE": AL CAPO DEL PARTITO POPOLARE SPAGNOLO, FEIJOO, RICORDA IL SUO RAPPORTO D'AMICIZIA CON SANTIAGO ABASCAL (NONOSTANTE VOX SIA PASSATO CON I “PATRIOTI”) – LA DUCETTA TEME LE AUDIZIONI AL COPASIR DI CROSETTO, CARAVELLI E MELILLO: RESTERANNO SEGRETE? - MOLLATO DA MARINE LE PEN, SALVINI IN GINOCCHIO DA ORBAN PER AVERLO A PONTIDA – TAJANI FACCE RIDE': “NON SONO UNO STRUMENTO NELLE MANI DI MARINA”. MA SE LA CAVALIERA GLI TOGLIE IL NOME BERLUSCONI DAL SIMBOLO E CHIEDE INDIETRO I 90 MILIONI DI CREDITO, CHE FINE FA FORZA ITALIA? - LE MANCATE CRITICHE A BONACCINI PER L'ALLUVIONE E LA GITA A ORTIGIA PRO-LOLLO DELLA SORA GIORGIA 

PRIMO ATTO DOPO LA DENUNCIA DI GENNARO SANGIULIANO: LA PROCURA DI ROMA HA PERQUISITO L’ABITAZIONE E SEQUESTRATO IL TELEFONINO DI MARIA ROSARIA BOCCIA. NELLA SUA CASA TROVATI ANCHE GLI "OCCHIALI-SPIA" - LA "POMPEIANA ESPERTA" E' INDAGATA PER LESIONI E VIOLAZIONE DELLA PRIVACY - L'EX MINISTRO "GENNY DELON", SOTTO INDAGINE PER PECULATO E RIVELAZIONE DEL SEGRETO D'UFFICIO, AVEVA ALLEGATO NELLA DENUNCIA MESSAGGI E FOTO CON L'EX AMANTE, DAL GRAFFIO IN TESTA ALLA FEDE SCOMPARSA: "MI HAI SFREGIATO" – L'IRONIA DI SELVAGGIA E IL MESSAGGIO (A GENNY?) DELLA "BAMBOLONA DI POMPEI" CHE DURANTE IL G7 DELLA CULTURA POSTA UNA FOTO DA…

DAGOREPORT – AVVISATE LA MELONA CHE URSULA LE HA RIFILATO UNA SOLA: DA’ A FITTO LA VICEPRESIDENZA ESECUTIVA MA GLI CONCEDE UN PORTAFOGLIO DI SERIE B (E SULLA GESTIONE DEL PNRR LO HA “COMMISSARIATO” METTENDOGLI VICINO IL MASTINO LETTONE DOMBROVSKIS) - LE FORCHE CAUDINE PER IL PENNELLONE SALENTINO SARA' L’AUDIZIONE CON LA COMMISSIONE PARLAMENTARE CHE DOVRA’ VALUTARLO: IL COLLOQUIO E' IN INGLESE, LINGUA CHE FITTO PARLA A SPIZZICHI E BOCCONI - PER PASSARE L'ESAME, SERVIRA’ L’OK DEL PD (GRUPPO PIU' NUMEROSO TRA I SOCIALISTI DEL PSE) - MA I DEM SONO SPACCATI: ALCUNI SPINGONO PER IL NO, DECARO-ZINGARETTI PER IL SÌ, ELLY SCHLEIN TRACCHEGGIA MA SPERA CHE FITTO SI SCHIANTI IN AUDIZIONE PER FARLO SILURARE - IL CONTENTINO AI VERDI CON LE DELEGHE ALLA SPAGNOLA RIBERA E LA CACCIATA DEL “MAESTRINO” BRETON CHE STAVA SULLE PALLE A TUTTI, DA MACRON A URSULA...