COME SI GIRA E COME SI VOLTA SALVINI HA SOLO ROGNE DA RISOLVERE - DEVE COMBATTERE SU DUE FRONTI: DA UN LATO HA GIORGIA MELONI CHE LO INCALZA (“E’ INGENEROSA”) DALL’ALTRO ZAIA E LA FRONDA VENETA NEL PARTITO - IL GOVERNATORE SI E’ SCHIERATO CON I 4 LEGHISTI A RISCHIO ESPULSIONE PER AVER ESPRESSO PUBBLICAMENTE CRITICHE ALL’EX TRUCE DEL PAPEETE: “QUESTI ELETTI A ROMA FANNO QUALCHE TELEFONATA AI LORO TERRITORI, O SI SONO ISOLATI NELLA DOLCE VITA?”

-

Condividi questo articolo


GIORGIA MELONI LUCA ZAIA MATTEO SALVINI GIORGIA MELONI LUCA ZAIA MATTEO SALVINI

Paolo Bracalini per “il Giornale”

 

Doppio fronte per Salvini, quello interno alla Lega - con epicentro il Veneto - e quello con la Meloni, con cui i rapporti non sono mai stati così tesi. La conduzione caotica delle trattative sul Quirinale, culminate in un testa coda sul Mattarella bis, ha fatto divaricare le fratture che già attraversavano la Lega e quelle con gli alleati con cui Salvini è in competizione (Fdi). La questione delle critiche interne al partito è finita al consiglio federale, dove Salvini ha ammonito tutti i colonnelli a dirsi le cose in faccia non più sui giornali.

 

MATTEO SALVINI E GIORGIA MELONI MATTEO SALVINI E GIORGIA MELONI

La faccenda ha anche un altro risvolto, cioè i provvedimenti disciplinari che hanno colpito alcuni esponenti storici della Lega veneta, alcuni vicinissimi a Zaia, che ora rischiano di essere sospesi o cacciati dalla Lega: l'europarlamentare Toni Da Re, il sindaco di Noventa padovana Marcello Bano, l'ex presidente della provincia di Treviso e colonnello zaiano Fulvio Pettenà, e Giovanni Bernardelli, leghista con 25 anni di militanza alle spalle. Tutti colpevoli di aver espresso pubblicamente critiche al segretario federale.

 

L'europarlamentare Toni da Re ha avuto da ridire (come molti, ma lui apertamente) sulla questione vaccini («L'ambiguità del mio partito e del mio segretario sui vaccini è diventata insostenibile»), come pure Pettenà che quando la Lega aveva votato contro il green pass si era scagliato contro i vertici: «Inaccettabile, ma questi eletti a Roma fanno qualche telefonata ai loro territori, o si sono isolati nella dolce vita romana?».

 

GIORGIA MELONI - LUCA ZAIA - MATTEO SALVINI GIORGIA MELONI - LUCA ZAIA - MATTEO SALVINI

Bano invece ha contestato la scelta del candidato sindaco della Lega a Padova («Alcuni componenti del partito che dopo essere andati a Roma hanno perso il contatto con il proprio territorio») mentre Bernardelli è sotto «processo» per non aver appoggiato il candidato sindaco del partito a Conegliano. Il fatto è che non si tratta di quattro militanti qualsiasi e che dietro alcuni di loro c'è Zaia, che infatti si pronuncia così: «Le singole posizioni hanno una genesi e una storia personale.

 

Poi c'è il diritto di replicare, controdedurre, i leghisti docg avranno modo di argomentare e di chiarire le loro posizioni» dice il governatore. Uno dei massimi esponenti di quell'ala «governista» che su molti temi, dai vaccini al governo Draghi fino al Quirinale, ha avuto idee differenti rispetto a Salvini. E infatti anche Zaia chiede i famosi congressi («impensabile non celebrarli» dopo il 31 marzo «se non ci sarà proroga dello stato di emergenza»), non solo per stabilire i pesi tra le diverse anime della Lega, ma come premessa alle liste elettorali che si faranno per le politiche dell'anno prossimo.

 

DA RE SALVINI ZAIA 1 DA RE SALVINI ZAIA 1

Ma oltre alle tensioni nella base, Salvini si deve guardare anche le spalle da Fdi, ai ferri corti con la Lega. La Meloni gli assesta una stoccata al giorno dopo la scelta della Lega di sostenere il Mattarella bis, mentre i leghisti la accusano di fare solo i propri interessi elettorali. «Il problema non è mio, noi siamo rimasti dalla stessa parte, qualcuno preferisce l'alleanza con il Pd» dice la laeder Fdi mandando una frecciata a Salvini.

zaia salvini zaia salvini

 

«Credo che vada chiarito questo punto: cosa si preferisce tra stare nel campo del centrodestra costi quel che costi o preferire l'alleanza col centrosinistra se non conviene quella col centrodestra?». Le risponde direttamente Salvini: «Giorgia Meloni è ingenerosa, abbiamo scelto l'Italia non il centrosinistra. Siamo in emergenza e fra il partito e l'Italia ho scelto l'Italia. In condizioni normali mai nella vita governo col Pd».

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

PRIMO ATTO DOPO LA DENUNCIA DI GENNARO SANGIULIANO: LA PROCURA DI ROMA HA PERQUISITO L’ABITAZIONE E SEQUESTRATO IL TELEFONINO DI MARIA ROSARIA BOCCIA. NELLA SUA CASA TROVATI ANCHE GLI "OCCHIALI-SPIA" - LA "POMPEIANA ESPERTA" E' INDAGATA PER LESIONI E VIOLAZIONE DELLA PRIVACY - L'EX MINISTRO "GENNY DELON", SOTTO INDAGINE PER PECULATO E RIVELAZIONE DEL SEGRETO D'UFFICIO, AVEVA ALLEGATO NELLA DENUNCIA MESSAGGI E FOTO CON L'EX AMANTE, DAL GRAFFIO IN TESTA ALLA FEDE SCOMPARSA: "MI HAI SFREGIATO" – L'IRONIA DI SELVAGGIA E IL MESSAGGIO (A GENNY?) DELLA "BAMBOLONA DI POMPEI" CHE DURANTE IL G7 DELLA CULTURA POSTA UNA FOTO DA…

DAGOREPORT – AVVISATE LA MELONA CHE URSULA LE HA RIFILATO UNA SOLA: DA’ A FITTO LA VICEPRESIDENZA ESECUTIVA MA GLI CONCEDE UN PORTAFOGLIO DI SERIE B (E SULLA GESTIONE DEL PNRR LO HA “COMMISSARIATO” METTENDOGLI VICINO IL MASTINO LETTONE DOMBROVSKIS) - LE FORCHE CAUDINE PER IL PENNELLONE SALENTINO SARA' L’AUDIZIONE CON LA COMMISSIONE PARLAMENTARE CHE DOVRA’ VALUTARLO: IL COLLOQUIO E' IN INGLESE, LINGUA CHE FITTO PARLA A SPIZZICHI E BOCCONI - PER PASSARE L'ESAME, SERVIRA’ L’OK DEL PD (GRUPPO PIU' NUMEROSO TRA I SOCIALISTI DEL PSE) - MA I DEM SONO SPACCATI: ALCUNI SPINGONO PER IL NO, DECARO-ZINGARETTI PER IL SÌ, ELLY SCHLEIN TRACCHEGGIA MA SPERA CHE FITTO SI SCHIANTI IN AUDIZIONE PER FARLO SILURARE - IL CONTENTINO AI VERDI CON LE DELEGHE ALLA SPAGNOLA RIBERA E LA CACCIATA DEL “MAESTRINO” BRETON CHE STAVA SULLE PALLE A TUTTI, DA MACRON A URSULA...

CHI FERMERÀ ORCEL NELLA SCALATA A COMMERZBANK? UNICREDIT VUOLE CHIEDERE ALLA BCE IL VIA LIBERA PER PORTARE IL SUO CAPITALE DELL'ISTITUTO TEDESCO AL 30%, SOGLIA LIMITE PER LANCIARE L'OPA – DEUTSCHE BANK POTREBBE RILANCIARE MA HA I CAPITALI PER UNA FAIDA BANCARIA? – IL VERO OSTACOLO PER ORCEL SONO I SINDACATI TEDESCHI, CHE TEMONO UNA PESANTE SFORBICIATA AI POSTI DI LAVORO. ANCHE PERCHÉ LA GERMANIA VIVE UNA CRISI ECONOMICA PESANTE, COME DIMOSTRA IL CASO VOLKSWAGEN, CHE MINACCIA DI FARE FUORI 15 MILA DIPENDENTI…

DAGOREPORT - TUTTI A BACIARE LA PANTOFOLA DEL PRIMO PORTANTINO D'ITALIA, OGGI “RE DELLE CLINICHE” ED EDITORE DEL MELONISMO MEDIATICO, ANTONIO ANGELUCCI: CENA PLACÉE CON OLTRE 200 INVITATI NELLA SUA VILLONA SULL’APPIA ANTICA - LA PRIMA A FESTEGGIARE I PRIMI 80 ANNI È STATA GIORGIA MELONI - SALVINI COCCOLATO DA TUTTI DOPO LA RICHIESTA DI CONDANNA PER IL CASO "OPEN ARMS" - PRESENTI I MINISTRI CROSETTO, SCHILLACI, TAJANI E PIANTEDOSI, ASSENTI INVECE SANTANCHE’ E LOLLOBRIGIDA - PIU' GARRULO CHE MAI MATTEO RENZI. NESSUNO HA AVVISTATO BELPIETRO, CLAUDIO LOTITO E ANDREA GIAMBRUNO - CARFAGNA, SALLUSTI, CERNO, CHIOCCI, RONZULLI, BISIGNANI, LUPI, MALAGO', LUZI ETC.: ECCO CHI C'ERA - FUOCHI D’ARTIFICIO, SIGARI FATTI A MANO E SHOW DELL’ELVIS AL TORTELLO, ALESSANDRO RISTORI, STAR DEL TWIGA