Mauro Evangelisti per “il Messaggero”
La Spagna obbligherà tutti i viaggiatori in arrivo dall'estero alla quarantena per due settimane, l'Italia lo sta già facendo. Il problema è che all'orizzonte si intravede una politica di accordi bilaterali, anche all'interno dell'Unione europea, che rischia di penalizzare il nostro Paese e tagliarlo dai flussi turistici. E non solo a causa dei canali preferenziali che aprirebbero le porte della Croazia per l'estate a Germania, Austria e Repubblica Ceca.
Fuori dall'Unione europea, il primo ministro britannico Boris Johnson ha sì annunciato un periodo di quarantena per chi dall'estero arriva nel Regno Unito, ma si parla di un possibile accordo bilaterale con la Francia, che dunque andrebbe a favorire i flussi turistici tra i due paesi. Ecco perché i lavori di oggi della Commissione europea possono essere decisivi per l'Italia, che spinge per una politica comune che superi la logica degli accordi bilaterali e non penalizzi il nostro Paese. Il ministro Dario Franceschini (Cultura ma anche Turismo) ha dialogato con il suo omologo tedesco Thomas Bareiss perché ci sia una soluzione valida per tutta l'Europa.
C'è anche una data possibile per fare riprendere, sia pure gradualmente e tenendo sotto osservazione l'andamento dei contagi, i viaggi all'interno della Ue, il 14 giugno; la Commissione europea oggi dovrebbe intervenire con una serie di raccomandazioni: distanziamento nei ristoranti, negli hotel e nei musei; app che dialoghino e consentano lo scambio di informazioni; protocolli per la quarantena se un turista si contagia durante la vacanza.
Complicata l'applicazione pratica del passaporto sanitario che attesti la negatività certificata dal tampone, salvo che non si prenda in considerazione un modello che si sta sperimentando in Asia, ad esempio all'aeroporto di Seul, di test all'arrivo, ma servirebbe una organizzazione che in Europa non c'è.
SCENARI
Le raccomandazioni della Commissione europea, attese per oggi, hanno un limite: ogni nazione può comunque decidere una linea differente. L'Italia, per non essere tagliata fuori, allora potrebbe comunque percorrere la strada degli accordi ristretti, perché è innegabile che da paesi come la Germania vi sia l'interesse di molti turisti a trascorrere la vacanze nelle nostre regioni. Un altro scenario, di cui si parla anche a Madrid, è quello di un accordo tra Germania, Francia, Spagna e Italia.
SPIAGGIA AI TEMPI DEL CORONAVIRUS - IL PROGETTO
Il sottosegretario ai Beni culturali, Lorenza Bonaccorsi, sta seguendo con attenzione l'evolversi di una situazione che cambia di giorno in giorno, ma che cammina sui numeri insidiosi della crisi: a Roma, ad esempio, il 90 per cento degli hotel è chiuso. Eppure per l'estate in Italia, soprattutto al Sud, ci sono 460mila prenotazioni dall'estero, mai cancellate. Altro nodo da sciogliere è quello dei voli aerei, con l'Italia che chiede che sia rispettato il distanziamento a bordo e alcune compagnie che, al contrario, puntano a riempire gli aerei. Michael O'Leary, numero uno di Ryanair, ha annunciato la ripresa del 40 per cento dei voli a luglio, ma non lascerà vuoto il posto centrale. Renderà obbligatoria la mascherina e per andare in bagno bisognerà chiederà il via libera all'assistente di volo.