Matteo Pucciarelli per la Repubblica - Estratti
L’analisi della pesante débâcle del M5S in Liguria? Concretamente, nessuna. Le parole più gettonate a microfoni spenti sono: «elettroencefalogramma piatto », «apatia», «lenta agonia».
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«Mi assumo le responsabilità. Siamo abituati a risultati non soddisfacenti o deludenti sui territori, ne siamo consapevoli. Perciò stiamo facendo un’assemblea costituente », dice Giuseppe Conte intercettato da Fanpage . Ma dopo cambierà davvero qualcosa? Non è che sia proprio finita una stagione?
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GIUSEPPE CONTE VS BEPPE GRILLO
Su questo ci sono pochi dubbi, lo ammettono tutti. «Lo scontro tra Conte e Grillo ha influito tantissimo, ne conosco diversi che hanno disertato anche per questa ragione — racconta il genovese Flavio Gaggero, amico e confidente di lunga data del garante, simpatizzante del Movimento ma fieramente ancorato a sinistra — Le persone non capiscono neanche bene cosa stia succedendo».
Quanto al futuro del fondatore, «penso che ormai il dado sia tratto. Per le regionali che io sappia Grillo non è stato coinvolto in nessun modo, mentre sul superamento del tetto dei due mandati non farà passi indietro, per lui la regola non si tocca. Il Movimento era un’utopia, come tale rimarrà».
video di beppe grillo contro giuseppe conte
L’impressione è che si sia davvero ai titoli di coda, forse l’ultimo show del comico in versione padre (padrone?) nobile avverrà alla due giorni congressuale. L’8 novembre Avventura Urbana, la società che collabora con il M5S per definire i termini della discussione interna, pubblicherà un report per ciascuno dei 12 temi affrontati nelle settimane scorse da 300 iscritti sorteggiati. Un metodo ibrido sulla cui bontà in via di Campo Marzio garantiscono in pieno, ma che di fatto ha privatizzato e tagliato fuori migliaia di attivisti: basti solo pensare che l’identità dei 300 non è pubblica, ufficialmente per non condizionarne il lavoro.
Ma è un piatto apparecchiato da ignoti.
LOTTA CONTINUA TRA GIUSEPPE CONTE E BEPPE GRILLO - MEME BY EDOARDO BARALDI
In tutto questo le vecchie glorie uscite dal Parlamento ma non dal M5S restano silenti, Toninelli e Taverna a parte. In ballo per loro c’è per l’appunto il superamento dei due mandati, occasione irripetibile per tornare a contare qualcosa, e forse funzionale anche a Conte per recuperare forze disperse. Il rischio però è che da qui alle prossime Politiche il M5S in crisi di identità, senza parole d’ordine chiare e riconoscibili all’elettorato — come potevano essere prima “onesta” o “cambiamento” — scompaia del tutto, o quasi. Emilia-Romagna e Umbria saranno un’altra mezza via crucis, Conte farà campagna elettorale ma il tocco magico da ex presidente del Consiglio sembra rimasto fermo al 2022. Si spera in un rilancio alle regionali di Puglia e Campania nel 2025, laddove rimane uno zoccolo duro di voto d’opinione. Conte comunque non è davvero in discussione, almeno per adesso, e la ragione è semplice: alternative pronte non se ne vedono.
BEPPE GRILLO E GIUSEPPE CONTE AL CONVEGNO SULL INTELLIGENZA ARTIFICIALE 3 correnti nel m5s