ursula von der leyen

IL FALLIMENTO DELLA STRATEGIA VON DER LEYEN SUI VACCINI - L'UNIONE DIPENDE DALLA FORNITURE DI DUE AZIENDE AMERICANE E DI UNA ANGLO-SVEDESE CON CONTRATTI LARGAMENTE DISATTESI - MARIO DRAGHI HA STRIGLIATO LA PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE: "FAI RISPETTARE I CONTRATTI O LA RIPRESA È A RISCHIO" - LA LETTERA DEI LEADER DI SPAGNA, DANIMARCA, BELGIO, POLONIA E LITUANIA: "E' URGENTE UN'AZIONE COMUNE" - SIAMO NEI GUAI: PER AVERE VACCINI PRODOTTI IN EUROPA SERVIRANNO DA SEI MESI A UN ANNO…

Alessandro Barbera per "la Stampa"

 

URSULA VON DER LEYEN

Ursula von der Leyen non sa come uscirne. Osserva, sottolinea, rilascia interviste per tentare di spiegare che la situazione non è grave come sembra. Eppure - lo ammette lei stessa a un giornale tedesco - l' intera Unione a ventisette ha vaccinato meno di ventotto milioni di cittadini contro i diciotto della sola Gran Bretagna. Le ricostruzioni dei contatti via Zoom fra i capi di Stato di questa settimana - formali e informali - descrivono la presidente della Commissione europea in forte imbarazzo.

 

mario draghi

Ben cinque leader europei - di Spagna, Danimarca, Belgio, Polonia e Lituania - hanno scritto una lettera al presidente del Consiglio Jean Michel per invocare un' azione comune urgente al fine di aumentare la capacità produttiva di vaccini dentro l' Unione. «Ormai la frittata è fatta», spiega una fonte diplomatica italiana. Perché vedano la luce prodotti compiutamente europei, o anche solo per rafforzare l' industria dei farmaci anti-Covid dentro i confini dell' Unione occorrono da sei mesi ad un anno.

 

vaccino astrazeneca 1

Per ora il Continente dipende dalle forniture di due aziende americane, da una anglo-svedese, e da contratti largamente disattesi, soprattutto per quanto riguarda Astra Zeneca. Questa settimana Mario Draghi ne ha parlato con von der Leyen ben tre volte, ieri di nuovo in una telefonata con Michel. Draghi ha sottolineato il disappunto italiano e invitato von der Leyen a «far rispettare gli impegni contrattuali» alle case farmaceutiche.

 

Il vertice straordinario di oggi e domani dei Capi di Stato dei Ventisette è il primo dell' ex numero uno della Banca centrale europea da premier, il test per verificare quanto la sua credibilità internazionale cambierà gli equilibri politici continentali e a vantaggio dell' Italia. Draghi dirà che se confrontato con quello degli Stati Uniti, il piano vaccinale europeo è in ritardo di tre mesi.

 

ursula von der leyen

E poiché la ripresa dell'economia dipende anzitutto dalla fiducia nella efficacia dell'immunizzazione di massa, occorre agire rapidamente. Con l'occhio dell'economista Draghi nota numeri che lo preoccupano: negli Stati Uniti il tasso di inflazione sta salendo più delle stime, e questo potrebbe spingere i tassi di interesse mondiali al rialzo in anticipo. Proprio ieri, per la prima volta dalla nomina a capo del governo, lo spread fra Btp italiani e Bund tedeschi è tornato sopra la soglia psicologica dei cento punti.

 

DOSI DEL VACCINO PFIZER IN ITALIA

Per quanto straordinariamente bassi, una progressione al rialzo della curva dei tassi potrebbe ridurre le aspettative di crescita del Pil di tutta l'area della moneta unica. La ripresa avrebbe dovuto essere già iniziata, e a meno di una recrudescenza del virus dovrebbe consolidarsi da giugno. Ecco perché non c'è un minuto da perdere sulle forniture. Nella lista nera della Commissione c'è Astra Zeneca, che questa settimana ha annunciato l'ennesimo taglio.

 

PFIZER

Una decisione beffarda, visti i pasticci sulla sperimentazione, le difficoltà dell'ente per il farmaco europeo (Ema) ad autorizzarne subito l'uso per tutte le fasce di età, e la decisione dell'ente americano (Fda) di imporre una seconda sperimentazione, tuttora in corso. Nel tentativo di spegnere la polemica, von der Leyen e Angela Merkel sottolineano di ritenere quel vaccino affidabile ed efficace. In attesa del via libera di Ema a Johnson and Johnson, per l'Unione la ripresa delle forniture delle trecento milioni di dosi opzionate agli anglo-svedesi è la speranza per recuperare il tempo perso nei confronti di Stati Uniti e Gran Bretagna. E la dimostrazione del fallimento di una strategia.

Ultimi Dagoreport

matteo salvini donald trump ursula von der leyen giorgia meloni ue unione europea

DAGOREPORT – IL VERTICE TRA GIORGIA MELONI E I SUOI VICEPREMIER È SERVITO ALLA PREMIER PER INCHIODARE IL TRUMPIAN-PUTINIANO SALVINI: GLI HA INTIMATO DI NON INIZIARE UNA GUERRIGLIA DI CRITICHE DAL MOMENTO IN CUI SARÀ UFFICIALE L’OK ITALIANO AL RIARMO UE (DOMANI AL CONSIGLIO EUROPEO ARRIVERÀ UN SÌ AL PROGETTO DI URSULA VON DER LEYEN), ACCUSANDOLO DI INCOERENZA – LA DUCETTA VIVE CON DISAGIO ANCHE LE MOSSE DI MARINE LE PEN, CHE SI STA DANDO UNA POSTURA “ISTITUZIONALE” CHE METTE IN IMBARAZZO LA PREMIER

ursula von der leyen giorgia meloni macron starmer armi difesa unione europea

DAGOREPORT – SI FA PRESTO A DIRE “RIARMIAMO L’EUROPA”, COME FA LA VON DER LEYEN. LA REALTÀ È UN PO’ PIÙ COMPLICATA: PER RECUPERARE IL RITARDO CON USA E RUSSIA SUGLI ARMAMENTI, CI VORRANNO DECENNI. E POI CHI SI INTESTA LA RIMESSA IN MOTO DELLA MACCHINA BELLICA EUROPEA? – IL TEMA È SOPRATTUTTO POLITICO E RIGUARDA LA CENTRALITÀ DI REGNO UNITO E FRANCIA: LONDRA NON È NEMMENO NELL’UE E L’ATTIVISMO DI MACRON FA INCAZZARE LA MELONI. A PROPOSITO: LA DUCETTA È ORMAI L’UNICA RIMASTA A GUARDIA DEL BIDONE SOVRANISTA TRUMPIANO IN EUROPA (SI È SMARCATA PERFINO MARINE LE PEN). IL GOVERNO ITALIANO, CON UN PUTINIANO COME VICEPREMIER, È L’ANELLO DEBOLE DELL’UE…

trump zelensky vance lucio caracciolo john elkann

DAGOREPORT – LUCIO E TANTE OMBRE: CRESCONO I MALUMORI DI ELKANN PER LE SPARATE TRUMPUTINIANE DI LUCIO CARACCIOLO - A “OTTO E MEZZO” HA ADDIRITTURA SOSTENUTO CHE I PAESI BALTICI “VORREBBERO INVADERE LA RUSSIA”- LA GOCCIA CHE HA FATTO TRABOCCARE IL VASO È STATA L’INTERVISTA RILASCIATA A “LIBERO” DAL DIRETTORE DI “LIMES” (RIVISTA MANTENUTA IN VITA DAL GRUPPO GEDI) - L'IGNOBILE TRAPPOLONE A ZELENSKY? PER CARACCIOLO, IL LEADER UCRAINO "SI E' SUICIDATO: NON HA RICONOSCIUTO IL RUOLO DI TRUMP" - E' ARRIVATO AL PUNTO DI DEFINIRLO UN OPPORTUNISTA INCHIAVARDATO ALLA POLTRONA CHE "FORSE SPERAVA DOPO IL LITIGIO DI AUMENTARE IL CONSENSO INTERNO..." - VIDEO

giorgia meloni donald trump joe biden

DAGOREPORT – DA DE GASPERI A TOGLIATTI, DA CRAXI A BERLUSCONI, LE SCELTE DI POLITICA ESTERA SONO SEMPRE STATI CRUCIALI PER IL DESTINO DELL’ITALIA - ANCOR DI PIU' NELL’ERA DEL CAOS TRUMPIANO, LE QUESTIONI INTERNAZIONALI SONO DIVENTATE LA DISCRIMINANTE NON SOLO DEL GOVERNO MA DI OGNI PARTITO - NONOSTANTE I MEDIA DEL NOSTRO PAESE (SCHIERATI IN GRAN MAGGIORANZA CON LA DUCETTA) CERCHINO DI CREARE UNA CORTINA FUMOGENA CON LE SUPERCAZZOLE DI POLITICA DOMESTICA, IL FUTURO DEL GOVERNO MELONI SI DECIDE TRA WASHINGTON, LONDRA, BRUXELLES, PARIGI – DOPO IL SUMMIT DI STARMER, GIORGIA DEI DUE MONDI NON PUÒ PIÙ TRACCHEGGIARE A COLPI DI CAMALEONTISMO: STA CON L’UE O CON TRUMP E PUTIN?

friedrich merz

DAGOREPORT – IL “MAKE GERMANY GREAT AGAIN” DI FRIEDRICH MERZ: IMBRACCIARE IL BAZOOKA CON UN FONDO DA 500 MILIARDI PER LE INFRASTRUTTURE E UN PUNTO DI PIL PER LA DIFESA. MA PER FARLO, SERVE UN “BLITZKRIEG” SULLA COSTITUZIONE: UNA RIFORMA VOTATA DAI 2/3 DEL PARLAMENTO. CON IL NUOVO BUNDESTAG, È IMPOSSIBILE (SERVIREBBERO I VOTI DI AFD O DELLA SINISTRA DELLA LINKE). LA SOLUZIONE? FAR VOTARE LA RIFORMA DAL “VECCHIO” PARLAMENTO, DOVE LA MAGGIORANZA QUALIFICATA È FACILMENTE RAGGIUNGIBILE…

fulvio martusciello marina berlusconi antonio damato d'amato antonio tajani

DAGOREPORT – CE LA FARANNO TAJANI E I SUOI PEONES A SGANCIARE FORZA ITALIA DALLA FAMIGLIA BERLUSCONI? TUTTO PASSA DALLA FIDEIUSSIONI DA 99 MILIONI DI EURO, FIRMATE DA SILVIO, CHE TENGONO A GALLA IL PARTITO – IL RAS FORZISTA IN CAMPANIA, FULVIO MARTUSCIELLO, È AL LAVORO CON L’EX PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA, ANTONIO D’AMATO: STANNO CERCANDO DEI “CAPITANI CORAGGIOSI” PER CREARE UNA CORDATA DI IMPRENDITORI CHE “RILEVI” FORZA ITALIA - LA QUESTIONE DEL SIMBOLO E IL NOME BERLUSCONI…