Dagoreport
Come mai Berlusconi, da sempre sostenitore di Draghi e sedicente “responsabile” del centrodestra, ha deciso di lasciar naufragare il governo di Mariopio, assecondando le pulsioni distruttive di Salvini e Conte?
Il Cav, come ha scritto Renato Brunetta nella lettera a “la Stampa”, è ormai “poco lucido”. A 85 anni il confine tra sogno e realtà è diventato più labile e la percezione del mondo si è distorta pian piano. Come quando, insufflato da cattivi consiglieri, iniziò in modo velleitario a brigare per farsi eleggere al Quirinale.
Anche stavolta Berlusconi si è smarrito in un mondo di sogni e di promesse. Salvini e Licia Ronzulli, in versione “il gatto e la volpe”, lo hanno rintronato di chiacchiere e illusioni.
Lo hanno convinto a scaricare Draghi con la più dolce delle fantasticherie: “Silvio, andiamo alle elezioni, le vinciamo e tu sarai di nuovo presidente del Consiglio! Tornerai l’eroe di Pratica di mare facendo fare la pace a Biden e Putin”. Per due giorni lo hanno tampinato e rincoglionito fino a convincerlo.
Il piano prevede che ogni partito dell’alleanza di centrodestra si presenti al voto con il proprio simbolo. Poi saranno i parlamentari eletti a scegliere colui o colei da mandare alla guida del governo.
Il presupposto è che Lega e Forza Italia, insieme, abbiano più parlamentari di Fratelli d’Italia. Un delitto perfetto per scalzare Giorgia Meloni e sotterrare le sue ambizioni. Non è un caso che la “Ducetta” continui a chiedere inutilmente regole chiare su leadership e programmi. Stop anche alle riunioni conviviali a casa di Berlusconi con le solite pennette tricolori che ammorbano gli ospiti del Cav ormai da un ventennio.
Le mosse nel centrodestra avranno ripercussioni anche nel Ppe. Il forzista Tajani è riuscito a convincere il suo amico Manfred Weber, capogruppo del Partito popolare europeo, a tendere la mano a Forza Italia, Lega e Fratelli d’Italia: “L’Ue ha bisogno di un governo di centrodestra stabile a Roma”. La dichiarazione ha fatto sobbalzare l’anima tedesca del Ppe, che fa capo alla Cdu, che ha fatto subito notare che nella coalizione di centrodestra in Italia c’è anche Salvini, alleato di Marine Le Pen, e Giorgia Meloni vicina a Orban: della serie, l’entusiasmo di Weber è fuori luogo.
GIORGIA MELONI ANTONIO TAJANI MATTEO SALVINI
Nei primi sondaggi riservati dopo la caduta del governo Draghi si registra un piccolo calo della coalizione di centrodestra: la Lega è in lieve calo nel nordest, Forza Italia scende al nord ma tiene al sud mentre Fratelli d’Italia resta stabile.
Nel centrosinistra, dopo aver dichiarato morto il “Campo largo”, Letta deve tenere a bada le vedove di Conte nel Pd (Boccia, Emiliano) e si sta mangiando le mani per non aver cambiato tempestivamente la legge elettorale: con un sistema proporzionale al posto del Rosatellum poteva sperare di evitare la batosta a cui, per ora, sembra condannato.
Perché Carlo Calenda continua a respingere ogni ipotesi di alleanza o di rassemblement centrista? Perché nei sondaggi, il suo, è l’unico partito che ha guadagnato voti dopo la caduta del governo Draghi. Il dato significativo rilevato dai sondaggisti è che, accanto al Pd o con il centro, ovunque si piazzi Italia Viva si perdono voti. Renzi, praticamente, è uno sfollagente ambulante…