GAIE EVASIONI - LA LEGGE CIRINNÀ CREA UN BEL PASTICCIO TRIBUTARIO: CHI SI UNISCE CIVILMENTE E PRENDE IL NOME DEL PARTNER DEVE CAMBIARE CODICE FISCALE. UN DELIRIO GIURIDICO PER CUI SI DIVENTA UN FANTASMA PER IL FISCO, A MENO DI CAMBIARE TUTTI I DOCUMENTI, AGGIORNARE I PROPRI DATI OVUNQUE, DALLA BANCA AL POSTO DI LAVORO

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monica cirinna monica cirinna

Giorgio Arnaboldi per la Verità

 

Sua maestà il cavillo ha colpito ancora. Pure in un contesto di massima polemica, quindi di massima attenzione ai dettagli, anche le unioni civili non sono sfuggite alle trappole della burocrazia. E sulle nuove coppie incombe un punto debole in grado di diventare la porta d' ingresso a un girone infernale: il codice fiscale.

 

O meglio, il cambio di codice fiscale da attuare per chi decide di prendere il cognome del compagno. Sembra un dettaglio e il modulo predisposto, per esempio, dall' anagrafe di Milano lo considera tale: chiede ai due omosessuali se «intendono volere assumere il cognome comune» e aggiunge che in questo caso devono «essere consapevoli che il cambiamento del cognome comporta il cambiamento del codice fiscale». Una postilla innocua, perfino gentile, ma che costituisce il primo passo verso un vero e proprio cambio di identità.

AGENZIA ENTRATE AGENZIA ENTRATE

 

Poiché il codice fiscale è come un codice genetico e ci accompagna dalla culla alla tomba, mutarlo significa azzerare il passato, spezzare il legame di continuità e indossare panni del tutto nuovi. Con seccature non indifferenti.

 

MILLE OSTACOLI

Chi decide di cambiare diventa un nuovo soggetto e dovrà rifare la carta d' identità e il passaporto. Dovrà rivedere la sua posizione Inps, dovrà rifare le intestazioni dei contratti a suo carico, dovrà dimostrare di essere proprietario della propria abitazione, dovrà verificare che l' azienda per cui lavora sia in grado di accreditargli lo stipendio. Se ha un figlio si troverà ad avere un cognome diverso.

E diventerà improvvisamente sconosciuto al fisco.

UNIONI CIVILI 1 UNIONI CIVILI 1

 

Nella media italiana questa non è una cattiva notizia, ma apre il fronte a pericolose conseguenze: i creditori istituzionali potrebbero non sapere dove cercarlo e si moltiplicherebbero gli interessi sui debiti pregressi.

«Cambiare cognome in questa fase è una scelta da sconsigliare perché si entra in un girone dantesco», spiega l' avvocato Sabrina De Santi, esperta in diritto di famiglia con studio a Verona e presidente regionale dell' Associazione italiana degli avvocati per la famiglia e per i minori.

 

«La questione esiste, ma la legge sulle unioni civili non l' ha affrontata. Se la moglie aggiunge il proprio cognome a quello del marito per la legge italiana non c' è alcun problema perché in ogni caso mantiene le proprie specificità anagrafiche.

 

 Semplicemente il nuovo nome di famiglia può essere affiancato a quello da nubile sulla carta d' identità. Se invece un omosessuale fa lo stesso in sede di unione civile, il cognome del compagno viene inserito nel suo codice fiscale. Così si crea un nuovo soggetto con tutte le complicazioni del caso. È un pasticcio del decreto ponte che applica la legge Cirinnà. È giusto mettere in guardia le persone».

TORINO UNIONE CIVILE TORINO UNIONE CIVILE

In un Paese con 190.000 leggi e 500.000 atti pubblicati sulla Gazzetta Ufficiale era difficile aspettarsi qual

 

PASIONARIA

 

 Monica Cirinnà, senatrice del Pd, ha celebrato l' unione civile di Giorgio Zinno (a sinistra), sindaco di San Giorgio a Cremano (Napoli), con il compagno Michele Ferrante, di professione architetto cosa di più lineare. Che la legge Cirinnà fosse pasticciata s' era intuito in sede di dibattito politico, ma questa trappola tecnica diventa un ostacolo alla sua piena applicazione.

 

Le associazioni gay sono da qualche mese sul piede di guerra e il ministero dell' Interno sarà costretto a correggere la «distrazione» con i decreti attuativi che si attendono per la prossima settimana, anche se l' esito del referen dum potrebbe sconvolgere i calendari di lavoro.

 

IL PARERE DEGLI AVVOCATI

GIORGIO ZINNO GIORGIO ZINNO

 «Il problema vero è come raccordare i dati del cittadino», sottolinea l' avvocato De Santi «fra lo status antecedente l' unione civile con richiesta di assumere il cognome del compagno, e quello immediatamente successivo. Non c' è risposta, siamo in attesa di capire. C' è una complicazione ulteriore. Poiché la legge prevede il cognome del compagno solo finché c' è l' unione civile, se il compagno muore io torno ad avere il mio cognome. E ricambia di nuovo tutto. La raccomandazione che stiamo dando è quella di tenersi stretto il proprio cognome per non entrare in un girone infernale. Almeno fino a che il pasticcio non sarà chiarito».

 

 

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