Clemente Pistilli per “la Repubblica – Roma”
Caduta pure l'ultima roccaforte. Sono lontani i tempi in cui i grillini sembravano inarrestabili, in cui erano alla guida del Campidoglio con Virginia Raggi e forza di maggioranza relativa in Parlamento. Al Movimento 5 Stelle nel Lazio era rimasta solo Pomezia, la città dove tutto era cominciato, la prima con una giunta pentastellata nella regione e dove l'allora sindaco Fabio Fucci, poi passato alla Lega dopo aver rotto con i 5S sul doppio mandato, era indicato da Beppe Grillo come l'esempio del buon amministratore.
Un simbolo dopo che agli atti di Mafia Capitale finì l'intercettazione in cui Salvatore Buzzi definiva Fucci incorruttibile. Ieri però è crollato l'esecutivo M5S anche a Pomezia. Tredici consiglieri comunali hanno dato le dimissioni e il primo cittadino Adriano Zuccalà è stato costretto a lasciare il Palazzo.
In nove anni i grillini sono spariti da tutti i Comuni del Lazio. A Pomezia hanno provato a resistere, ma un mese fa era diventato evidente che anche lì i pentastellati avessero i giorni contati. Quattro consiglieri avevano formato un gruppo autonomo, "Pomezia attiva", ed erano passati all'opposizione. Troppe le frizioni.
In consiglio comunale, con uno scontro su un progetto urbanistico, si è consumata la definitiva rottura ed è arrivata la sfiducia.
« Decliniamo ogni responsabilità per la caduta di questa amministrazione. L'hanno voluta loro » , hanno dichiarato i quattro di "Pomezia attiva". Dura la reazione del sindaco Zuccalà alle dimissioni in massa dei consiglieri: «Un gesto vigliacco, nelle segrete stanze di un notaio, da parte di persone che non sanno nemmeno cosa voglia dire rappresentare una città » . Di più: « Ectoplasmi della politica ».
In attesa di nuove elezioni la campagna elettorale sarà dura. E non mancheranno problemi neppure per il centrodestra. L'ex sindaco Fucci, scelto come capo della Lega a Pomezia dall'ex sottosegretario Claudio Durigon, dopo Ferragosto ha ottenuto l'archiviazione dell'inchiesta aperta a suo carico sul disastroso incendio dell'azienda di rifiuti " Eco X", da cui nel 2017 si sprigionò una nube tossica che per giorni minacciò Roma.
Il sostituto procuratore Luigi Paoletti, ritenendo che da parte dell'allora primo cittadino vi sia stata « grave negligenza » , ma non dolo, ha però specificato che trasmetterà gli atti alla Procura regionale della Corte dei Conti, «in relazione al danno erariale arrecato al Comune di Pomezia e allo Stato » , e che lo farà « fermi restando eventuali profili di responsabilità da far valere nelle opportune sedi civilistiche » . Fucci rischia così una stangata e un delicato contenzioso con il Comune. A sinistra invece sembra voler tornare in campo anche chi in passato è stato indicato in un'inchiesta antimafia come legato al clan Fragalà, ma il Pd assicura una campagna elettorale all'insegna del vero rinnovamento.
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