Marco Antonellis per Dagospia
Mentre Ale Di Battista, spiega chi lo conosce bene, non ha nessuna intenzione di farsi ingabbiare in ruoli istituzionali o di governo e men che meno di finire a fare il cane da guardia a Giuseppe Conte (come Dagoanticipato preferisce tenersi le mani libere per giocare un ruolo di capo carismatico del Movimento, alla Grillo per intenderci) chi sta vivendo il suo personalissimo momento di gloria è il settantenne professore universitario Giovanni Tria.
Agli amici ha già confidato che sta preparando le carte ed i dossier per ripartire alla grande con il nuovo anno, perché comunque "sarà dura, ci saranno altri momenti difficili da affrontare". Il fantasma della procedura d'infrazione non è ancora del tutto scomparso complice l'occhiuta vigilanza della Commissione di Bruxelles. E poi bisognerà vedersela anche con un contesto internazionale che si preannuncia sfavorevole con l'ombra lunga di una possibile recessione in arrivo.
In più le prossime settimane saranno cruciali per mettere a punto i due provvedimenti che più stanno a cuore a Luigi Di Maio e Matteo Salvini: il Reddito di cittadinanza e "Quota 100" per le pensioni. Insomma di lavoro ce ne sarà tanto da fare per il ringalluzzito ministro dell'Economia.
Per questo Tria vuole fare presto a sostituire il dimissionario Roberto Garofoli. Già nei prossimi giorni potrebbero esserci importanti novità. Il "prescelto" potrebbe essere Luigi Carbone, un tecnico molto apprezzato tra i 5 Stelle nonché consigliere di Stato. Poi sarà la volta di Daniele Franco, il Ragioniere dello Stato che è in scadenza di mandato. Ma c'è chi vorrebbe accelerare, Mattarella permettendo, per iniziare l'anno con un forte segnale di cambiamento.