CRIMI HA NOSTALGIA DI SALVINI? - IL REGGENTE DEL M5S, CHE I SUOI AVVERSARI CHIAMANO “IL VENTRILOQUO” (DI DI MAIO), SI OPPONE A TUTTO, DAL MES ALLA REGOLARIZZAZIONE DEI MIGRANTI - “REPUBBLICA” LO ATTACCA: FACCIA DI BRONZO E ARIA SVAGATA, L'UOMO QUALUNQUE DI SUCCESSO: SE CE L'HA FATTA QUESTO EX CANCELLIERE SICILIANO CE LA POSSONO FARE TUTTI. ‘GERARCA MINORE’ LO APPELLÒ MASSIMO BORDIN. LUI SAPEVA DI COSA PARLAVA…”

-

Condividi questo articolo


Giovanna Vitale per “la Repubblica”

VITO CRIMI GIUSEPPE CONTE VITO CRIMI GIUSEPPE CONTE

 

Il primo amore non si scorda mai. E lui, Vito Crimi, il reggente per caso del Movimento Cinquestelle, non riesce proprio a smettere di ricordarlo: alla truppa che ormai procede in ordine sparso, ma soprattutto agli alleati perduti. Quei leghisti con cui mai avrebbe rotto, fosse stato per lui e per Luigi Di Maio, l' ex capo politico di cui fa le veci, conservandone parole d' ordine e tendenza a destra. Sempre ribadite, come un riflesso condizionato, specie sui temi più identitari e controversi: Europa e diritti. In nome della continuità con il governo precedente, che non si può certo dimenticare né rinnegare.

 

luigi di maio vito crimi luigi di maio vito crimi

E pazienza se dicendo no a tutto - dal Mes alla regolarizzazione dei migranti - il rapporto col Pd rischia la crisi: per l' ala dei "pragmatici" quelle d' agosto furono nozze obbligate, non li avesse costretti Grillo sarebbero tornati con Salvini, che dopo la sbornia del Papeete s' era pure pentito.

 

Perciò, la linea non cambia. Lo conferma pure la Rete, che Crimi ha preso a compulsare ossessivamente quasi più di Di Maio. E la Rete spinge la barra a destra. Senza esitazioni.

Dunque «continueremo a fare tutto quello che serve per far emergere il lavoro nero, che siano italiani o stranieri. Ma se c' è una sanatoria modello Maroni, Bossi, Fini e altri, noi non ci stiamo », scolpisce il reggente al mattino, aprendo una frattura nel governo sulla proposta della ministra Bellanova.

luigi di maio vito crimi 2 luigi di maio vito crimi 2

 

E poco importa se nei 5S non tutti sono d' accordo: la strada è tracciata. Ha deciso Crimi. O meglio, "il ventriloquo": l' ultimo nomignolo affibbiatogli dai colleghi per via di quella certa propensione non esprimere pensieri propri, prendendo in prestito quelli del suo dante causa e predecessore alla guida de Movimento. Senza consultare il quale, si narra, non muove foglia. Si parli di migranti. Oppure di Mes.

 

Che «non è senza condizioni, non è lo strumento adatto», ha ripetuto ieri, mandando a memoria la lezioncina che il ministro degli Esteri impartisce da giorni. Idem sulla collocazione internazionale dell' Italia: «Noi stiamo nella Nato e non ci sono dubbi, ma dobbiamo riconoscere il ruolo fondamentale della Cina nell' economia mondiale». Copia conforme all' originale.

VITO CRIMI VITO CRIMI

 

Come il cardinal Viglietti di Paolo Sorrentino, il goffo eletto Papa proprio perché inadatto, Crimi doveva durare per mezz' ora. Giusto il tempo di traghettare il Movimento in mani sicure dopo le traumatiche dimissioni di Di Maio: piazzato a gennaio sulla tolda di comando in quanto componente anziano del collegio di garanzia, non certo per le sue spiccate qualità di leadership. Sempre premiato per la fedeltà alla causa. E pure dotato di una buona dose di fortuna. La sesta stella che lo assiste fin dagli albori. Dacché, nel 2013, entrò per la prima volta in Senato grazie a 381 preferenze prese alle parlamentarie, dopo il flop clamoroso di tre anni prima: candidato governatore in Lombardia non riuscì a superare il 3 per cento dei voti.

 

vito crimi intimo vito crimi intimo

Ma Crimi non si è mai perso d' animo. Faccia di bronzo e aria svagata, l' uomo qualunque di successo incarna alla perfezione "l' uno vale uno" del Movimento: se ce l' ha fatta questo ex cancelliere siciliano - genitori impiegati alla Upim, cresciuto nei boy scout, una laurea mancata in matematica - ce la possono fare tutti. Persino diventare sottosegretario all' Editoria. Ruolo che Crimi ha sfruttato per condurre una violentissima campagna contro Radio Radicale, Invicandone la chiusura. «Gerarca minore» lo appellò per questi Massimo Bordin. Lui sapeva di cosa parlava.

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

A MILANO DA MESI GIRA UNA VOCE INSISTENTE: NON È CHE FABRIZIO CORONA STA LAVORANDO PER RIPULIRE L’IMMAGINE DI FEDEZ? – “FURBIZIO” È STATO IL PRIMO A DARE NOTIZIA DELL’ACCORDO ECONOMICO TRA IL RAPPER E CRISTIANO IOVINO, IL PERSONAL TRAINER MENATO DA FEDEZ E I SUOI AMICHETTI. POI SI È LANCIATO IN UNA DIFESA A SPADA TRATTA DELL’EX SIGNOR FERRAGNEZ DOPO CHE I SUOI AMICI ULTRAS SONO FINITI IN CARCERE: “I GIORNALI VI VENDONO MERDA. VOI NON LO CONOSCETE” – ORA L’ULTIMO ATTO CON L’EX RE DEI PAPARAZZI CHE RIVELA: “DIETRO IL VIAGGIO DI FEDEZ A NEW YORK C’È UN PROGETTO DAVVERO GROSSO”. VOGLIAMO SCOMMETTERE CHE TRA NON MOLTO “FURBIZIO” CE NE DARÀ CONTO?

DAGOREPORT - NEI CORRIDOI DI VIALE MAZZINI VIENE DATA PER CERTA SIMONA AGNES ALLA PRESIDENZA RAI IN VIRTÙ DEL PRONTO SOCCORSO M5S, IN CAMBIO DEL TG3 - MA IL DO UT DES, DEFINITIVA LAPIDE PER EVENTUALI ALLEANZE COL PD, NON SARÀ IMMINENTE: PRIMA DELL’ASSEMBLEA COSTITUENTE DI FINE NOVEMBRE, C'E' IL VOTO DEL 17 PROSSIMO PER LA REGIONE UMBRIA - SE I GRILLINI PURI E DURI NOSTALGICI DI BEPPE-MAO, DISERTASSERO LE URNE, COME È SUCCESSO IN LIGURIA, RIUSCIREBBE CONTE A SOPRAVVIVERE ALL'ENNESINO BRUCIANTE TRACOLLO ELETTORALE A POCHI GIORNI DALLA COSTITUENTE? AH, SAPERLO...

DAGOREPORT – FIATO AI TROMBONI! IL 6 E IL 7 NOVEMBRE ANDRÀ IN SCENA A ROMA UN GROTTESCO SPETTACOLO DI ITALICA IPOCRISIA: GLI STATI GENERALI DELLA RAI, DUE GIORNI PER DISCUTERE ‘’COME TENERE LA POLITICA FUORI DALLA RAI’’ (SEMBRA CROZZA MA È COSÌ…) - A CHE SERVE TALE GIGANTESCA PRESA PER IL CULO CHE VEDRÀ OSPITI LA RUSSA, GIULI, VESPA, FLORIS, GRASSO, TRAVAGLIO, SECHI, SCHLEIN, SALVINI, URSO, TAJANI, ETC., VOLUTA DALLA CURVACEA PRESIDENTE DELLA VIGILANZA RAI, LA 5STELLE BARBARA FLORIDIA? - NON È UN MISTERO L’OBIETTIVO DI CONTE DI ACCAPARRARSI IL TG3 IN CAMBIO DEL VOTO A FAVORE DEL CARTONATO DI GIANNA LETTA, SIMONA AGNES, IN TREPIDA ATTESA DELLA PRESIDENZA RAI - MA CONTE SI RITROVA I NEURONI DIVISI TRA GOFFREDO BETTINI E MARCO TRAVAGLIO, MENTRE BEPPE GRILLO LO ASPETTA AL VARCO DELLA COSTITUENTE (MUOIA M5S CON TUTTI I FILISTEI) - LA PRECISAZIONE DELLA FLORIDIA...

DAGOREPORT – PERCHÉ ENRICO PAZZALI, NONOSTANTE UN RAPPORTO DI “AMICIZIA DI VECCHIA DATA” CON IGNAZIO LA RUSSA, HA CERCATO NOTIZIE "SULLA SITUAZIONE IMMOBILIARE E LE PARTECIPAZIONI SOCIETARIE" DEL PRESIDENTE DEL SENATO E I SUOI FIGLI? A FAR RIZZARE PELI E CAPELLI, È LA DATA DELL'ILLECITA OPERAZIONE: 19 MAGGIO 2023. VALE A DIRE: IL GIORNO DOPO LA NOTTE IN CUI IL FIGLIO DI ‘GNAZIO, LEONARDO APACHE, AVREBBE STUPRATO (SECONDO L’ACCUSA DELLA PRESUNTA VITTIMA) UNA RAGAZZA. MA IL 19 MAGGIO 2023 NESSUNO SAPEVA QUELLO CHE ERA AVVENUTO: SOLO 40 GIORNI DOPO LA RAGAZZA PRESENTA UNA QUERELA. IL 3 LUGLIO LA PROCURA DI MILANO APRE UN FASCICOLO. IL 7 LUGLIO IL "CORRIERE" PUBBLICA LA NOTIZIA - QUALCUNO VOCIFERA CHE DI MEZZO POTREBBE ESSERCI L’ASPRA BATTAGLIA TRA LEGA E FDI, TRA SALVINI-FONTANA E LA RUSSA-SANTACHE' PER LA CONQUISTA DELLA SANITA' LOMBARDA. ALTRI SONO PER LA TESI DELL'ESTORSIONE: MA PER 'GNAZIO ''NON SI TRATTA DI COINCIDENZE" - CHE C’ENTRA UN PREFETTO A CAPO DELLA CYBERSECURITY NAZIONALE? CHIEDETELO A MANTOVANO...

DAGOREPORT - VIVA IL POPOLO, A MORTE I CONTI! IL GOVERNO DUCIONI, NEL SUO CONTINUO TENTATIVO DI STRAVOLGERE L’ASSETTO COSTITUZIONALE, HA PUNTATO ORA LA CORTE DEI CONTI, OVVERO I MAGISTRATI CHE HANNO COME COMPITO PRIMARIO IL CONTROLLO DEI CONTI DEL PAESE – C’È GRANDISSIMA PREOCCUPAZIONE TRA I MAGISTRATI DELLA CORTE PER LA RIFORMA CHE PASSA CON IL NOME DI DDL FOTI, CHE SVUOTA LE FUNZIONI DELLA CORTE - LA DUCETTA NON SI FERMA. E INIZIA UN ALTRO ATTACCO ALLA MAGISTRATURA. CHE COSA FARÀ IL PRESIDENTE MATTARELLA?