Luigi Bisignani per Il Tempo
Il lungo abbraccio tra Lega e Movimento 5 stelle parte da lontano e si sta sviluppando tra luoghi di potere insospettabili: la Russia di Putin, il Vaticano di Bergoglio e quel che resta di Mediobanca. Beppe Grillo, orfano del Casaleggio doc e ormai stufo del mostro che ha generato, a differenza di Matteo Salvini non ha più neppure consapevolezza degli intrighi alle sue spalle. Ma entrambi sanno che una partita decisiva per il loro futuro si gioca a Mosca, soprattutto dopo la batosta di Marine Le Pen in Francia.
Per Putin, magari anche per dare una mano al suo amico Berlusconi, è fondamentale un partito sovranista in Italia e il compito è stato affidato al vice presidente della Duma, Sergei Zheleznyak, secondo quanto viene riportato da fonti di intelligence. Questo luogotenente del nuovo zar ha rapporti sempre più stretti con Salvini e un deputato 5 Stelle, il siciliano Manlio Di Stefano, in confidenza con la famiglia Casaleggio dove, peraltro, il cirillico è di casa, visto che il nonno di Davide era un interprete ben accreditato a Villa Abamelek, residenza dell'ambasciatore russo in Italia a pochi passi da San Pietro.
Proprio il Vaticano su povertà e immigrazione guarda al Movimento 5 Stelle e accoglie Luigi Di Maio che, con il pretesto di essere vice presidente della Camera, sta stringendo rapporti di amicizia con influenti prelati. Ma a 5 Stelle e Lega strizza l'occhio anche una istituzione in via di rottamazione, la Mediobanca guidata pro tempore da Alberto Nagel, terrorizzato di essere rimosso dagli azionisti francesi.
manlio di stefano e beppe grillo
In Mediobanca, per la Lega si muove il deputato Giancarlo Giorgetti, mentre per Grillo tifa Gabriele Barbaresco, un cinquantenne bolognese dell'ufficio studi che aveva anticipato la bocciatura della legge elettorale. Ma di economisti che si avvicinano a Grillo ce ne sono tanti: l'ultimo arrivato è Paolo Savona, ex ministro e uomo di collegamento di Francesco Cossiga, che sta contribuendo a preparare per Grillo un super convegno sull'euro il 3 luglio al Senato. Prove di potere sono in corso, come Il Tempo, inascoltato, ha scritto due anni fa.
SERGEI ZHELEZNYAK PAOLO SAVONA DA LERNER ALL INFEDELE CALDEROLI E GIANCARLO GIORGETTI