Francesco Erbani per la Repubblica
Una piccola norma nella manovra finanziaria, un emendamento che dovrebbe tenere aperte le porte ai direttori di museo che vengono dall' estero. È anche così che il ministro Dario Franceschini conta di fronteggiare la sentenza del Tar del Lazio che la settimana scorsa ha annullato la nomina di Peter Assmann alla guida del Palazzo Ducale di Mantova (un' altra sentenza ha destituito altri quattro direttori, ma per motivi diversi).
La norma, approvata ieri in Commissione bilancio della Camera (con il voto contrario del M5S e l' astensione di Forza Italia), non vanificherà la decisione dei giudici amministrativi, ma servirà per il futuro, sia per la designazione del nuovo direttore del Colosseo e dell' area archeologica centrale di Roma, sia anche per il prosieguo della vertenza giudiziaria. Infatti il Consiglio di Stato quando si pronuncerà sul ricorso presentato dal ministero dei Beni culturali potrà tenerne conto (ma solo dopo l' approvazione definitiva).
La norma, che ora dovrà proseguire il cammino parlamentare, fornirebbe una corretta interpretazione della legge del 2001 che limitava l' accesso agli incarichi dirigenziali pubblici di cittadini stranieri. Questo assicurano al ministero. Ma anche il nuovo passo di Franceschini è duramente contestato. Il M5S sostiene che non di corretta interpretazione si tratta, bensì di una innovazione. In ogni caso, vi sarebbe da parte del governo l' ammissione che qualcosa in effetti non funzionava e che i giudici del Tar non avevano tutti i torti.
Per dirigere il Colosseo sono giunte 84 domande, 14 delle quali dall' estero. Fra poco meno di un mese, il 24 e il 25 giugno, si terranno i colloqui con i 10 che supereranno la prima selezione, fondata sui curricola e sulle lettere di motivazioni, selezione che è già in corso. Dai colloqui scaturirà la terna all' interno della quale il ministro, trattandosi di una direzione di prima fascia, sceglierà il vincitore.
Nel giro di qualche giorno, in ogni caso, si saprà se il Consiglio di Stato accoglierà o meno la richiesta di sospensiva delle due sentenze del Tar. Oltre quella che ha annullato la nomina di Peter Assmann, c' è la decisione su Paolo Giulierini, direttore del Museo nazionale Archeologico di Napoli, su Eva Degl' Innocenti, che dirige l' archeologico di Taranto, su Carmelo Malacrino, che guida il museo di Reggio Calabria e su Martina Bagnoli, direttrice delle Gallerie Estensi. Nel loro caso sono sub judice le modalità del concorso e i criteri con i quali sono stati assegnati i punteggi.