(ANSA) - Il tribunale di Firenze ha dichiarato fallita la cooperativa Marmodiv, una delle società di cui si occupa l'inchiesta per bancarotta fraudolenta e false fatture in cui sono indagati tra gli altri Tiziano Renzi e Laura Bovoli, genitori dell'ex premier Matteo Renzi. La procura sostiene che controllassero la società attraverso prestanome e che ne fossero amministratori di fatto. Ora, questo fallimento potrebbe aggravare la posizione dei coniugi Renzi benché si siano difesi dicendo di non avere ruoli in Marmodiv.
Per il tribunale fallimentare, Marmodiv - che si occupa di consegne di materiale pubblicitario tipo volantini e pieghevoli - ha debito per circa 500.000 euro, con "una irreversibile condizione di insolvenza che emerge dalla sproporzione tra ingente entità della esposizione debitoria e l'attivo sociale cosicché dev'esserne dichiarato il fallimento".
casa di tiziano renzi e laura bovoli
Nel dettaglio i giudici fallimentari evidenziano, su base di consulenza tecnica, che la Marmodiv avrebbe un 'crac' da circa 493.000 euro per debiti scaduti e non pagati, di cui 152.000 circa verso l'Inps, 28.000 euro circa verso l'Agenzia delle Entrate, 115.000 verso Banca Cariparma Credit Agricole per scoperto di conto corrente affidato, 184.284 euro verso Banca di Cambiano spa dopo revoca degli affidamenti concessi e iscrizione degli stessi a sofferenza.
tiziano renzi e laura bovoli al balcone di casa 1
Inoltre sempre gli stessi giudici fallimentari parlano in sentenza di "discordanze fra il bilancio approvato da Marmodiv" per il 2017, con attivo patrimoniale di 1.611.000 euro e ricavi per 3.365.732 milioni di euro, "e la situazione contabile allegata dalla procura di Firenze alla propria istanza di fallimento". Conti che non avevano convinto gli inquirenti. Il fallimento di Marmodiv fu chiesto dalla procura il 4 settembre 2018 avendo rilevato "una consistenza esposizione debitoria" ed essendo stati segnalati all'Agenzia delle Entrate debiti per 92.000 euro (contributi Inps non versati) e debiti alla chiusura del bilancio 2017 di 1,255 mln di euro, di cui 335.000 di debiti commerciali.
Poi agli inizi del 2019 Banca di Cambiano spa ha presentato una denuncia contro Marmodiv per aver riscontrato una fattura falsa da 73.000 euro portata allo sconto. La banca era andata a riscuotere la fattura da un debitore di Marmodiv ma la srl contattata ha disconosciuto il debito sostenendo di non aver mai avuto rapporti commerciali con Marmodiv.
Irrilevante, sostiene ancora il collegio nella sentenza che dichiara il fallimento, la cessione di ramo d'azienda a Dmp Italia srl, la quale comunque non si è accollata i debiti con le banche. Il tribunale ha nominato un curatore fallimentare a cui i creditori possono chiedersi di insinuarsi nel fallimento e ha ordinato a Marmodiv di portare bilanci e scritture entro tre giorni. Il 25 luglio ci sarà l'adunanza per l'esame dello stato passivo al tribunale fallimentare di Firenze.