A.D.M. per “la Stampa”
Non si torna al monopolio del Coni, per ora, ma certo Giovanni Malagò ha molti motivi per ritenersi soddisfatto. È vero che il governo fa un mezzo passo indietro sullo sport, perché dal decreto "mille-proroghe" sparisce la norma che avrebbe ridisegnato - e ridimensionato - le competenze di "Sport e salute", l' azienda pubblica voluta da Giorgetti durante il governo Lega-M5s proprio per ridimensionare il potere del Coni. Ma i nomi che circolano per la successione a Rocco Sabelli, che si è dimesso venerdì, lasciano intravedere una gestione non più conflittuale con quella di Malagò, anzi.
GIANCARLO GIORGETTI ROCCO SABELLI
Il sottosegretario allo Sport Vincenzo Spadafora da mesi si scontrava con Sabelli e la norma su "Sport e salute" che era stata inserita nel "milleproroghe" ha fatto capire al manager che era impossibile andare avanti. L' idea era dividere il ruolo di presidente da quello di ad - cariche che attualmente coincidevano nell' azienda voluta da Giorgetti. Ieri, però, ottenute le dimissioni del manager, il governo ha stralciato la norma e Spadafora ha assicurato che «presto "Sport e salute" avrà un nuovo vertice».
VINCENZO SPADAFORA GIOVANNI MALAGO'
Per la successione girano diversi nomi, molti dei quali - assicurano fonti parlamentari informate sulla vicenda - decisamente in ottimi rapporti con il presidente del Coni Malagò. Il nome meno vicino a Malagò è quello di Andrea Abodi, presidente del Credito sportivo, che però ieri ha smentito seccamente la sua candidatura.
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Ora si parla di Giovanni Panebianco (capo di gabinetto di Spadafora) Paolo Rozera (direttore generale di Unicef Italia), Carlo Sica (numero due dell' Avvocatura di Stato), Carlo Barlocco (ex presidente di Samsung) o anche di Michele Uva (attuale vicepresidente Uefa) e di Diana Bianchedi (campionessa olimpica e coordinatrice della candidatura olimpica di Milano e Cortina). Tutte figure, viene spiegato, che di fatto sancirebbero un graduale ritorno ad un ruolo più centrale per il Coni.
GIORGETTI E SABELLI AL FORO ITALICO PER IL BEACH VOLLEY
Spadafora del resto deve fare i conti anche con quella parte dei 5 stelle che non hai mai amato il Coni. Non a caso Simone Valente, deputato M5s ed ex sottosegretario alla presidenza del Consiglio nel primo governo Conte, avverte: «Deve essere chiaro a tutti che questo non può essere il pretesto per tornare indietro su una riforma dello sport che anche il Movimento 5 Stelle ha fortemente voluto».
DIANA BIANCHEDI cattaneo piccinini malagò bianchedi bernardi e la moglie