S.G. per "Il Messaggero"
L'analisi di tutti i documenti sequestrati nella perquisizione dei giorni scorsi e quella dei messaggi trovati nei vari dispositivi informatici per ricostruire la rete di contatti di Roberto Jonghi Lavarini, il cosiddetto barone nero. Sono questi i due fronti su cui si sta muovendo l'inchiesta milanese, scaturita dall'indagine giornalistica di Fanpage, su una presunta «lobby nera» e in particolare su sospetti finanziamenti illeciti per la campagna elettorale delle ultime amministrative.
Al momento sono indagati per finanziamento illecito ai partiti e riciclaggio lo stesso Jonghi Lavarini e l'eurodeputato di Fratelli d'Italia (che si è sospeso dagli incarichi di partito) Carlo Fidanza, in relazione alle parole da loro pronunciate nella video-inchiesta realizzata da un cronista infiltrato che si è finto un uomo d'affari.
Con le verifiche documentali e sulla messaggistica, nell'inchiesta dei pm Basilone e Polizzi e della Gdf, inquirenti e investigatori, però, stanno andando a cercare riscontri su quel presunto «sistema» di versamenti opachi e soldi in nero per la campagna elettorale di Fdi per le amministrative (nel video si faceva riferimento alla neoconsigliera milanese Chiara Valcepina).
In più, nella seconda puntata, pubblicata giovedì scorso, si mostrava un incontro tra il cronista e Jonghi che chiedeva soldi, a suo dire, per «referenti politici», facendo quattro nomi che Fanpage ha scelto di omissare. Tra questi ci sarebbero anche leghisti.
Gli inquirenti devono accertare se alle parole di Jonghi corrispondano fatti concreti, da riscontrare al di là di quanto documentato dall'inchiesta giornalistica di Fanpage, o se si tratti di millanterie.
IL PERSONAGGIO
Roberto Jonghi Lavarini, il Barone nero, come è conosciuto da tempo a Milano, è sulla scena politica dagli Anni 90. Una vita improntata alla coerenza, la sua: sempre sul fronte estremo della destra. Movimentismo radicale, apprezzamenti mai rinnegati per il fascismo, apparizioni nei programmi politici delle tv locali.
George romanov JONGHI LAVARINI
Jonghi Lavarini fa dentro e fuori fra la destra istituzionalizzata dei partiti e la galassia delle formazioni più arrabbiate, che a Milano vanno dai bonehead (gli skinhead che, tradendo le radici antirazziste del movimento, flirtano con il nazismo) di Lealtà e Azione ai tradizionalisti cattolici. Ambisce a rappresentare il punto di riferimento per i nostalgici di Mussolini ma si candida anche a fare da collante fra quest'area spesso litigiosa e i partiti della destra sovranista, Fratelli d'Italia e Lega.
ROBERTO JONGHI LAVARINI jonghi lavarini 9 roberto jonghi lavarini con giorgia meloni roberto jonghi lavarini carlo fidanza roberto jonghi lavarini con matteo salvini carlo fidanza chiara valcepina roberto jonghi lavarini il tweet di roberto jonghi lavarini George romanov JONGHI LAVARINI