LULA ELETTO PRESIDENTE DEL BRASILE
luiz inacio lula da silva dopo la vittoria
(ANSA) - Il leader di sinistra, Luiz Inácio Lula da Silva (Pt) ha vinto il ballottaggio, ed é stato eletto presidente del Brasile per la terza volta. Lula ha battuto l'attuale capo dello Stato, Jair Bolsonaro (Pl, destra), il primo presidente che ha fallito nel suo tentativo di rielezione. Il Tribunale superiore elettorale ha ufficializzato la vittoria, col 98, 86% del totale delle sezioni scrutinate, Lula ha ottenuto il 50,83% dei voti (59.596.247), contro il 49,17% di Bolsonaro (57.675.427).
BRASILE: RISULTATI DEFINITIVI, LULA VINCE PER 2,13 MLN VOTI
(ANSA) - Il Tribunale superiore elettorale (Tse) del Brasile ha pubblicato la notte scorsa i risultati definitivi, al 100% dei voti espressi, del ballottaggio presidenziali in cui il candidato della sinistra Luiz Inacio Lula da Silva (Pt) si è imposto di stretta misura sul presidente uscente conservatore Jair Bolsonaro (Pl). L'ex presidente Lula ha ottenuto 60.345.999 voti, equivalenti al 50,90% del totale, mentre Bolsonaro ne ha ricevuti 58.206.354 (49,10%). I voti validi sono stati 118.552.353 (95,41%), le schede bianche 1.769.678 (1,43%) e le nulle 3.930.765 (3,16%). I dati elettorali mostrano infine che Lula si è imposto in 13 Stati brasiliani, e Bolsonaro in 14.
jair bolsonaro dopo la sconfitta
LULA, OGGI L'UNICO VINCITORE È IL POPOLO BRASILIANO
(ANSA) - "In una delle elezioni più importanti del Brasile, oggi c'è un unico vincitore: il popolo brasiliano": lo ha detto il presidente eletto Luiz Inacio Lula da Silva, poco dopo aver vinto il ballottaggio contro Jair Bolsonaro. "Non è una vittoria mia o del mio partito, ma di un immenso movimento democratico", ha aggiunto Lula. "La maggioranza del popolo ha lasciato detto chiaro che desidera più democrazia e non meno. Vuole più libertà, più uguaglianza e più fraternità", ha continuato l'ex sindacalista, che ha iniziato il suo discorso "ringraziando Dio per avermi permesso di uscire da dove sono uscito e arrivare dove sono arrivato".
LULA, 'SARÒ PRESIDENTE DI TUTTI, È ORA RIUNIRE FAMIGLIA'
(ANSA) - "Dal primo gennaio governerò per tutti i brasiliani e non solo per quelli che mi hanno votato. È tempo di riunire la famiglia. A nessuno interessa vivere in un Paese perennemente in guerra. È tempo di deporre le armi". Così Luiz Inacio Lula da Silva, in una conferenza stampa dopo la vittoria al ballottaggio per le presidenziali contro il presidente di destra Jair Bolsonaro
LULA, IL PIANETA HA BISOGNO DI UNA AMAZZONIA VIVA
fan di bolsonaro in lacrime 3.
(ANSA) - Il Brasile è "pronto per lottare contro la crisi climatica e per la deforestazione zero dell'Amazzonia": lo ha detto il presidente eletto Luiz Inacio Lula da Silva. "Il pianeta ha bisogno di una Amazzonia viva: un albero in piedi vale più di tonnellate di legname estratto illegalmente", ha aggiunto l'ex sindacalista, annunciando che il suo governo "riprenderà la vigilanza sull'Amazzonia e combatterà tutte le attività illegali". "Si può generare ricchezza senza distruggere l'ambiente", ha continuato Lula, sottolineando di essere aperto alla cooperazione internazionale per l'Amazzonia "ma senza rinunciare alla sovranità".
LULA, MISSIONE PRINCIPALE PORRE FINE A FAME IN BRASILE
(ANSA) – Il presidente eletto Luiz Inácio Lula da Silva, nel suo primo discorso dopo la vittoria, ha affermato che la missione principale del suo governo è combattere la fame in Brasile. "Il nostro impegno più urgente è porre fine alla fame. Se siamo il terzo produttore di cibo al mondo e il primo di carne, abbiamo il dovere di garantire che ogni brasiliano possa fare colazione, pranzo e cena ogni giorno. Non possiamo accettare come una cosa normale che intere famiglie siano costrette a dormire per strada", ha aggiunto.
LULA RINGRAZIA DIO, LA SPERANZA SIA PIÙ FORTE DELLA PAURA
(ANSA) - Il presidente eletto Luiz Inácio Lula da Silva ha dedicato la sua vittoria a Dio e nel suo primo discorso ha parlato del messaggio inviato da papa Francesco al Brasile. "Il Papa ha inviato un messaggio al Brasile pregando affinché il popolo sia libero dall'odio, dall'intolleranza e dalla violenza. Voglio dire che vogliamo lo stesso, perché la verità vinca la menzogna e la speranza sia più grande della paura", ha affermato.
PUTIN SI CONGRATULA CON LULA, 'COOPERAZIONE COSTRUTTIVA'
(ANSA-AFP) - Il presidente russo Vladimir Putin si è congratulato oggi con Luiz Inacio Lula da Silva, vincitore delle elezioni presidenziali in Brasile, e ha affermato di voler sviluppare una "cooperazione costruttiva" con lui. Lo rende noto il Cremlino. "Accetta le mie sincere congratulazioni. I risultati delle elezioni hanno confermato la tua grande autorità politica. Spero che, facendo sforzi congiunti, garantiremo l'ulteriore sviluppo della cooperazione russo-brasiliana costruttiva in tutti i settori", ha affermato Putin in un telegramma a Lula, secondo la presidenza russa.
LULA, IL BRASILE È TORNATO SULLA SCENA GLOBALE
(ANSA) - Il presidente eletto del Brasile, Luiz Inacio Lula da Silva, in una conferenza stampa dopo la vittoria al ballottaggio ha promesso che tornerà a far avvicinare il Paese alla comunità internazionale promuovendo partenariati e un commercio globale "più equo". "Il Brasile è tornato: è troppo grande per essere relegato a questo ruolo di paria nel mondo", ha detto l'ex sindacalista, che poi ha criticato "gli accordi commerciali che condannano il nostro Paese ad essere un eterno esportatore di merci e materie prime", in un possibile velato riferimento al trattato tra Ue e Mercosur
LULA TORNA PRESIDENTE, BOLSONARO SCONFITTO DI UN SOFFIO
Patrizia Antonini per l’ANSA
Luiz Inacio Lula da Silva ce l'ha fatta. L'ex sindacalista ha battuto per un soffio il suo avversario Jair Bolsonaro e sarà presidente del Brasile per la terza volta, in quella che i commentatori già definiscono "una vittoria storica". Ma il Paese esce dalle urne spaccato, esausto dopo una campagna elettorale di due mesi, la più polarizzata dalla dittatura. Fino alla fine è stata una sfida all'ultimo voto, funestata dal caos nel trasporto pubblico, con molti elettori che in varie città del Paese non hanno avuto accesso gratuito ai mezzi, in un ballottaggio al veleno che ha rischiato di pesare sui suffragi.
Il Tribunale superiore elettorale ha ufficializzato la vittoria, col 98, 86% del totale delle sezioni scrutinate, quando Lula aveva totalizzato il 50,83% dei voti (59.596.247), contro il 49,17% del presidente di destra, Jair Bolsonaro (57.675.427). "E' una vittoria della democrazia", ha detto il leader di sinistra salutando quanti hanno accolto il risultato con fuochi artificiali, grida di gioia, lacrime e caroselli in auto.
Con l'avenida paulista che attende il nuovo presidente per i festeggiamenti notturni. Nei due mesi spesi a convincere i brasiliani battendo le piazze del colosso sudamericano da nord a sud, l'ex operaio diventato presidente non ha perso occasione per chiedere di far prevalere un modello progressista per il Paese, per riportarlo nell'orbita delle relazioni internazionali ("ora è più isolato di Cuba"), per riaccendere l'attenzione sugli indigenti ("33 milioni soffrono la fame"), per arrestare lo sterminio degli indigeni e lo smantellamento delle foreste dell'Amazzonia.
Una rivincita per Lula, dopo dodici anni di assenza, quando l'inchiesta Lava Jato, la mani pulite brasiliana lo travolse facendolo finire in carcere per 18 mesi. E un record negativo per Bolsonaro, l'unico presidente a non aver ricevuto la riconferma alla seconda candidatura, in un inedito scontro tra un capo di Stato ed un ex presidente. Dal primo gennaio (data di inizio del nuovo mandato) starà a Lula pacificare il Paese, dove il bolsonarismo ha ormai raggiunto i gangli della società, ma i due mesi di transizione da qui ad allora non si annunciano facili.
Visto il margine ristretto, il rischio e il timore di molti è che il presidente uscente possa contestare il risultato elettorale, o comunque gettare benzina sul fuoco, incendiando le piazze, in una riedizione di quanto già visto con Donald Trump e la folla che invase Capitol Hill a Washington. D'altra parte non sarebbe la prima volta che nel gigante sudamericano i risultati elettorali vengono messi in discussione.
Accadde anche a Dilma Roussef, compagna dipartito di Lula, nell'ottobre 2014, quando il suo avversario, il conservatore Aecio Neves (Psdb) contestò la sua vittoria al secondo turno, allungando il sospetto di frodi e manipolazioni. L'ex capitano dell'Esercito nei due mesi di campagna elettorale si è scagliato senza tregua contro il Tribunale superiore elettorale e la sua guida, il giudice Alexandre de Moraes, mettendo in dubbio la trasparenza e la legittimità dell'organismo democratico. Ma non finisce qui.
folla in piazza dopo la vittoria di lula
Nel periodo di transizione il presidente uscente potrebbe varare misure provvisorie ad effetto immediato (con la pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale), per allentare ad esempio la liberalizzazione della vendita delle armi, accrescendo così il rischio di violenza politica.
luiz inacio lula da silva dopo la vittoria 2022
Tutte preoccupazioni che comunque non hanno intaccato i festeggiamenti dei sostenitori, per quella che il New York Times e gli osservatori politici definiscono una vittoria per l'Amazzonia depredata, per i popoli indigeni umiliati, per le fasce più povere, e per tutti quelli che nei quattro anni del governo Bolsonaro non si sono mai identificati col suo progetto basato su Dio, patria e famiglia. E subito si sono congratulati i leader dell'America Latina, dal colombiano Gustavo Petro all'argentino Alberto Fernandez così come hanno salutato con gioia il ritorno di Lula il francese Emmanuel Macron e lo spagnolo Pedro Sanchez. "Lavoreremo insieme per continuare al cooperazione fra i nostri due paesi nei mesi e negli anni a venire", ha affermato il presidente Usa Joe Biden.
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