Estratto dell’articolo di Guido Santevecchi per www.corriere.it
kim jong un in lacrime per il calo delle nascite
Perché Kim Jong-un piange in pubblico? La propaganda nordcoreana che sotto la guida della sorella del Maresciallo seleziona attentamente le immagini del leader, lo ha mostrato in lacrime la settimana scorsa durante un’Assemblea delle Madri convocata a Pyongyang.
Kim ha tenuto il suo discorso, incitando le donne della Repubblica popolare democratica di Corea a dare più figli alla patria, poi si è messo ad ascoltare gli interventi dei dignitari. Improvvisamente, la tv statale lo ha inquadrato con gli occhi rossi, mentre respirava profondamente come per reprimere il pianto. Ma le lacrime sono scese e gli hanno rigato il volto: Kim ha tirato fuori un fazzoletto bianco e si è asciugato i goccioloni.
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Il leader supremo apparentemente non ha motivo di essere addolorato: i suoi scienziati spaziali pochi giorni fa hanno spedito in orbita il primo satellite spia nordcoreano, che ha inviato a terra immagini di basi americane, della Casa Bianca e addirittura dei tetti di Roma, riempiendo di orgoglio e felicità il Maresciallo, che è stato visto felice ed esultante […]
kim jong un in lacrime per il calo delle nascite
Il pianto pubblico di Kim è argomento di dibattito nella comunità dell’intelligence. In archivio ci sono altre immagini che lo ritraggono in lacrime in almeno cinque occasioni.
La prima volta fu a dicembre 2011, ai funerali del padre Kim Jong-il, deceduto per un ictus lasciandogli in eredità un potere da consolidare. Il giovane era semplicemente e naturalmente affranto per la perdita del genitore? O temeva per un futuro incerto?
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Nel dicembre 2014 il tg mandò in onda un servizio in cui Kim ispezionava un impianto per il surgelamento del pesce: gli operai gli dissero che la pesca quella stagione era stata particolarmente buona e lui si commosse. Ancora pianto in pubblico nel dicembre 2015, a un’altra cerimonia funebre.
kim jong un in lacrime per il calo delle nascite
Si chinò sul feretro del gerarca Kim Yang-gon, morto in incidente stradale, sfiorò con la mano il suo volto e gli occhi gli si riempirono di lacrime. Scena documentata dai fotografi dell’agenzia di stampa statale Kcna. […]
Terzo scoppio di pianto registrato ufficialmente nell’ottobre 2020, durante la celebrazione del 75° anniversario del Partito dei lavoratori. Il Rispettato Maresciallo tenne un discorso nel quale ringraziò il popolo per «essere rimasto in salute in questi tempi difficili»: si riferiva al Covid-19 che infuriava nel mondo.
E c’è stata anche una quarta puntata in questa telenovela lacrimosa: nel luglio del 2022, nella notte della parata per la «Vittoria sugli imperialisti aggressori americani e le loro marionette sudiste» (così il Nord definisce la guerra che scatenò nel 1950 e che si fermò nel luglio 1953 con un cessate il fuoco siglato a Panmunjom). […]
Pianto di Stato dunque. Alla propaganda nordcoreana piace che la gente si commuova, mostrare che anche il Maresciallo sa piangere in pubblico è un modo per umanizzarlo, ha spiegato Fyodor Tertiskiy, ricercatore dell’università Kookmin a Seul.
Ogni lacrima ha il suo significato, a seconda dell’occasione: quelle versate nel 2020 durante la pandemia dovevano mostrare «la solitudine del potere e l’isolamento in quella situazione drammatica», ha detto a NK News Hyun-seung Lee, un nordcoreano di una famiglia importante che è fuggito al Sud. Quelle della settimana scorsa, alla Riunione delle Madri, volevano forse ricordare al popolo che anche Kim è stato un figlio di mamma.
Per la cronaca, prima del pianto, nel suo discorso il Maresciallo aveva invitato le donne nordcoreane a educare con severità i figli, a farli lavorare duramente, a mandarli sotto le armi per prepararli meglio a combattere per la patria (e servire la Dinastia Kim).
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