Stefania Piras per Il Messaggero
Onorevole Carelli, la situazione sembra incartata...
«No, io sono ottimista. Noi stiamo seguendo l'evoluzione anche all'interno delle altre forze politiche e credo che sia normale. Stiamo vedendo che ogni giorno la situazione cambia. Il nostro punto fermo è la volontà di dialogare sia con Il Pd che con la Lega per cercare di trovare dei punti in comune di programma e arrivare alla fine a un contratto che sia alla base di un'attività di governo».
Da chi deve essere presieduto l'esecutivo?
«Secondo noi dalla forza politica che ha ottenuto maggiori risultati il 4 marzo. Quindi deve essere presieduto da Luigi Di Maio».
È un punto su cui non si transige?
«Sì è un punto da cui non ci muoviamo assolutamente. Anche perché io penso che sia un po' assurdo chiedere al candidato premier che ha ottenuto il 32,5% dei voti alle ultime elezioni di farsi da parte quando noi abbiamo avuto gli ultimi quattro presidenti del consiglio che non erano neanche eletti dai cittadini, dal popolo. Veramente, non ha senso».
Chi le sembra più affidabile? Pd o Lega?
«Non facciamo un discorso di affidabilità ma ragioniamo su un governo del cambiamento per il futuro. Quindi noi abbiamo aperto i canali a queste due forze politiche. Abbiamo chiesto un incontro con Salvini e a Martina. Da questi incontri uscirà qualcosa di concreto e da lì capiremo con chi sarà possibile poi affrontare i problemi e i temi che interessano alla gente. A noi non interessa il discorso alleanza o convergenza, ci interessa affrontare i problemi: la lotta alla povertà, la sburocratizzazione, la gestione dell'immigrazione clandestina, la lotta alla disoccupazione giovanile e non».
La pregiudiziale su Silvio Berlusconi e Forza Italia non le sembra esagerata?
«Qui non si tratta di avere una pregiudiziale su una persona. Si tratta di dare un governo di cambiamento e che guardi al futuro. Allora, noi a Salvini diciamo di sedersi a parlare con noi per creare questo governo. Il discorso su Berlusconi riguarda il passato, riguarda una forza politica che ha già avuto l'opportunità di governare questo paese negli ultimi venti anni e lo ha fatto in diverse occasioni però hanno fatto tante promesse e non le hanno mai mantenute. Secondo noi stare con Berlusconi è guardare al passato. E noi vogliamo guardare al futuro».
Dunque non parlate con il Berlusconi politico ed ex premier.
«Ma sì, è un discorso politico ovviamente».
IL BACIO TRA LUIGI DI MAIO E EMILIO CARELLI
Perché c'è anche un Berlusconi imprenditore? Che posizione avete sulle aziende di Berlusconi?
«Io sono stato un dipendente di Mediaset e non ho nessun problema a dirlo: non mi sembra che all'interno del Movimento ci sia intenzione di attaccare Mediaset».
Cosa pensa dell'accordo Sky-Mediaset?
«Oggi ci sono sul mercato operatori come Amazon e Netflix. Quindi credo che sia un fatto di cultura aziendale, di business. Mediaset si è specializzata nella tv generalista, Sky è specializzata nella tv a pagamento e fanno molto bene il loro lavoro. Io credo che sia bene che ognuno faccia il suo lavoro».
E' la prima volta che viene a Ivrea?
«No è la seconda volta, ero qui anche l'anno scorso. Anzi a Ivrea è scoppiato il mio idillio con il Movimento 5 stelle. Ho scoperto venendo qui persone molto preparate che proponevano temi e valori molto condivisibili e rimasi molto stupito che si affrontassero temi legati all'innovazione che abitualmente le forze politiche non affrontano mai. Avevo conosciuto da poco Davide Casaleggio e a Ivrea ho approfondito il rapporto con lui scoprendo una persona molto sensibile alle nuove tecnologie e in generale al futuro. Tematiche che ho sempre seguito come giornalista. L'interventi che ho apprezzato di più oggi è stato quello di Mauro Calafiore: l'applicazione dell'intelligenza artificiale al ciclo produttivo. Anche dal punto di vista politico in Parlamento dovremo affrontare questi temi».
In quale commissione le piacerebbe lavorare?
«In commissione Esteri. Ho seguito per lavoro le presidenziali americane, e le elezioni inglesi e francesi».