BOCCIA-TO! IL PD CAMPANO ALL'ATTACCO DELL’EX MINISTRO FRANCESCO BOCCIA: “DEVE DIMETTERSI” - BOCCIA, VICINO AL SEGRETARIO LETTA, È COORDINATORE DELLA CAMPAGNA CONGRESSUALE DI SCHLEIN MA È ANCHE COMMISSARIO DEL PARTITO NELLA REGIONE DI DE LUCA - I CONSIGLIERI CAMPANI (SCHIERATI CON BONACCINI) PARLANO DI INCOMPATIBILITÀ…

-

Condividi questo articolo


Stefano Iannaccone per Domani 

francesco boccia francesco boccia

Un altro problema arriva sul tavolo del segretario del Partito democratico, Enrico Letta, con effetti sul già travagliato percorso congressuale. Un gruppo di consiglieri regionali in Campania ha infatti inviato una lettera al leader dem e al coordinatore nazionale del Pd, Marco Meloni, chiedendo la rimozione di Francesco Boccia da commissario regionale della Campania dopo la sua decisione di schierarsi al fianco della candidata alla segreteria, Elly Schlein. Un impegno considerato chiaramente legittimo, ma non marginale, avendo accettato il ruolo di coordinatore della campagna congressuale della deputata.
 

franceschini letta franceschini letta

Accusa di incompatibilità Lo status, secondo i consiglieri campani, sarebbe un caso di «incompatibilità», minando alla base la «terzietà» necessaria per proseguire il cammino verso l'elezione del segretario regionale, attesa per la prossima primavera. Prima, inevitabilmente, bisogna portare al termine l'assise nazionale.

 

Insomma, se i candidati alla segreteria, da Stefano Bonaccini a Schlein, stanno mantenendo un certo fair play, evitando almeno finora polemiche frontali troppo infuocate, la situazione altrove, soprattutto sui territori più complicati, non è affatto serena. Riflettendo i nervosismi e le vecchie incomprensioni che agitano il partito.

La storia è iniziata in estate.

 

Lo scorso 21 giugno Boccia è stato indicato proprio da Letta come commissario regionale. Il suo compito era di gestire il ritorno alla normalità dopo le dimissioni del segretario regionale, Leo Annunziata, uno degli uomini di fiducia del presidente della regione, Vincenzo De Luca.

 

francesco boccia foto di bacco francesco boccia foto di bacco

In quella fase, il voto delle politiche sembrava lontano, quindi il segretario aveva puntato su un dirigente a lui molto vicino per rimettere ordine sul piano locale. Le cose sono cambiate e c'è stato il ritorno anticipato alle urne con l'esito ben noto per i dem.

 

Nomi pesanti in campo La lettera, inviata a largo del Nazareno, è stata sottoscritta da esponenti di peso in Campania, a cominciare dal presidente del consiglio regionale, Gennaro Oliviero, e dall'ex sottosegretario, Umberto Del Basso De Caro.

 

I due dirigenti avevano già contestato la formazione delle liste nelle ultime politiche, denunciando una spartizione dei posti tra i prescelti di De Luca, con in testa il figlio (poi eletto) Piero, e i big nazionali, come i ministri uscenti Dario Franceschini e Roberto Speranza.

 

Avevano parlato di «metodi da basso impero» nella scelta delle candidatura, indicatori «di prepotenza, di arroganza prevaricatrice, di insipienza politica». A distanza di mesi il malumore è aumentato. Solo che l'area del dissenso si è allargata: tra i firmatari della lettera figurano anche Lello Topo, ex deputato non rieletto, Mario Casillo, figura forte capace di ottenere 42mila preferenze alle ultime regionali, insieme a Loredana Raia, Massimiliano Manfredi, Bruna Fiola e Francesco Picarone.

 

Un blocco schierato a sostegno di Stefano Bonaccini, che ha deciso di alzare il livello dello scontro, contestando la linea nazionale. La vicenda non può dunque essere derubricata a una semplice diatriba locale.

conte boccia conte boccia

 

Boccia è stato ministro degli Affari regionali del governo Conte II e ancora adesso, vista la sua vicinanza a Letta, è componente della segreteria nazionale, in qualità di responsabile enti locali. Un profilo nazionale, oggi in primo piano al fianco di Schlein.

A poco più di un mese dalle primarie, il segretario è chiamato ad assumere una posizione di fronte all'offensiva dei consiglieri regionali. Il silenzio verrebbe interpretato come una difesa del suo fedelissimo.

 

Richiesta di rimozione Ma cosa contiene il documento partito da Napoli? «Boccia, com' è suo diritto, ha scelto di sostenere la candidatura dell'onorevole Schlein, accettando il ruolo di coordinatore della campagna congressuale di quest' ultima e rilasciando numerose interviste e dichiarazioni a sostegno della candidata Schlein», si legge nel testo, in cui si sostiene che «questa sua nuova condizione lo pone al di fuori del perimetro di terzietà e di neutralità connaturato alla sua funzione di garante».

boccia conte boccia conte

 

Un atto di sfiducia nei suoi confronti, con riflessi che arrivano fino a Letta. Da qui la richiesta indirizzata al leader nazionale: il problema va «rimosso dalla segreteria nazionale e in tal senso va il nostro auspicio», facendo appello a un intervento ad horas e con una bacchettata a Boccia: «Sarebbe stato auspicabile un suo spontaneo passo indietro ma ciò non è avvenuto, nonostante sia del tutto evidente l'incompatibilità politica tra le due funzioni peraltro sovrapposte anche temporalmente».

francesco boccia foto di bacco francesco boccia foto di bacco

 

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

AL QUIRINALE HANNO LE PALLE PIENE DI MALUMORE PER LE SPARATE ANTI-GIUDICI DEL GOVERNO DUCIONI: "NEANCHE AI TEMPI DI BERLUSCONI..." - SERGIO MATTARELLA, CHE È IL CAPO DEL CONSIGLIO SUPERIORE DELLA MAGISTRATURA, È IRRITATO PER IL CLIMA DI DELEGITTIMAZIONE COSTANTE DELLE TOGHE DA PARTE DELLA MELONI E DEI SALVINI – L’AMMISSIONE PRESIDENZIALE (“PIÙ VOLTE HO PROMULGATO LEGGI CHE RITENEVO SBAGLIATE E INOPPORTUNE”) SPIEGA BENE IL CLIMA DI INSOFFERENZA VISSUTO AL COLLE - DI SCAZZO IN SCAZZO, MATTARELLA, DEPOSTA LA MASCHERA DA "MUMMIA SICULA", POTREBBE RISPONDERE IL 31 DICEMBRE, SCODELLANDO UN DURISSIMO DISCORSO DI FINE ANNO IN MODALITA' COSSIGA: UNA PICCONATA DOPO L'ALTRA…

DAGOREPORT – LA MEGALOMANIA DI LETIZIA MORATTI NON HA LIMITE: NON PAGA DEI FLOPPONI ALLE REGIONALI E ALLE EUROPEE, SI AUTO-CANDIDA A SINDACO DI MILANO. E HA FATTO UNA “PROPOSTA INDECENTE” A MARINA E PIER SILVIO: LA SIGNORA BRICHETTO VORREBBE RILEVARE UNA QUOTA DELLA FIDEIUSSIONE BANCARIA DA PIÙ DI 90 MILIONI CON CUI I FRATELLI BERLUSCONI SONO DIVENTATI “PROPRIETARI” DI FORZA ITALIA. RISPOSTA? NO, GRAZIE – I RAPPORTI TRA LA FAMIGLIA DEL CAV E TAJANI NON SI RASSERENANO…

DAGOREPORT - L’INIZIATIVA DI OLAF SCHOLZ DI CHIAMARE PUTIN PER TROVARE UNA SOLUZIONE ALLA GUERRA, CON CONSEGUENTE INCAZZATURA DI ZELENSKY, HA UN COMPLICE: LA POLONIA DI TUSK – LA MOSSA È INNESCATA NON SOLO DALLA CRISI ECONOMICA TEDESCA MA ANCHE DAL TRIONFO DI TRUMP - CON URSULA VON DER LEYEN DEBOLISSIMA, I LEADER DI GERMANIA E POLONIA HANNO CAPITO CHE NON POSSONO LASCIARE L’INIZIATIVA DI UNA TRATTATIVA DI PACE CON PUTIN AL TRUMPONE E ALLA SUA POLITICA ISOLAZIONISTICA CHE DELL’EUROPA SE NE FOTTE...

I PRIMI 90 ANNI DI CARLO DE BENEDETTI INIZIANO ALL’HOTEL PALAZZO PARIGI DI MILANO ALLE 19.30 CON UN APERITIVO E TERMINANO CON UN BRINDISI ALLE 22.30 - 100 ATTOVAGLIATI TRA CUI IL NEO 90ENNE IL PATRON EMERITO DEL POTERE BANCARIO, “ABRAMO’’ BAZOLI, ZANDA E GENTILONI (UNICI POLITICI), EZIO MAURO E GAD LERNER – DA RCS: CAIRO, DE BORTOLI, ALDO GRASSO E LILLI GRUBER (CHE HA SCODELLATO IERI SERA SU LA7 UNA PUNTATA REGISTRATA) - MOLTI HANNO NOTATO L’ASSENZA DELLA MOGLIE DI MARCO, PAOLA FERRARI, DA SEMPRE AVVERSARIA DEL SUOCERO: “E’ IL NONNO DEI MIEI FIGLI MA MI DISSOCIO DALLE PAROLE DISGUSTOSE DETTE SU GIORGIA MELONI” – E CARLETTO NON SOLO NON L’HA INVITATA MA AVREBBE SOTTOLINEATO AL FIGLIO MARCO CHE LA PRESENZA DELLA MOGLIE PAOLA NON ERA PER NULLA GRADITA….