DAGOREPORT
A Bruxelles hanno sogghignato beffardi quando hanno letto dell’incontro romano di Giorgia Meloni con il leader del Ppe, Manfred Weber. Come può venire in mente alla premier della Garbatella di farsi raccomandare, per ottenere un commissario con deleghe economiche, dal nemico più intimo di Ursula von der Leyen?
Che errore politico, hanno sottolineato gli euro-burocrati ben ricordando di quando Ursula, supportata all’epoca da Angela Merkel, bruciò le speranze del bavarese Weber, esponente di destra della Csu, di diventare presidente della Commissione.
GIORGIA MELONI URSULA VON DER LEYEN
Da parte sua, Ursula non ha ancora deciso se riconfermare lo schema della sua precedente Commissione: tre vice presidenti esecutivi con deleghe importanti con tanti vice intorno che non contano un tubo.
Se i vice esecutivi rimangono tre, è ovvio che saranno destinati ai vincitori delle elezioni europee: Francia, Spagna e Polonia. Ursula potrebbe aggiungere un quarto, ma a godere non sarà certo l’Italia della Melona, vista come il fumo agli occhi per la sua arroganza politica (quando lo firma il Mes?).
VERTICE TRA MELONI E WEBER E SULLE NOMINE LA PREMIER SI SENTE CON VON DER LEYEN
Estratto dell'articolo di Francesco Olivo per "La Stampa"
Il piano è stato studiato per anni: una nuova maggioranza al Parlamento europeo che spostasse a destra la Commissione. Il cuore della manovra era l'avvicinamento tra Partito popolare e i Conservatori di Ecr.
Ieri a Palazzo Chigi è arrivato il regista di quella operazione: il presidente del Ppe Manfred Weber.
Come è andata a finire è noto: le elezioni hanno sancito la sopravvivenza della vecchia maggioranza e Ursula von der Leyen per restare alla guida della Commissione ha preferito l'appoggio dei Verdi, rispetto a quello dei Conservatori presieduti da Giorgia Meloni. Insomma, la mossa è andata male, ma la parte dei popolari che ha cercato di allargarsi a destra ci riprova. [...]
EMMANUEL MACRON - OLAF SCHOLZ - PEDRO SANCHEZ - DONALD TUSK
Siamo nei giorni cruciali della formazione dell'esecutivo europeo: domani Meloni manderà formalmente la lettera con la quale indicherà il nome del commissario italiano. Sulla scelta non ci sono più dubbi: Raffaele Fitto. [...] la trattativa continua sul suo portafoglio e soprattutto sulla nomina a vicepresidente esecutivo.
Non è di questo che Fitto e Meloni hanno parlato con Weber, l'interlocutrice della premier italiana in questo ambito è esclusivamente Von der Leyen (avversaria di Weber), con la quale tutto sembra andare per il verso giusto, come dimostra anche la telefonata avvenuta ieri mattina.
Ma quello che preoccupa il governo è il secondo passaggio. Dopo la formazione della nuova squadra, infatti, gli aspiranti commissari dovranno sottoporsi all'esame dei parlamentari europei. Chi ci è passato, come Antonio Tajani, ne ha un ricordo quasi traumatico e non a caso Fitto ha passato l'estate a studiare nel dettaglio una materia, quella dei fondi di coesione, che già conosce bene.
È qui che Meloni e il suo ministro si aspettano una mano dal Partito popolare europeo. Weber, che ha garantito lealtà, ha un interesse speculare: il sostegno dei deputati conservatori ai tanti candidati del Ppe che si sottoporranno all'esame. Non ci sono da parte di Meloni particolari preoccupazioni su questo passaggio, ma gli esponenti di Fratelli d'Italia a Bruxelles (Fitto compreso) sanno che quello sarà il momento in cui liberali e socialisti cercheranno di giocare qualche scherzo a Ecr e quindi serve il massimo della compattezza del Ppe.
MANFRED WEBER CON ANTONIO TAJANI AL CIRCOLO DEGLI ESTERI
Il dialogo tra Conservatori e Popolari [...] è già ripreso. In FdI è stato apprezzato il fatto che nel corso delle votazioni per le presidenze delle commissioni parlamentari il Ppe abbia votato compatto per i nomi proposti da Ecr (e viceversa), sebbene siano state scelte frutto di intense trattative (in particolare per i candidati polacchi).
Il tentativo dei socialisti di chiedere il voto segreto per sfuggire alle indicazioni di partito è stato respinto, con il risultato che Ecr è finito fuori dal cordone sanitario dove invece sono confinati i Patrioti di Viktor Orban, Marine Le Pen e Matteo Salvini. Altro scopo prefissato da Weber è tenere quanto più possibile lontana Meloni dal gruppo ultra sovranista [...]
VERTICE DI MAGGIORANZA - VIGNETTA BY GIANNELLI giorgia meloni raffaele fitto
MANFRED WEBER INCONTRA GIORGIA MELONI A PALAZZO CHIGI - 11 NOVEMBRE 2022