Il «Codice di comportamento per i candidati eletti del MoVimento 5 Stelle alle elezioni amministrative di Roma del 2016» prevedeva per il sindaco «`l’impegno etico di dimettersi laddove, in seguito a fatti penalmente rilevanti”, venisse «iscritto nel registro degli indagati e la maggioranza degli iscritti al M5S, mediante consultazione in rete, ovvero i garanti del Movimento, decidano per tale soluzione...’. Non esisteva alcun automatismo ma un meccanismo che comportava una valutazione caso per caso». Coì sul blog delle stelle.