CODICE BLAIR – BLUE JEANS, POLO APERTA SUL COLLO E UN MURALE CON LA UNIONE JACK E LO SLOGAN ‘NO SURRENDER’ - RITRATTO DI BLAIR IN VERSIONE ‘CELODURO’ SUONA COME UN AVVERTIMENTO: NON MI ARRENDE. SONO SEMPRE LO STESSO, VELENOSO, VANITOSO E POTENTE

Le metamorfosi pittoriche dell’ex premier britannico in 5 tele: chissà se l’ultima, quella di Blair dandy col No surrender, è un pizzino a chi sta provando l’ennesimo sgambetto: il manipolatore è pronto a resistere, in blue jeans, funambolico comunicatore di se stesso, apripista del figlio Euan che correrà forse alle politiche in un collegio laburista sicuro…

Condividi questo articolo


Fabio Cavalera per il "Corriere della Sera"

RITRATTO DI TONY BLAIRRITRATTO DI TONY BLAIR

Da grande leader quale è stato, Tony Blair sa usare bene le arti manipolatorie della comunicazione orale, scritta e visiva. Se a fin di bene o a fin di male spetta agli storici e ai critici capire e valutare. Il giudizio è difficile e resta sospeso. Ma su un dato non si può discutere: l'ex premier britannico ha un'abilità particolare davanti ai ritrattisti. Sa usare il suo volto e la sua immagine per raccontarsi e per cambiare la sua pelle.

In fotografia, davanti alle telecamere o in posa per un quadro: è lui che dirige obiettivo e pennello. Da superbo narcisista, attento ai particolari, ai vestiti, alle smorfie, agli sguardi. Più che dalle biografie e dalle autobiografie, sempre comunque molto interessanti, la parabola della sua vita politica viene ben descritta dalle cinque tele che lui stesso, cultore del messaggio, ha concesso di dipingere. Sentendo il bisogno di trasformarsi.

ALISTAIR ADAMS - RITRATTO DI TONY BLAIRALISTAIR ADAMS - RITRATTO DI TONY BLAIR

Nell'ultima (commissionata dalla National Portrait Gallery e in mostra alla Mall Gallery), firmata da Alastair Adams presidente della Royal Society of Portrait Painters, ovvero i ritrattisti più qualificati, ecco il Tony Blair dandy, l'architetto della Cool Britannia degli anni Novanta, riforme e strapotere della finanza, il sessantunenne di oggi che ha fatto perdere la testa alla ex moglie di Rupert Murdoch.

Immortalato nell'ufficio della sua bella casa nel Buckinghamshire, in blue jeans con le due mani infilate nelle tasche, una polo aperta sul collo, la giacchetta sportiva. E sullo sfondo, un murale: la Union Jack e lo slogan «No Surrender», no alla capitolazione, che è stato un omaggio alla conclusione dei Troubles nordirlandesi (uno dei capolavori di Blair premier) ma che suona come un avvertimento a chi lo crede defilato. Non si arrende. E' sempre lo stesso, velenoso, vanitoso e potente.

GEORGE W BUSH - RITRATTO DI TONY BLAIRGEORGE W BUSH - RITRATTO DI TONY BLAIR

Fenomenologia dell'uomo e del politico Blair che se ne infischia degli imbarazzi sui milioni per le consulenze alla banca Jp Morgan o ai despoti kazaki, e archivia le rivelazioni sulla sua disponibilità a collaborare con Rebekah Brooks per toglierla dagli impicci, mente dello spionaggio giornalistico. Manipolatore di classe, cervello sopraffino. Leader pieno. E pensare che fino al 2007 aveva sempre rifiutato di posare, considerando la comunicazione visiva su olio un orpello inutile ai suoi giochi.

JONATHAN YEO - RITRATTO TONY BLAIRJONATHAN YEO - RITRATTO TONY BLAIR

Poi cambiò idea, stava per concludersi il decennio a Downing Street. E allora si consegnò, confortato dalla moglie, ai primi due ritrattisti. Un testamento politico: nessuna parola, solo lineamenti, colori, espressioni. Nel primo di Jonathan Yeo: un Blair in cravatta, triste, con il papavero all'occhiello, il papavero del «Giorno delle Rimembranze» che celebra i morti delle guerre. Nel secondo di Phil Hale per la galleria del Parlamento:

ALISTAIR ADAMS - RITRATTO DI TONY BLAIRALISTAIR ADAMS - RITRATTO DI TONY BLAIR

un Blair pensieroso, fiaccato dalle lotte intestine ai laburisti, pronto alla ritirata tattica. Ma non a pensionarsi. Pronto semmai a rinvigorirsi, affidando le memorie ai libri, alle interviste. E ai quadri. I tre della resurrezione. Uno, che gli dedicò l'amico George Bush: il Blair imbellettato dell'Iraq. E dopo: il Blair ufficiale per la National Portrait Gallery, ancora senza cravatta, aggressivo in stile Zio Sam, che ti fissa e ti urla addosso.

Il fisico di Blair che attrae Miss DengIl fisico di Blair che attrae Miss Deng

Infine il Blair dandy con il «No Surrender». Chissà se è un «pizzino» a chi gli sta confezionando l'ennesimo sgambetto. Incombe il rapporto finale della commissione Chilcot sulle presunte armi di Saddam. Il magnifico manipolatore è pronto a resistere.
In blue jeans. Funambolico comunicatore di se stesso. Apripista del figlio Euan che correrà forse alle elezioni politiche in un collegio laburista sicuro.

 

 

Condividi questo articolo

FOTOGALLERY

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT – PER VEDERE FINALMENTE IL TRIONFO DI "TELE-MELONI", LA DUCETTA E GIAMPAOLO ROSSI HANNO DOVUTO INGOIARE UN BEL ROSPO: ROBERTO SERGIO COME DG È STATO IMPOSTO DA MATTEO SALVINI – DI FRONTE ALL'ULTIMATUM LEGHISTA (''O SERGIO DG, O SALTA ROSSI"), LA "NANA MALEFICA" (COPY CROSETTO) HA COSTRETTO IL “FILOSOFO DI COLLE OPPIO" A PIEGARE IL CAPINO - ROSSI ERA CADUTO IN DISGRAZIA PRESSO LA FIAMMA TRAGICA A CAUSA DEL DUPLEX CHIOCCI-SERGIO. E SOLO GRAZIE A BRUNO VESPA E' POI RIUSCITO A TORNARE NEL CUORE DELLA MELONA – IN CRISI DI ASCOLTI E SENZA IDEE, ROSSI SPERA IN UNA NUOVA “RAISET” INCIUCIONA. MA PIER SILVIO E' LONTANO - DOPO IL RISULTATO DEL VOTO DELLE TRE REGIONI, SI DECIDERA' IL DESTINO DI SIMONA AGNES - E SALVINI CARICA IL PISTOLONE DEL TAGLIO AL CANONE RAI…

L'INESAURIBILE BALLO IN MASCHERA DI GIORGIA MELONI - SULLA SCRIVANIA HA QUATTRO MASCHERE E LE USA CINICAMENTE PER UCCELLARE CHI HA DAVANTI: ROBA DA FAR VENIRE UN COCCOLONE A UN CAMALEONTE - UNA ZELIG IN GONNELLA DOTATA DI FACCIA DI BRONZO CHE DA DESTRA VA AL CENTRO, DA BIDEN RITORNA A TRUMP, SFANCULA DUE VOLTE URSULA E POI INVITA IL PPE AL CONGRESSO DEI CONSERVATORI – LA MELONA CHE UNA VOLTA  RUGGIVA CONTRO I "POTERI FORTI INTERNAZIONALI" E VOLEVA STATALIZZARE L'ITALIA, ECCOLA CHE AFFIDA LA RETE STRATEGICA DI TIM AL FONDO AMERICANO KKR, ED ORA STENDE IL TAPPETO ROSSO AL PIU' MILIARDARIO FONDO DEL MONDO, BLACKROCK, PER FARE CASSA SVENDENDO QUOTE DI ENI, POSTE, FERROVIE - NEL DUELLO CONTINUO LEGA-FORZA ITALIA SI INFILA LA MELONI A TARGHE ALTERNE: UNA VOLTA SPALLEGGIA IL CARROCCIO, LA TASSA SUGLI EXTRAPROFITTI, PER MANDARE UN MESSAGGIO AI FORZISTI E AI BERLUSCONI. UN’ALTRA, INVECE, SI AFFIANCA A TAJANI PER RALLENTARE LA RIFORMA DELL’AUTONOMIA CARA A SALVINI - UN BALLO IN MASCHERA PERMANENTE CHE VERREBBE SFRUTTATO DA UN’OPPOSIZIONE DECENTE. SE CI FOSSE...

DAGOREPORT – PERCHÉ MARINE LE PEN NON VOTA LA MOZIONE DI SFIDUCIA DELLA SINISTRA DI MELENCHON AL NEO GOVERNO DI MICHEL BARNIER? - LA DUCIONA DI FRANCIA TIENE IN PIEDI IL GOVERNO VOLUTO DA MACRON PERCHE' HA UNA FOTTUTA PAURA DI FINIRE IMPANATA E FRITTA NEL PROCESSO SUGLI ASSISTENTI PARLAMENTARI PAGATI DAL SUO PARTITO CON I FONDI EUROPEI: RISCHIA FINO A 10 ANNI DI CARCERE. E UNA VOLTA CONDANNATA, ADDIO AI SOGNI DI ELISEO. QUINDI: MEGLIO TENERSI BUONI I GIUDICI – QUEL VOLPINO DI MACRON LO SA E LA TIENE PER LA CROCCHIA LA VALCHIRIA TRANSALPINA…

FLASH – L’INCHIESTA SUI RAPPORTI TRA I GRUPPI ULTRAS E LE SOCIETÀ INTER E MILAN POTREBBE PRESTO ARRIVARE NELLA CAPITALE E SQUARCIARE IL VELO DI OMERTÀ SUI LEGAMI TRA CURVE DI ROMA E LAZIO E IL "MONDO DI MEZZO" CRIMINALE - LE RELAZIONI PERICOLOSE TRA I SUPPORTER LAZIALI E GLI ULTRÀ INTERISTI - CHISSÀ SE, NELLE PROSSIME SETTIMANE, VERREMO A SAPERE QUAL È LA VERA RAGIONE DELL’IMPROVVISO E INCOMPRENSIBILE ESONERO DI DANIELE DE ROSSI E DELLE CONSEGUENTI DIMISSIONI DI LINA SOULOUKOU...