Claudio Bozza per il "Corriere della Sera"
Un'altra prova del fuoco per Giuseppe Conte. Il presidente M5S, tra 24 ore, è atteso da un esame politico su un terreno sulla carta «amico», che paradossalmente si sta rivelando il più insidioso per l'ex premier. Domani, il gruppo 5 Stelle di Palazzo Madama dovrà infatti votare il nuovo capogruppo. Il mandato di Ettore Licheri è scaduto.
E l'uscente, ultracontiano, vuole tentare una riconferma. Per riuscirci dovrà conquistare la maggioranza dei voti del gruppo. Contro Licheri è scesa in campo Maria Domenica Castellone, detta Mariolina, campana di 46 anni, oncologa ed endocrinologa molecolare, nell'area dei governisti vicina al ministro degli Esteri Luigi Di Maio.
Al Senato l'ex presidente del Consiglio può contare su numeri assai più favorevoli (circa 35-40 fedelissimi su 74 senatori totali) rispetto alla situazione della Camera, dove sui 159 deputati solo un 30-40% sarebbe chiaramente filo Conte. Quindi, per il leader, nella votazione sarà fondamentale il margine, per assumere più forza. C'è già da rimediare a un precedente negativo.
Lo scorso 21 ottobre, dopo che Conte aveva annunciato i nomi dei 5 nuovi vicepresidenti, buona parte dei partecipanti all'assemblea dei parlamentari si allontanò. C'è chi dice che fu un segno di protesta e chi invece di normali partenze verso casa. Adesso c'è in campo Mariolina Castellone: «Al Senato la guida del gruppo tocca a una donna: non c'è mai stata», ripete come un mantra. Licheri non molla e dovrebbe spuntarla. Ma entro la fine dell'anno il leader M5S non potrà sottrarsi a un risiko ben più rischioso, quello sul capogruppo della Camera. Qui Davide Crippa, legatissimo a Grillo, gode di ampi consensi.