Ernesto Menicucci per il “Corriere della Sera”
Roberto Giachetti si ferma solo per una manciata di minuti. Guido Bertolaso «diserta», dopo lo stop di Giorgia Meloni e dopo una telefonata di Silvio Berlusconi che gli ricorda che lui è «il candidato del centrodestra». E così, la scena della «Prossima Roma» di Francesco Rutelli, a due passi da San Pietro, se la prendono tutta Gianfranco Mascia - candidato alle primarie del centrosinistra - col suo orsacchiotto di peluche («avete presente il cartone Mascia e Orso?») e Alfio Marchini.
L' imprenditore corteggia apertamente la platea, dove siedono anche Beatrice Lorenzin e l'ex ministro Enrico Giovannini: «Siamo tutti qui - dice Marchini - per Francesco, per la sua storia, per come ha resistito anche al fango gettato su di lui».
FRANCESCO RUTELLI - PROSSIMA ROMA
Riferimento evidente, ma chissà quanto gradito, alle vicende della Margherita e all'ex tesoriere Luigi Lusi. Marchini sbandiera la sua amicizia con «Francesco», «a cui raccontai per primo, nel 2009, il mio desiderio di impegnarmi in politica» e calca su uno dei mantra della «leopolda rutelliana»: «Cento persone per governare la città? Cinquanta ce le abbiamo.
Per le altre vi verremo a bussare», perché «il civismo deve ossigenare la politica». Marchini si rivolge a Matteo Orfini, in prima fila («i partiti devono fare autocritica», il messaggio dell'imprenditore) e parla dell' impegno di Rutelli «come un contributo disinteressato alla città». Che ci sia un asse tra lui e Rutelli? Lui, il padrone di casa, ancora non si sbilancia: «Abbiamo idee, programmi, una squadra. Ma da me, oggi, non saprete nulla di più...».
Ma anche il sondaggio commissionato ad Ipr è un altro segnale: i romani vogliono un candidato romano e una lista civica partirebbe dal 12,5 per cento dei consensi. La sensazione è fortissima: se non sarà Rutelli a scegliere Marchini, potrebbero essere gli eventi a portarcelo. Soprattutto il continuo disinteresse di Giachetti, che incappa anche in una gaffe : «Il programma? Non ce l'ho. Nemmeno il Pd ce l' ha».
La preoccupazione, al Nazareno, è reale: non solo per le elezioni, ma anche per le primarie del 6 marzo dove l' esito (dopo la candidatura di Roberto Morassut, che potrebbe attrarre la sinistra anti-renziana) è tutt' altro che scontato. Le acque sono agitate anche a destra. Bertolaso prova a recuperare: «Con Salvini solo un grande equivoco». Il leader leghista resta tiepido: «Settimana prossima vedrò Berlusconi e scioglieremo il nodo Roma».