Da “La Stampa”
Il completamento del rito della doppia fiducia Senato-Camera trova lo staff di Mario Draghi già operativo e completato nei cinque incarichi più importanti, un incrocio non scontato perché nel passato a palazzo Chigi le cose non sempre erano andate così celermente.
Di solito, quando c' è un cambio di governo, trascorrono diversi giorni (nel caso di Conte furono settimane), prima che lo staff sia completato, mentre nel caso del governo Draghi la squadra è stata definita in tutte le postazioni strategiche: Sottosegretario alla Presidenza, Capo di gabinetto, Segretario generale, Consigliere diplomatico, Portavoce. Mancano soltanto il consigliere giuridico e quello militare, due scelte che però rappresentano altrettante opzioni: l' eventuale delega nei rapporto con i Servizi e il completamento della squadra addetta alla comunicazione.
GIUSEPPE CONTE ROCCO CASALINO E IL TAVOLINO MEME
L' accelerazione impressa da Draghi nella formazione della sua squadra più ristretta nei giorni scorsi ha costretto gli uscenti a completare rapidamente gli scatoloni. A cominciare da Rocco Casalino, il portavoce di Conte che a palazzo Chigi occupava la stanza più ampia dopo quella del capo del governo: l' ufficio al primo piano che si affaccia con un balcone su piazza Colonna. Proprio da quel balcone nell' ottobre 2018 fu annunciata dai capi dei Cinque stelle la «fine della povertà».
Quello specifico ufficio era stato scelto da Casalino nell' estate del 2018, quando il nuovo portavoce non volle la stanza che era appartenuta al suo omologo - Filippo Sensi, capo-comunicazione dei governi precedenti - riuscendo ad ottenere l' ufficio sino ad allora occupato dal capo di Gabinetto di Paolo Gentiloni: Antonio Funiciello.
E proprio Funiciello, richiamato a palazzo Chigi nello stesso incarico di capo di Gabinetto da Mario Draghi, si è limitato a rientrare nella stanza che aveva temporaneamente occupato cinque anni fa. Quella più vicina al Presidente del Consiglio.
Oltre al capo di Gabinetto la squadra più ristretta di Draghi è formata da Roberto Garofoli, sottosegretario alla Presidenza, magistrato amministrativo, dotato di una capacità proverbiale, quella di "costruire" le leggi ma anche di saperle implementare; dal Segretario generale Roberto Chieppa, che è stato confermato dopo essere stato nominato da Conte; dal consigliere diplomatico, l' ambasciatore Luigi Mattiolo, reduce da una sede strategica come Berlino; da Paola Ansuini, a capo della Comunicazione di palazzo Chigi. Dopo Monica Nardi (governo Letta) e Betty Olivi (governo Monti) di nuovo una donna alla guida di un incarico strategico. E nei prossimi giorni sarà deciso se replicare il format "consolare" a suo tempo voluto da Enrico Letta: una portavoce e un capoufficio stampa.
Per motivi di opportunità, visto che il governo ha ottenuto la piena fiducia del Parlamento solo ieri sera, Draghi ha mantenuto la direzione della politica dell' informazione per i Servizi e per la sicurezza ma - a differenza di quanto scritto e ipotizzato - intende avvalersi della facoltà di nominare un' Autorità delegata, così come aveva fatto Conte, in quel caso con tempismo infelice, indicando il 21 gennaio l' ambasciatore Pietro Benassi: cinque giorni dopo è caduto il governo.
GIUSEPPE CONTE VENDITORE DI CALDARROSTE le orecchie di roberto garofoli GIUSEPPE CONTE E ROCCO CASALINO - MEME Matteo Bolle giancarlo giorgetti mario draghi stefano patuanelli luciana lamorgese roberto garofoli marta cartabia LE LACRIME DI ROCCO CASALINO PER L ADDIO DI GIUSEPPE CONTE A PALAZZO CHIGI