DIBBAH, INSCIALLAH! - NON C'È DA STUPIRSI DEL SUCCESSO DI DI BATTISTA NEL MONDO ARABO, DOPO LO SCAZZO CON BOCCHINO E LE POSIZIONI ANTI-ISRAELIANE: IL “CHE GUEVARA DI ROMA NORD” È RIMASTO COERENTE CON LE SUE IDEE. NEL 2016, IN PIENA GUERRA CONTRO IL CALIFFATO E GLI STRAGISTI ISLAMISTI, SE NE USCÌ CON UN: “STO CON L’ISIS, VANNO CAPITI”. SE ORA VIENE TRASFORMATO IN IDOLO DA CHI SOSTIENE HAMAS, TUTTO TORNA - VIDEO

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1. DI BATTISTA STAR DEI SOCIAL ARABI CON LA DIFESA DI GAZA

Estratto dell’articolo di Emanuele Buzzi per il “Corriere della Sera”

video di alessandro di battista sottotitolato in arabo su tiktok video di alessandro di battista sottotitolato in arabo su tiktok

 

Un milione di like in poche ore. Numeri da capogiro sui social. E stavolta i militanti del Movimento che ancora lo stimano non hanno un ruolo in questa storia. Già, perché gli apprezzamenti arrivano dal mondo arabo.

 

Alessandro Di Battista si trova catapultato a livello di star dei social arabi dopo che su Tik Tok è stata postata una parte del suo intervento […] a Di Martedì su La7. «Vergognatevi! Perché state in silenzio su Gaza?», attacca Di Battista in studio. Lo scontro è con un altro ex parlamentare, Italo Bocchino, ora direttore editoriale del Secolo d’Italia. […] L’argomento, ovviamente, è quello che sta accadendo in Medio Oriente.

 

[…] Lo scontro […] è stato totale. «Ho condannato immediatamente l’attentato terroristico di Hamas. Per quale motivo non avete speso in 17 anni una parola contro un’occupazione militare, contro un carcere a cielo aperto che è un lager che subisce una popolazione che è la più dimenticata del pianeta?», sostiene l’ex M5S.

 

IL MULLAH DIBBAH - TITOLO DI LIBERO - 26 OTTOBRE 2023 IL MULLAH DIBBAH - TITOLO DI LIBERO - 26 OTTOBRE 2023

Che punge: «Quando non si hanno argomenti, si giudica l’opinione altrui come performance teatrali. Questo è piuttosto avvilente e puerile. È un comportamento adolescenziale che non le fa onore». E Bocchino: «Stai con la democrazia o con Hamas? Dove stai ? Rispondi se hai le p... rispondi».

 

[…]  Il video postato su TikTok diventa virale in pochissimo tempo, sostenuto e rilanciato dal mondo filo-palestinese. Di Battista, che in queste settimane è impegnato nel lancio dei gruppi territoriali (sono 78 al momento) della sua associazione «Schierarsi», sui suoi social ricorda: «Già nel maggio 2021 denunciavo in tv la prigione di Gaza».

 

alessandro di battista vs italo bocchino a dimartedi 6 alessandro di battista vs italo bocchino a dimartedi 6

2. IL MULLAH “DIBBAH” DIVENTA LA SUPERSTAR DELLE TELEVISIONI ARABE

Estratto dell’articolo di Francesco Specchia per “Libero quotidiano”

 

Niente di nuovo sul fronte occipitale. Delle molte facce di Alessandro Di Battista il prisma luminoso di una rivoluzione popolare che tarda sempre ad accendersi, s’è detto di tutto. Come s’è sempre parlato del suo affabulante eloquio che nel 2016, in pieno stragismo islamista, gli fece affermare «Sto con l’Isis, vanno capiti»: una stronzata potente per chiunque altro ma una frase discutibile seppur «estratta da un complicato contesto» se pronunciata da lui.

 

alessandro di battista alla manifestazione pro palestina a roma alessandro di battista alla manifestazione pro palestina a roma

Quindi non può stupire che Dibba, a DiMartedì, nel salotto di Giovanni Floris, abbia rispolverato il suo armamentario anti-Israele e pro-Hamas paragonando il primo ai nazisti («Israele quando si fermerà? Quando assassinerà 33 palestinesi per ogni vittima israeliana? Una rappresaglia come le Fosse Ardeatine al contrario?»); e il secondo, stupratore di donne e decapitatore di infanti, gruppo terrorista riconosciuto dalla comunità internazionale, a una specie di Robin Hood.

 

[…] Se i mostri dell’Isis in fondo avevano le loro ragioni, figuriamoci quelli di Hamas, bravissimi nell’innestare la loro ansia di genocidio nella vischiosità della questione ebraico-palestinese. Insomma era scontato che il Mullah Dibba […] si mostrasse in modalità antisemita - inviperito, paonazzo, vena pulsante al collo, astio tra i denti - e in un atteggiamento meno affabile di quanto lo si vedeva, per dire, in versione falegname, pizzaiolo, cacciatore di granchi con famiglia in Guatemala, reportagista per Il Fatto Quotidiano, autista d’utilitaria con Di Maio alla volta delle scampagnate coi gilet gialli.

 

vignetta di mannelli su alessandro di battista il fatto quotidiano vignetta di mannelli su alessandro di battista il fatto quotidiano

Invitare il Dibba a commentare la Striscia di Gaza, era come invitare Giovanardi a un simposio abortista, o Alessandro Orsini ad un convegno di patrioti ucraini. Sai che c’è la bomba sotto il tavolo ma non sai quando esploderà. E ci sta. Però, mai avremmo immaginato lo scatto successivo: l’islamizzazione dell’intervento di Ale, l’ariete del profeta.

 

Perché è questa la notizia: la prolusione […] del Dibba è stata griffata da titolo rosso e giallo, sottotitolata in arabo e trasmessa in tutto il mondo islamico tv e web. […] E il commento, rimpallato in tutti i social era scontato: «Finalmente un politico italiano che dice la verità»; anche se Dibba, «politico italiano» non lo è più da mo’.

 

E anche se nello spot filo-Hamas viene tagliata la parte in cui Dibba, onestamente, condanna l’attacco terroristico. La sostanza è che la rabbia dell’ex CinqueStelle ha fatto il giro del mondo; su un account TikTok da 210mila followers, i «like» sono diventati 972mila in poche ore.

video di alessandro di battista sottotitolato in arabo su tiktok 8 video di alessandro di battista sottotitolato in arabo su tiktok 8

 

Dibba, in tutto ciò, è stato bravo. Nella santa guerrilla di Allah gli si intesterebbe perizia di “Taqiyya”, intesa come arte della dissimulazione, del «rovesciamento delle responsabilità» nello spostare il discorso dal punto principale. E il punto principale era sempre l’eccidio dei civili israeliani del 7 ottobre.

 

Che qui s’è trasformato nell’accusa al governo di «americanismo», con annessa citazione nostalgica -fantastico!- di quando c’erano «Aldo Moro, Andreotti e Berlinguer al cui funerale venne Arafat».

 

[…]  Dibba, in video, era una maschera di livore. E, ad ascoltare le invocazioni del Mullah, gli altri ospiti erano basiti. Italo Bocchino, in gioventù tutt’altro che filoisraeliano, gli ricordava le elementari regole democratiche contro il furore ideologico; David Parenzo insisteva sulla necessità di «chiamare un’ambulanza». Hamas, Hezbollah, i compagni d’ira e d’Iran probabilmente ancora applaudono. Per i giovani gretini che sfilavano a Roma al grido «Lasciateci uccidere Israele» probabilmente Dibba è al livello di Fedez e Sfera Ebbasta.

 

video di alessandro di battista sottotitolato in arabo su tiktok 2 video di alessandro di battista sottotitolato in arabo su tiktok 2

Dibba, dal suo punto di vista, ha ragione. Non si sa ancora come campi e che mestiere faccia di preciso, né chi rappresenti; eppure, dimostra di attingere ad un bacino di pubblico finanche internazionale che i suoi ex amici M5S se lo sognano. […]

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