Paola di Caro e Marco Cremonesi per www.corriere.it
SALVINI - BERLUSCONI - MELONI - VIGNETTA BY BENNY
Mentre è ancora in corso il vertice del centrodestra, almeno uno dei nodi che avevano diviso la coalizione finora sembra sciolto: Giorgia Meloni ha ottenuto un sì generale alla sua richiesta di «mantenere la regola sempre adottata finora» secondo la quale il partito della coalizione che arriverà primo avrà il diritto di nominare il candidato premier.
Era un punto delicatissimo su cui la leader di Fratelli d’Italia non voleva sentire ragioni, ma sul quale Forza Italia frenava: «E’ un tema che non mi appassiona» aveva detto Silvio Berlusconi, dopo aver lui stesso - già una settimana fa - proposto un altro metodo - l’elezione del candidato premier da parte di una assemblea degli eletti, subito dopo il voto.
Proposta immediatamente scartata da Meloni e ufficialmente non sostenuta nemmeno da Matteo Salvin i, Maurizio Lupi e gli altri leader del centrodestra come Lupi, che avevano appoggiato invece la richiesta di Fratelli d’Italia. Berlusconi ha chiuso il primo round del match con una battuta: «Non c’è problema, tanto saremo noi di Forza Italia ad ottenere il 20!». Adesso si sta discutendo dell’altro nodo intricato, quello del metodo da adottare per la distribuzione dei collegi uninominali, e di quanto spetti a ciascun partito.