Estratto dell’articolo di Lorenzo De Cicco e Antonio Fraschilla per repubblica.it
"Ragazzi, io vado dritto come un fuso. Il partito lo faccio anche senza Renzi", dice Carlo Calenda alle sette di sera, riunendo i parlamentari di Azione. La frase racconta bene quale sia lo stato dell’arte nel Terzo Polo. Ieri, per tutta la giornata, sono volati gli stracci fra calendiani e renziani.
Divorzio a un passo, più vicino che mai, anche se il crac farebbe perdere al soggetto terzista soldi, consulenti e uffici
(…) Partono le repliche dei maggiorenti renziani, in batteria: basta veline anonime, avanti col Terzo Polo, se si arriva alla rottura è colpa di Calenda. E off the record aggiungono: Carlo è uno sfasciafamiglie, chiedete a Enrico Letta.
MATTEO RENZI CARLO CALENDA IN VESPA - MEME
Calenda, con i suoi, non fa nulla per smorzare i toni. Nello sfogatoio di Azione c’è chi ormai dice quanto avrebbe negato fino a qualche giorno fa: "Ma è stato Renzi a far votare ai suoi La Russa presidente del Senato!". Gli argini sono rotti. L’ex ministro a sera, da Giovanni Floris che su La7 gli chiede se ha rotto con Renzi risponde così: "Ah, boh". Perché, aggiunge, "ho visto attacchi personali nei miei confronti dai dirigenti di Italia viva. Io avevo proposto lo scioglimento di Azione e Iv. Renzi però vuole mantenere Italia viva e non si può fare". Dunque o l’alleanza si fa «sul serio, o non si fa".
LE POLTRONE DI MATTEO RENZI - BY MACONDO
Il matrimonio fra i due è sempre stato d’interesse. Dunque tutto si può ridurre alla bozza di contratto che Calenda aveva sottoposto a Renzi tre settimane fa, senza incassarne l’avallo ufficiale. Un documento che prevede lo "scioglimento dei partiti esistenti" e l’iscrizione "del nuovo soggetto al registro dei partiti in tempo per essere ammesso al 2/1000". Tradotto: questione di soldi. L’accordo è lontano.
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Altro punto di frizione: le modalità del nuovo tesseramento, dove i renziani sono convinti di prevalere, se si ripartisse da capo. Magari con una candidatura in proprio: Luigi Marattin. Renzi, come detto, riunendo le sue truppe, racconta che se ci sarà lo strappo, non dipenderà da lui: "Non c’è alcun motivo politico, sono alibi paventati da Azione. I soldi? Abbiamo dato un milione e mezzo, la maggior parte per promuovere il volto di Calenda. Lo scioglimento? È evidente, ma prima dev’esserci un congresso, vero". Per l’ex premier "l’obiettivo restano le Europee, poi se non ci sarà un risultato positivo verrà fatalmente meno il progetto".
CARLO CALENDA E MATTEO RENZI - BY MACONDO
Ma per l’ex Rottamatore sono forti anche le sirene a destra. C’è chi racconta che perfino dal San Raffaele, dalla stanza di Berlusconi, sia partito qualche messaggino verso Renzi, che però nega seccamente. E c’è chi interpreta le tensioni tra Renzi e Calenda come una conseguenza di questo pressing insistente, da parte di componenti di FI, per fare del leader di Iv il frontman di una nuova casa dei moderati. Altro segnale: con lo sfaldarsi di Forza Italia, circola l’ipotesi che Mara Carfagna possa tornare tra gli azzurri. E fare magari da testa di ponte per l’approdo di altri.
MATTEO RENZI SENATORE DIRETTORE - BY MACONDO I CUGINI DI CARFAGNA - MEME BY EMILIANO CARLI CARLO CALENDA E MATTEO RENZI MATTEO RENZI E CARLO CALENDA
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CARLO CALENDA - LETIZIA MORATTI - MATTEO RENZI