IL GOVERNO DEI DUE MATTEI – MARIO DRAGHI ERA L’UNICO OBIETTIVO DI RENZI FIN DALL’INIZIO: IL SENATORE DI RIGNANO COME UN’ARIETE HA SFONDATO IL PORTONE DI PALAZZO CHIGI DOVE SI ERANO ARROCCATI CONTE E CASALINO. IL TUTTO CON LA SPONDA (NON UFFICIALE) DELLA LEGA: PRIMA DI FORMALIZZARE LA ROTTURA, SALVINI GLI HA RISPOSTO “PRIMA FAI CADERE L’AVVOCATO” – MA ORA SI DOVRANNO DECIDERE GLI EQUILIBRI: CHI STA DENTRO E CHI FUORI?

-

Condividi questo articolo


Francesco Verderami per il "Corriere della Sera"

 

MARIO DRAGHI E SERGIO MATTARELLA MARIO DRAGHI E SERGIO MATTARELLA

Al fondo di una crisi di governo che è soprattutto crisi di sistema, Sergio Mattarella chiama Mario Draghi per un esecutivo «di alto profilo» e «senza formula politica». È una decisione che il capo dello Stato non aveva preparato con i partiti e che affiderà al voto del Parlamento: lì dove l'ex presidente della Banca centrale europea dovrà conquistarsi la fiducia.

 

berlusconi salvini renzi berlusconi salvini renzi

Draghi è stato colto di sorpresa dalla telefonata del capo dello Stato, sebbene fosse consapevole che in caso di emergenza sarebbe potuta arrivare. Sa che il suo compito sarà difficile e delicato: costruire una maggioranza solida, nelle condizioni in cui versano oggi le Camere, sarebbe di per sé un'operazione improba. Ma il messaggio alla Nazione del presidente della Repubblica è uno scudo che agevolerà il suo percorso.

 

MARIO DRAGHI. MARIO DRAGHI.

Non è un caso che Mattarella abbia evitato di dare una connotazione al tentativo del futuro «incaricato», perché lascerà a lui decidere la formula del suo gabinetto: se cioè affidarsi a una squadra di esterni alla politica o cercare anche la collaborazione di personalità espressione dei partiti. Molti leader di maggioranza e opposizione hanno incontrato Draghi da quando ha lasciato Francoforte, e tutti sanno che il «tecnico» non ha intenzione di radicarsi in politica, che - a fronte di chiari punti programmatici - lascerà poi il campo e il ruolo ai partiti.

 

MATTEO RENZI ALFONSO BONAFEDE GIUSEPPE CONTE NICOLA ZINGARETTI LUIGI DI MAIO – AMICI MIEI MATTEO RENZI ALFONSO BONAFEDE GIUSEPPE CONTE NICOLA ZINGARETTI LUIGI DI MAIO – AMICI MIEI

E i partiti, posti davanti al bivio tra default e reset, dovranno ora scegliere. Altrimenti al capo dello Stato non resterà che varare un governo elettorale per gestire le urne. Ma quel nome è una «livella» che frantuma gli equilibri. Lo si vede dallo scontro che già divide i grillini, dal modo precipitoso in cui il Pd si è ricacciato in gola l'idea di gridare alle elezioni. E dalle difficoltà a cui è atteso il centrodestra.

conte zingaretti conte zingaretti

 

La mossa di Renzi, la decisione di rompere lo schema a cui i giallorossi tentavano di costringerlo con il Conte 3, ha aperto a uno scenario che già era all'orizzonte. Quando il leader di Iv ha chiesto la sponda della Lega prima di formalizzare la rottura, Salvini gli ha risposto: «Prima fai cadere l'avvocato». Sparigliando, Renzi ha provocato il big bang. Nei Cinque Stelle già si delinea la faglia tra l'ala movimentista e Di Maio, che vede in Draghi un passaggio traumatico ma in prospettiva proficuo per la maturazione del Movimento.

 

salvini renzi salvini renzi

Nel Pd, la perdita del Santo Graal, cioè il progetto di riconquistare il Colle spingerà i democratici a cercare un nuovo baricentro. Poi c'è l'opposizione. Ed è lì che si sta aprendo un dibattito sul «che fare». Perché fino a quando la crisi è rimasta una sfida all'interno del centrosinistra, è venuto facile trincerarsi dietro la richiesta di voto anticipato.

 

Ma i centristi avevano avvisato per tempo Salvini: se dovesse cambiare il quadro bisognerebbe cambiare schema. Lo schema è cambiato, così come aveva previsto il leghista Giorgetti, sostenitore di un governo di unità nazionale guidato da Draghi. L'ex sottosegretario alla presidenza del Consiglio, che conosce da anni l'ex presidente della Bce, spinge perché il centrodestra appoggi il futuro gabinetto.

 

BERLUSCONI DRAGHI BERLUSCONI DRAGHI

Ne vede i benefici: una legittimazione internazionale, un posto al tavolo delle riforme e la partecipazione alla scelta del prossimo presidente della Repubblica. Sono le perplessità della Meloni a trattenere Salvini. Ma Giorgetti è stato chiaro: se non si trovasse una sintesi, la coalizione si spaccherebbe e una parte andrebbe a formare una maggioranza che avrebbe poi i numeri per varare la legge elettorale proporzionale, scegliere il prossimo capo dello Stato e confinare l'area sovranista fuori da un nuovo arco costituzionale.

 

mario draghi al meeting di rimini 5 mario draghi al meeting di rimini 5

Il passaggio è strategico e imporrà anche a Berlusconi di uscire dall'ambiguità della formula dietro cui si è finora riparato: il «governo dei migliori». Altrimenti Forza Italia si dividerà. Il nome di Draghi preannuncia una sfida da «dentro o fuori» per i partiti, la presa d'atto che non basteranno più solo leader acchiappa voti ma personalità capaci di governare. In una sera è cambiato tutto: appena nata, la Terza Repubblica è già finita.

MARIO DRAGHI CON LA MASCHERINA E IL DISCORSO DI IGNAZIO VISCO DURANTE L EMERGENZA COVID MARIO DRAGHI CON LA MASCHERINA E IL DISCORSO DI IGNAZIO VISCO DURANTE L EMERGENZA COVID Zinga di Maio Conte Renzi Zinga di Maio Conte Renzi MARIO DRAGHI CHRISTINE LAGARDE MARIO DRAGHI CHRISTINE LAGARDE MARIO DRAGHI MARIO DRAGHI

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT - PIÙ DIVENTA IRRILEVANTE, PIÙ MATTEO RENZI NON DEMORDE DALL’OBIETTIVO DI OCCUPARE LO SPAZIO TRA MELONI E SCHLEIN - SE NEL 2013 SOGNAVA DI METTERE LE MANI SU FORZA ITALIA, OGGI SI ACCONTENTEREBBE DI SCIOGLIERE QUEL POCO CHE RESTA DI ITALIA VIVA PER PRENDERE LA GUIDA DEL PARTITO DI MARINA E PIER SILVIO, DA TEMPO INSOFFERENTI DI ESSERE FINITI IN UN GOVERNO DI DESTRA CON POCO CENTRO - L’EX PREMIER DI RIGNANO SULL’ARNO AVREBBE SONDATO IL TERRENO CON ALCUNI DIRIGENTI APICALI DI FININVEST - MA IN FI C’È ANCHE IN ATTO UN LAVORIO DI MEZZO PARTITO CHE NON DISDEGNA L’IPOTESI, ALLE PROSSIME POLITICHE DEL 2027, DI ABBANDONARE AL SUO DESTINO LA DESTRA A EGEMONIA MELONIANA PER UN PROCESSO POLITICO CHE POSSA DAR VITA A UN CENTRO-SINISTRA FORZA ITALIA-PARTITO DEMOCRATICO…

DAGOREPORT - SALVATE IL "CUORE GITANO" DI ANDREA GIAMBRUNO! SPUTTANATO DA DUE TERRIBILI FUORIONDA BY ''STRISCIA LA NOTIZIA'', NEI QUALI TEORIZZAVA IL SOMMO PIACERE DEL PARTOUZE A 3/4 CON LE SUE COLLEGHE DI MEDIASET, QUINDI TRAFITTO VIA TWEET DA GIORGIA MELONI (UN BENSERVITO SECCO COME UN CASSETTO CHIUSO CON UNA GINOCCHIATA), LA CRUDELE SFIGA NON ACCENNA AD ABBANDONARE LA VITA SENTIMENTALE DELL'EX ''FIRST GENTLEMAN'' - IL SUO INDOMABILE TESTOSTERONE AVEVA RIPRESO A PALPITARE PER LE BOMBASTICHE CURVE DI FEDERICA BIANCO, ATTRICE DI FICTION, GIA' FIDANZATA DEL VICE DI SALVINI, ANDREA CRIPPA - LA LIAISON, SBOCCIATA TRAVOLGENTE LA SCORSA ESTATE TRA LE ONDE DEL SALENTO, SI E' RIVELATA UN "FUOCO DI PUGLIA". LA 40ENNE BIANCO HA MOLLATO IL POVERO GIAMBRUNO QUALCHE GIORNO FA, CON UNA CLAMOROSA LITIGATA, IN UN BAR-SALOTTO DI ROMA-CENTRO, PER FAR RITORNO TRA LE BRACCIA DEL SUO EX CRIPPA, CHE ALL'INIZIO DEL 2024 L'AVEVA SOSTITUITA CON LA PANTERONA-MILF ANNA FALCHI - LA FOTO RIVELATORIA IN SPIAGGIA

DAGOREPORT - DOCUMENTI ALLA MANO, E’ PARTITA UN’ISPEZIONE DEL MINISTERO DELLA CULTURA PER CHIARIRE FATTI E FATTACCI DELLA GESTIONE DEL CENTRO SPERIMENTALE DI CINEMATOGRAFIA, PRESIEDUTO DA SERGIO CASTELLITTO – DAL CONTRATTO E AL RUOLO DI TUMMINELLI, MANAGER TEATRALE DI CASTELLITTO, ALLE SPESE PER ALLOGGIO E AFFITTO PRESSO VILLA GALLO IN OCCASIONE DELLA MOSTRA DEL CINEMA DI VENEZIA, DAL LICENZIAMENTO DEL DIRIGENTE DELLA CINETECA, STEFANO IACHETTI, ALL’INCARICO DI CASTELLITTO ALLA MOGLIE MARGARET MAZZANTINI….

DAGOREPORT - IL TRIONFO DI TRUMP VISTO DA GIORDANO BRUNO GUERRI: “LA DEMOCRAZIA HA VINTO. INDIFFERENTE AGLI ALLARMI DELLA STAMPA DEMOCRATICA, L'AMERICA HA SCELTO LUI, E NON DI POCO, ATTRIBUENDOGLI UN POTERE IMMENSO: CAMERA, SENATO, CORTE COSTITUZIONALE - LA DEMOCRAZIA HA PERSO. QUELL’UOMO, TUTTO TESO ALL’ECONOMIA E ALL’EGOISMO DELLO STATO CHE DA 80 ANNI GUIDA LE SORTI DEL MONDO, È PERICOLOSO. TRUMP ALZERÀ I DAZI E SMETTERÀ DI FORNIRE AIUTI ALL’UCRAINA, INDEBOLENDO L’EUROPA E DANDOLA VINTA A PUTIN - LE DUE MOSSE AL MOMENTO POTRANNO FAVORIRE L’ECONOMIA AMERICANA MA SARANNO UNA SCONFITTA SONORA E DIFFICILMENTE RECUPERABILE IN QUELLO CHE È IL VERO GRANDE TEMA DELLA NOSTRA EPOCA, LO SCONTRO FRA ORIENTE E OCCIDENTE PER IL PREDOMINIO NEL MONDO - PS: GUERRI POLEMIZZA CON LA NUOVA, POLEMICA "POSTA" DI FRANCESCO MERLO SU "BENITO"

DAGOREPORT – COME MAI NETANYAHU HA CACCIATO IL POPOLARISSIMO MINISTRO DELLA DIFESA ISRAELIANO, YOAV GALLANT? LA RICHIESTA DI UNA COMMISSIONE DI INCHIESTA SULLA STRAGE DEL 7 OTTOBRE 2023 DI GALLANT AVREBBE MANDATO FUORI DI TESTA “BIBI” – LE MALDICENZE A TEL AVIV: GLI OO7 DELLO SHIN BET E IL PREMIER AVREBBERO LASCIATO MANO LIBERA AD HAMAS DI PROPOSITO, AFFINCHÉ LA STRAGE OFFRISSE UN PRETESTO PER SPIANARE DEFINITIVAMENTE GAZA - CHE SUCCEDE A GAZA CON TRUMP ALLA CASA BIANCA? DUE COSE SONO CERTE: AL TYCOON NON GLIENE FREGA NIENTE DEL MEDIORIENTE, E DETESTA L’IRAN....