Alessandro Di Matteo per "la Stampa"
Alla fine l'ha detto, non si è limitata ad evocare astrattamente il «nazismo» e il «razzismo», stavolta Giorgia Meloni è andata oltre e in Tv, alla trasmissione 'Dritto e rovescio' su Rete 4, ha scandito che dentro Fdi non «c'è spazio per atteggiamenti nostalgici del fascismo».
Da giorni la leader Fdi era incalzata su questo punto, dopo l'inchiesta che ha coinvolto Carlo Fidanza, il capodelegazione del partito all'europarlamento indagato per finanziamento illecito ai partiti e riciclaggio dopo la divulgazione di un video in cui un giornalista di Fanpage sotto copertura prospetta versamenti di denaro in nero.
Nel video, oltre alle conversazioni sui possibili contributi elettorali «in black», come li chiama Fidanza, ci sono saluti romani, richiami al fascismo, ci si saluta con l'appellativo «camerata», si parla di svastiche e c'è il barone Roberto Jonghi Lavarini - uno degli uomini più attivi dell'estrema destra milanese - che evoca un gruppo a cui partecipano «massoni» e «ammiratori di Hitler».
CARLO FIDANZA E IL SALUTO DEL LEGIONARIO
Più volte in questi giorni il segretario del Pd Enrico Letta ha attaccato la leader di Fdi, rinfacciandole di non avere mai pronunciato la parola «fascismo» e lei, attenta, ha sempre glissato la questione spiegando, sul piano storico, che il Ventennio è qualcosa che risale a molto tempo prima che lei nascesse. Stavolta non è andata così. Magari deve farlo, con le polemiche montanti sull'anima nera della sua opposizione.
Tant' è che stavolta la Meloni è «arrabbiata» con Fidanza, perché «ha contravvenuto a una mia precisa indicazione», ossia quella di «non frequentare certi ambienti». Dice fascismo, dice no ai nostalgici del fascismo. Certo, non arriva ad una vera e propria abiura, dopo il bando alla «nostalgia del fascismo» definisce saluti romani e svastiche «folklorismo», immagini del passato «macchiettistiche, incompatibili con un partito serio come il nostro che vuole guardare avanti».
roberto jonghi lavarini carlo fidanza
Invece, aggiunge, «fare queste cose qui è esattamente quello che stanno aspettando i nostri avversari». E' su questo che la leader di Fdi se la prende con Fidanza, perché alla storia del finanziamento illecito lei crede poco o nulla.
Certo, precisa che non vuole parlarne più di tanto con l'inchiesta in corso, ma in realtà, poi, dice chiaramente come la pensa: parla di «killeraggio politico» da parte del giornale online Fanpage perché, secondo lei, «il vero problema è che Fdi è un partito di persone libere, non ricattabili, che dà fastidio a parecchi poteri». Spiega di avere parlato con Fidanza e «lui nega» che ci siano stati illeciti.
Per carità, sottolinea, «Fidanza è stato sospeso», in attesa che si chiarisca la vicenda giudiziaria. «Però a guardare questa cosa c'è qualcosa che non funziona. Perché il direttore di Fanpage non mi consente di vedere le 100 ore di girato che dice di avere? Non è che le cose non sono andate esattamente come è stato mostrato? Io so dai diretti interessati che le cose non sono andate esattamente come abbiamo visto». Soprattutto, non va bene che qualcuno abbia «tagliato, cucito e mandato in onda» pochi minuti su oltre 100 ore di girato.
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Però, appunto, è sul fascismo che ce l'ha con Fidanza: «La prima cosa che gli ho detto è: come ti viene in mente? Ora stiamo qui a interrogarci sul "folklorismo" di Jonghi Lavarini mentre il governo aumenta le tasse sulla casa. Sono armi di distrazione di massa. E invece io sono costretta a difendermi anche per la stupidità di alcuni dirigenti di Fdi. Noi vogliamo guardare avanti, se c'è chi vuole guardare indietro è legittimo, ma lo va a fare da un'altra parte. Questa non è la mia linea politica, Fdi vuole fare politica nel suo tempo».
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