Giuseppe Aloisi per il Giornale
Jeremy Corbyn ha fallito. Boris Johnson e i conservatori hanno la maggioranza.
La Brexit entro il prossimo 31 gennaio è la prospettiva più probabile. Ogni voto che viene scrutinato contribuisce a rendere un secondo referendum sulla fuoriuscita dalla Ue una vera e propria chimera. Quello era l'obiettivo del centrosinistra.
Le proiezioni dimostrano come il Partito Laburista non abbia risalito la china, nonostante Jeremy Corbyn abbia provato con una piattaforma ideologica prossima alle istanze della base popolare. I britannici credono nell'ex sindaco di Londra. E per la sinistra - anche nella sua versione "new left" - è ormai notte fonda. Da domani si penserà a ricostruire da capo il Partito Laburista.
Gli exit poll attribuiscono alla principale forza di centrosinistra solo 191 seggi. Si tratta di una vera e propria debacle. Le aspettative, anche quelle peggiori, ragionavano su numeri diversi: Corbyn avrebbe dovuto vincere in un numero di collegi ben superiore. Qualcuno ha persino ipotizzato che, nel caso in cui Boris Johnson non fosse riuscito nel cappotto, Corbyn avrebbe potuto confidare in un mandato, in qualità di premier di minoranza. Ma è andata in modo diverso. Il ritorno ai massimalismi ideologici è valso a poco.
Dopo il referendum del 2016, i Labour hanno pensato che una virata decisa a sinistra potesse rappresentare un'arma vincente. Di certo, però, c'è come buona parte dei cittadini del Regno Unito preferisca l'opzione originaria per rimettere in sesto la propria situazione sociale, ossia la fuoriuscita dalle istituzioni europee. Non è detto che funzioni, ma questo è il pensiero degli elettori. Corbyn non è riuscito a recuperare il voto degli scontenti. E ora, con ogni probabilità, si farà da parte, lasciando ai suoi compagni di partito una situazione complessa.
I laburisti, infatti, devono guardarsi le spalle dal partito Liberal Democratico, che sembra in ascesa. In Francia successe a Benoit Hamon. Emmanuel Macron è nato per via di un vuoto lasciato a sinistra dello scacchiere. E Corbyn, come Hollande, potrebbe aver contribuito a creare lo stesso spazio da riempire. La sinistra occidentale deve così dire addio ad un altro dei miti di questi tempi. Il leader dei laburisti inglesi avrebbe dovuto raffigurare un esempio.
Ma la sua parabola racconta solo di tramonti e sconfitte. E sui social già rimbalza un nuovo inquietante hastag: #CorbynOut, ovvero Via Corbyn. Mentre l'ex ministro dell'Interno Alan Johnson, deputato uscente, non lascia dubbi: "Non ho mai immaginato che potessimo scendere sotto i 200 seggi. Questo è Corbyn".
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