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Ma quanti pensieri brutti che ha Renzi in questi giorni, anche se si è concesso un viaggio-scampagnata in America Latina. A corrucciargli la spaziosa fronte ci sono l’evanescenza della Mogherini, il rebus delle prossime comunali e l’appuntamento con una serie di nomine importanti, dalla prossima primavera, ai vertici di polizie e servizi segreti.
Oggi il premier cazzaro ha diffuso il video della sua visita a Machu Picchu, che ci restituisce l’immagine di un premier attivo sulla scena internazionale e riconosciuto nel mondo. Ma ieri l’Italia ha conosciuto un’autentica debacle diplomatica, con quel vertice europeo sull’immigrazione al quale la Merkel non ha invitato Roma e neppure la Moscerini. Uno schiaffo che fa male, visto che l’Italia, storicamente, è sempre stata chiamata in causa ogni qual volta si discute di Balcani. E dire che Renzi, a suo tempo, fece carte false per imporre la sua ministra degli Esteri a Bruxelles. Anche se tra i renziani c'è chi getta la croce sul braccio destro della Mogherini, Stefano Manservisi, prodiano di ferro.
Sul fronte della politica interna, con il pd romano totalmente allo sbando e Ignazio Marino che tiene tutti quanti in ostaggio, Renzi cerca di portarsi avanti con il lavoro sulle grandi città dove si vota nella prossima primavera.
A Milano c’è da mettersi le mani nei capelli, per il segretario del Pd. I sondaggi danno Giuseppe Sala in leggero vantaggio su Paolo Del Debbio, il che è comunque un bel problema. Se Del Debbio, che ha detto in tutte le salse di non voler concorrere per Palazzo Marino, resta comunque alto in tutte le rilevazioni, significa che ha molti più consensi di quanto oggi appaia. Non solo, visto che la sua indisponibilità è legata al fatto che da sindaco guadagnerebbe molto meno che in Mediaset, non è escluso che Berlusconi alla fine lo convinca anche con qualche argomento molto concreto.
Inoltre, il premier girellone sa che la popolarità di Sala potrebbe calare bruscamente. L’Expo ormai sta finendo e lui dovrebbe arrivare ad aprile nella speranza che la gente si ricordi ancora la buona gestione della manifestazione.
A Roma Renzi è alla ricerca disperata di un candidato della sinistra riformista e liberal e per questo sta chiedendo consigli a tutti gli esponenti romani del partito di cui si fida. Ma un nome non è stato ancora individuato. In ogni caso ha escluso categoricamente che possa essere scelta Madonnona Boschi, che gli serve troppo al governo. Per lui, regalarla alla Capitale, sarebbe uno spreco.
Più tranquilla la situazione a Torino, dove Piero Fassino è giudicato un buon sindaco e le sue iniziali ritrosie (personali) a ricandidarsi stanno rientrando. Fassino oltre a tutto è presidente dell’Anci, l’associazione dei comuni italiani, e Renzi lo vuole confermato anche in quella casella strategica per i rapporti con il governo.
Se invece si scende a Napoli, ricominciano i mal di testa per l’inquilino di Palazzo Chigi. I sondaggi riservati danno più o meno allo stesso livello Antonio Bassolino, Luigi De Magistris e il solito Mario Lettieri. Buon per Renzi che anche Forza Italia abbia problemi, perché i sondaggi del Cavaliere su Mara Carfagna, che potrebbe sparigliare i giochi con il suo bel faccino, danno esiti assai molto ma molto deludenti.
bassolino pollastrini speranza
Tornando a Roma, Pittibimbo sta amaramente toccando con mano quanto è stato arrogante nei confronti di Gaetano Quagliariello, che non ha voluto premiare con un ministero quando Maurizio Lupi si è dovuto dimettere. Ora il professore napoletano rischia di portarsi via mezzo Ncd e di lasciare non solo Alfano, ma anche Renzi, in mutande al Senato. O peggio, di lasciarlo nelle mani di Denis Verdini.
Del resto Alfano è troppo debole per allearsi con Verdini, che se lo mangerebbe in un boccone, e allora sta negoziando un’alleanza con Fitto. Con un piccolo problema: sarebbero due gruppi molto sbilanciati al Sud e quasi nulli sopra il Po. E per questo il ministro degli Interni (per mancanza di prove) corteggia anche Corrado Passera, che alcuni sondaggi accreditano addirittura di un 4% su base nazionale.
davide mengacci mara carfagna 4
Passera può mettere il turbo se ottiene la nomination per le comunali di Milano e allora l’ex ministro montiano ha deciso di baciare la pantofola di chi può spalancargli la strada e così ha chiesto un incontro a Matteo Salvini. Il leader della Lega non può sbagliare il colpo nel capoluogo lombardo e sa che il suo partito rischia anche in Regione, dove Roberto Maroni sta per andare a processo e nei prossimi mesi potrebbe sperimentare su di sé il micidiale effetto Severino.
Ultimo fronte caldo per Renzi, alcune nomine in posizioni nevralgiche anche per la sua sicurezza personale. Tra aprile e luglio del 2016 scadono gli incarichi del generale Saverio Capolupo, comandante della Guardia di Finanza, del capo della Polizia Alessandro Pansa, di Giampiero Massolo, capo del Dis, e di Arturo Esposito, capo dell’Aisi. Quattro nomine da non sbagliare e sulle quali le pressioni esterne saranno fortissime.
arturo esposito massolo giampiero