Marco Galluzzo per il Corriere della Sera
L' unico vero nodo da sciogliere, rimasto al momento in sospeso, è quello di Ala, il movimento di Denis Verdini. Lo stesso Verdini potrebbe vedersi oggi o domani con Paolo Gentiloni, poi in settimana, probabilmente dopodomani, il presidente del Consiglio dovrebbe completare la sua squadra.
La linea di Gentiloni, che è anche quella del Pd, è quella di riconfermare quasi tutti. Gli spostamenti ci saranno, anche i nuovi ingressi, ma si conteranno sulle dita di una mano, al massimo due. In tutto i posti di sottogoverno, fra sottosegretari e viceministri, sono 43.
Di sicuro Gentiloni sta resistendo alle richieste dei verdianiani, c' è una trattativa in corso per un paio di poltrone, in cambio di una maggiore tranquillità dell' azione di governo in Senato, ma nulla più.
È anche possibile che alla fine Gentiloni chiuda la porta. Fra le questioni aperte anche la delega sui servizi segreti. Potrebbe restare nelle mani del capo del governo, o migrare fra le competenze di nuovo sottosegretario o viceministro all'Interno, se mai la squadra del Viminale dovesse realmente essere toccata, dopo la staffetta fra Angelino Alfano, spostatosi alla Farnesina, e Marco Minniti, che ha preso il suo posto come ministro dell'Interno.
L'aria che si respira è che anche nelle scelte di sottogoverno la stia facendo da padrone la prospettiva, breve, dell' esecutivo. Emanuele Fiano, deputato del Pd, potrebbe entrare nel governo. Vincenzo Amendola, sottosegretario al ministero degli Esteri, potrebbe essere promosso a viceministro, ma si tratta di decisioni che potrebbero durare pochi mesi.
Di sicuro non aiuta a chiudere la vicenda l'indagine della Procura di Roma su Luca Lotti, già braccio destro di Matteo Renzi e sottosegretario alla presidenza del Consiglio, oggi ministro dello Sport, con la delega all' Editoria e la probabilità di avere anche quella sul Cipe, il comitato interministeriale di programmazione economica.
Un'indagine, per la presunta rivelazione di segreto di ufficio relativo ad un'altra inchiesta sulla Consip, che vede indagato anche il comandante generale dell' Arma dei Carabinieri, Tullio Del Sette. Su quest' ultimo il governo sarebbe propenso a una proroga del suo incarico di un anno, nella speranza che venga rapidamente scagionato dai magistrati romani.
L' obiettivo del partito di Denis Verdini resta quello di portare a casa almeno 2 o 3 sottosegretari. Anche per tenere unito il gruppo, che da alcuni viene dato in via di sfaldamento, soprattutto se Gentiloni chiuderà la porta. Non sono in pochi, in Senato, a scommettere, in questo caso, su un ritorno di parecchi senatori nel partito di Silvio Berlusconi, senza per questo dover considerare a rischio la maggioranza. L' ex Cavaliere infatti si è in qualche modo messo a disposizione, a livello istituzionale, del nuovo governo. Almeno nel recente ricevimento al Quirinale, per gli auguri fra le alte cariche dello Stato.
Per quanto riguarda invece Scelta civica, Enrico Zanetti si aspetta una riconferma come viceministro dell' Economia, anche se è possibile un trasferimento in altra sede, mentre si allontana la possibilità di far entrare Valentina Vezzali nel neonato ministero dello Sport.
Davide Faraone, oggi sottosegretario all' Istruzione, potrebbe cambiare lavoro e migrare al ministero dei Trasporti. Fra i confermati, a meno di sorprese, sicuramente Sandro Gozi (Affari europei), Antonello Giacomelli (Comunicazioni), Riccardo Nencini (Infrastrutture), Gennaro Migliore (Giustizia), Teresa Bellanova (Sviluppo economico).