giuseppe conte e rocco casalino

IL GOVERNO STA PER FRANARE E I TOPOLONI SCAPPANO - ROCCO CASALINO: “NON ESCLUDO DI CANDIDARMI” – ‘’CHI SI PRENDEREBBE ROCCO? NESSUNO. QUI LO CONOSCIAMO BENE”, SPIEGANO DAI PIANI ALTI DEL M5S. ‘’SE PARLA COSÌ VUOL DIRE CHE IL PARTITO DI CONTE È WORK IN PROGRESS E SAREBBE L'ARMA CON LA QUALE IL PD, E NON SOLO, MIRA A SPACCARE I 5S RELEGANDO DI MAIO E I SUOI AD UNA CORSA SOLITARIA - CONTE HA DALLA SUA UNA FETTA SOSTANZIOSA DELL'ESTABLISHMENT GIORNALISTICO: LA DECISIONE DI ANDARE A TARANTO IN PIENA CRISI EX-ILVA GLI È STATA SUGGERITA DA DUE AUTOREVOLI DIRETTORI…

GIUSEPPE CONTE E ROCCO CASALINO

DAGONOTA

Rocco Casalino racconta la sua storia sul settimanale Sette del Corriere della Sera. Ma più che un ritratto l’intervista somiglia a un’agiografia. D’altronde quanto può valere un capo che si fa bello con le idee degli altri? E provate a chiedere a Rocco di chi fu l’idea di presentare il reddito di cittadinanza come la finale di XFactor...

 

Deve essere in difficoltà l’ex GF, sono settimane che arranca di fronte all’ipotesi che il governo possa cadere. Dopo aver tradito Giggino Di Maio, ora ha paura di restare con il cerino in mano e avanza l’ipotesi di una candidatura in parlamento. Non è un mistero che i parlamentari M5S da più di un anno facciano a gara per cacciare i Casalino Boys dalla comunicazione di Camera e Senato.

beppe grillo rocco casalino alla marcia di assisiROCCO CASALINO AL QUIRINALE

 

Beppe Grillo non lo ha mai stimato, Di Battista non lo ha mai considerato, Davide Casaleggio non ne parliamo. Se c’è qualcuno che a Chigi può vantarsi di qualcosa è il social del presidente, Dario Adamo. Questo almeno viene raccontato nei corridoi di Palazzo Chigi. Non a caso la sola decente immagine di Conte è quella raccontata in rete. Sui giornali invece le gaffe sono innumerevoli, come la lettera inviata a Repubblica in cui Giuseppi chiedeva idee sull’Ilva.

valeria marini e rocco casalino alla festa di beppe convertini

 

CASALINO DICE CHE SI VUOLE CANDIDARE. PROVE TECNICHE PER UN PARTITO DI CONTE

Angelino Moro per www.linkiesta.it

 

Nonostante tutto siamo costretti ad occuparci di nuovo di Rocco Casalino. Il motivo, sembrerà strano, è squisitamente politico. Questa è la cronaca delle ultime battute della grande, e misera, partita che ci porterà alle urne.

 

ROCCO CASALINO ANNUNCIA VIA SMS CHE DI MAIO SARA ALL OPERA CON LA NUOVA FIDANZATA

«Superiamo questo momento difficile, ricreiamo un clima di squadra» dice l'ex del Grande Fratello in un'intervista agiografica apparsa su Sette, il supplemento del Corriere della Sera. E fin qui siamo nel novero delle banalità in politichese. Quello che però ha fatto andare di traverso il caffé a Di Maio e ad un numero infinito di parlamentari del Movimento è stata questa frase, «Mi auguro che il governo duri...non escludo di candidarmi, nel Movimento sentono la mia mancanza».

 

ROCCO CASALINO E BEPPE GRILLO

«Se parla così vuol dire che il partito di Conte è work in progress. Chi si prenderebbe Rocco? Nessuno. Qui lo conosciamo bene», spiegano dai piani alti del Movimento. E di segnali, nell'amabile caminetto che il Corriere apparecchia, ce ne sono molti.

 

Il primo è alla leadership di Conte perché è evidente che è al "suo" Presidente che Rocco si rivolge, quando non esclude una possibile candidatura. «È un'auto-iscrizione al partito di Giuseppe», come lo chiamano dalle parti del Pd, dove lui si vede già parlamentare e stratega. «Ho la capacità di prevedere dove va l'opinione pubblica e cosa succederà», dice il novello Nostradamus al quotidiano diretto da Luciano Fontana. Che proprio sugli spin di Casalino ha dovuto, nei giorni scorsi, inghiottire una durissima telefonata partita dall'entorurage di Di Maio in cui lo si accusava senza mezzi termini di «scorrettezza».

giuseppe conte luigi di maio

 

LA LITE TRA ROCCO CASALINO E TINA CIPOLLARI

Chi se non Conte potrebbe candidarlo? E se questa fosse la prima urgenza vorrebbe dire che tutto starebbe per franare. Che il partito di Giuseppe Conte è nei fatti e sarebbe l'arma con la quale il Pd, e non solo, mira a spaccare il Movimento relegando Di Maio e i suoi ad una corsa solitaria. Quello che in fondo il capo politico desidera. Un'ammissione che il ministro degli Esteri ha fatto più volte ai suoi, «il Movimento venuto fuori dalle elezioni 2018 non funziona, troppo poco coeso, troppe personalità che vanno in ordine sparso, c'è troppo poco del Movimento cinque stelle che noi abbiamo edificato...».

dsc 8804 rocco casalino col cagnolino da moku

 

Dal primo segnale, tutto politico, si passa al secondo, più personale. Che dagli interna corporis del Movimento ci viene così spiegato.

«Quella di Rocco è un'ammissione di debolezza, una paura folle di rimanere appiedato, ma un brutto segnale anche per Conte a cui chiede protezione». «Con noi - spiegano influenti parlamentari vicino al vertice del Movimento - ha bruciato tutti i ponti».

 

La furia del Movimento bypassa qualsiasi cautela e diplomazia. Il motivo è spiegato così: «L'incredibile e ben conosciuta capacità di mentire, di prendersi meriti non suoi e di tacere sugli errori», spiegano. E argomentano: «Dice che l'espressione "avvocato del popolo" è roba sua, ma non è vero. Così come la “mandrakata” di trasformare il deficit da 2,4 a 2,04. Per il Corriere è un'intuizione comunicativa, in realtà fu dovuta ad un mis-understanding, non certo a lui. Da quando il Corriere loda gli imbrogli?».

rocco casalino e marco 4

 

Il cahier de doleance è un fiume in piena. «Casalino dice che quando c'era lui il Movimento era al 30%? È un insulto ai nostri attivisti ed elettori. Ed è il caso di ricordare che fu lui ad inventare i due slogan più infelici degli ultimi anni: abbiamo abolito la povertà e abbiamo risolto la questione Ilva. Lo sanno tutti a Palazzo».

giuseppe conte con rocco casalino alla conferenza stampa

 

La strada è tracciata: se Conte ha dalla sua una fetta sostanziosa dell'establishment giornalistico - la decisione di andare a Taranto in piena crisi ex-Ilva gli è stata suggerita da due autorevoli direttori - il Movimento ha scelto di attaccare la stampa come i vecchi tempi, con un post sul blog delle stelle di qualche giorno fa.

LUIGI DI MAIO MARCO TRAVAGLIO GIUSEPPE CONTE

Che ha causato una reazione a catena.

«In realtà - ci viene spiegato - era un messaggio diretto proprio a Palazzo Chigi. Vogliono Casalino? Auguri».

rocco casalino beppe grillovladimir luxuria e rocco casalino con i fanrocco casalino e marco 3rocco casalino BEPPE GRILLO GIUSEPPE CONTE LUIGI DI MAIOrocco casalino giuseppe conte

Ultimi Dagoreport

moravia mussolini

‘’CARO DUCE TI SCRIVO...’’, FIRMATO ALBERTO MORAVIA - “AMMIRO L'OPERA DEL REGIME IN TUTTI I VARI CAMPI IN CUI SI È ESPLICATA E IN PARTICOLARE IN QUELLO DELLA CULTURA. DEBBO SOGGIUNGERE CHE LA PERSONALITÀ INTELLETTUALE E MORALE DELLA ECCELLENZA VOSTRA, MI HA SEMPRE SINGOLARMENTE COLPITO PER IL FATTO DI AVERE NEL GIRO DI POCHI ANNI SAPUTO TRASFORMARE E IMPRONTARE DI SÉ LA VITA DEL POPOLO ITALIANO” (1938) - LE 998 PAGINE DEI “TACCUINI” DI LEONETTA CECCHI PIERACCINI SONO UNA PREZIOSISSIMA MEMORIA, PRIVA DI MORALISMO E DI SENTIMENTALISMO, PER FICCARE IL NASO NEL COSTUME DELL’ITALIA LETTERARIA E ARTISTICA FINITA SOTTO IL TALLONE DELLA DITTATURA FASCISTA - DAL DIARIO DI LEONETTA PIERACCINI, SPICCANO LA VITA E LE OPERE E LA SERVILE E UMILIANTE LETTERA A MUSSOLINI DEL “SEMI-EBREO” ALBERTO PINCHERLE, IN ARTE MORAVIA – ALTRA NOTA: “SIMPATIA DI MORAVIA PER HITLER. EGLI DICE CHE DEGLI UOMINI POLITICI DEL MOMENTO È QUELLO CHE PIÙ GLI PIACE PERCHÉ GLI PARE NON SIA MOSSO DA AMBIZIONE PERSONALE PER QUELLO CHE FA...”

leonardo maria del vecchio - gabriele benedetto - andrea riffeser monti - marco talarico - luigi giacomo mascellaro

DAGOREPORT - ELKANN NON FA IN TEMPO A USCIRE DALLA SCENA CHE, ZAC!, ENTRA DEL VECCHIO JR: DAVVERO, NON SI PUÒ MAI STARE TRANQUILLI IN QUESTO DISGRAZIATO PAESE - GIÀ L’ACQUISIZIONE DEL 30% DE ‘’IL GIORNALE’’ DA PARTE DEL VIVACISSIMO LEONARDINO DEL VECCHIO, ANTICIPATA IERI DA DAGOSPIA, HA SUSCITATO “OH” DI SORPRESA. BUM! BUM! STAMATTINA SONO SALTATI I BULBI OCULARI DELLA FINANZA E DELLA POLITICA ALL’ANNUNCIO DELL'EREDE DELL VECCHIO DI VOLER ACQUISIRE IL TERZO POLO ITALIANO DELL’INFORMAZIONE, IN MANO ALLA FAMIGLIA RIFFESER MONTI: “LA NAZIONE” (FIRENZE), “IL RESTO DEL CARLINO” (BOLOGNA) E “IL GIORNO” (MILANO) - IN POCHI ANNI DI ATTIVITÀ, LMDV DI DEL VECCHIO HA INVESTITO OLTRE 250 MILIONI IN PIÙ DI 40 OPERAZIONI, SOSTENUTE DA UN FINANZIAMENTO DI 350 MILIONI DA INDOSUEZ (GRUPPO CRÉDIT AGRICOLE) - LA LINEA POLITICA CHE FRULLA NELLA TESTA TRICOLOGICAMENTE FOLTA DELL'INDIAVOLATO LMDV, A QUANTO PARE, NON ESISTE - DEL RESTO, TRA I NUOVI IMPRENDITORI SI ASSISTE A UN RITORNO AD ALTO POTENZIALE ALLO "SPIRITO ANIMALE DEL CAPITALISMO", DOVE IL BUSINESS, ANCHE IL PIU' IRRAZIONALE, OCCUPA IL PRIMO POSTO E LA POLITICA E' SOLO UN DINOSAURO DI BUROCRAZIA…

roberto occhiuto corrente sandokan antonio tajani pier silvio e marina berlusconi 2025occhiuto roscioli

CAFONAL! FORZA ITALIA ''IN LIBERTÀ'' - DALLA CALABRIA, PASSANDO PER ARCORE, ARRIVA LO SFRATTO DEFINITIVO A TAJANI DA ROBERTO OCCHIUTO: “SONO PRONTO A GUIDARE IL PARTITO FONDATO DA SILVIO BERLUSCONI’’ - PARLA IL GOVERNATORE DELLA CALABRIA E, A PARTE L'ACCENTO CALABRO-LESO, SEMBRA DI SENTIRE MARINA & PIER SILVIO: “BASTA GALLEGGIARE INTORNO ALL'8%. MELONI NON È SUFFICIENTE AL CENTRODESTRA. BISOGNA RAFFORZARE L'ALA LIBERALE DELLA COALIZIONE" - A FAR TRABOCCARE LA PAZIENZA DELLA FAMIGLIA BERLUSCONI È STATA LA PROSPETTIVA DI UN CONGRESSO NAZIONALE CHE AVREBBE DATO A TAJANI, GASPARRI E BARELLI IL POTERE DI COMPORRE LE LISTE PER LE POLITICHE NEL 2027. A SPAZZARE VIA LE VELLEITÀ DEI TAJANEI, È ARRIVATA DA MILANO LA MINACCIA DI TOGLIERE DAL SIMBOLO DEL PARTITO IL NOME "BERLUSCONI", CHE VALE OLTRE LA METÀ DELL'8% DI FORZA ITALIA - DA LOTITO A RONZULLI, DALL’EX MELONIANO MANLIO MESSINA A NICOLA PORRO: NELLA NUTRITA TRUPPA CHE SI È PRESENTATA AL CONVEGNO DI OCCHIUTO, SPICCAVA FABIO ROSCIOLI, TESORIERE DI FORZA ITALIA ED EMISSARIO (E LEGALE PERSONALE) DI MARINA E PIER SILVIO...

amadeus programmi sul nove like a star chissa chi e la corrida tha cage sukuzi music party

DAGOREPORT: AMADEUS TORNA IN RAI - IL RITORNO A VIALE MAZZINI POTREBBE MATERIALIZZARSI GRAZIE ALLO ZAMPONE DI FIORELLO, CHE NON VEDE L'ORA DI RITROVARE LA SUA "SPALLA" - CON "AMA" AL SUO FIANCO, L'EX ANIMATORE DEI VILLAGGI TURISTICI POTREBBE RINGALLUZZIRSI AL PUNTO DA AFFIANCARLO AL FESTIVALONE DI SANREMO 2027 - L'USCITA DI AMADEUS NON SAREBBE OSTACOLATA DA "NOVE" DI DISCOVERY, ANZI: I DIRIGENTI DELL’EMITTENTE AMERICANA NON VEDONO L’ORA DI RECEDERE DALL’ONEROSISSIMO CONTRATTO QUADRIENNALE CON L’EX DISC JOCKEY - SECONDO GLI “ADDETTI AI LIVORI”, LA CATENA DI FLOP INANELLATA DA "AMA" SUL "NOVE" HA PESATO SUL BILANCIO DI DISCOVERY: PER PUBBLICITÀ INCASSATA E RIMBORSATA PER MANCATO RAGGIUNGIMENTO DELLO SHARE STABILITO NEI CONTRATTI, SI PARLA DI UNA SOMMETTA INTORNO AI 15 MILIONI - A DIFFERENZA DI CROZZA E FAZIO, PERSONAGGI-FORMAT, AMADEUS SENZA UN PROGRAMMA FORTE E LA GIUSTA CORNICE DI UNA EMITTENTE GENERALISTA PRIMARIA COME RAI1, È DESTINATO A SCOMPARIRE NEL MUCCHIO…

giorgia e arianna meloni come le gemelle di shining - fotomontaggio del fatto quotidiano

DAGOREPORT – VI RICORDATE QUANDO GIORGIA MELONI DEFINIVA LA SORELLA ARIANNA UNA “PRIVATA CITTADINA SENZA INCARICHI”? DIMENTICATELO: È IN CORSO UN TENTATIVO DI TRASFORMARE LA PRIMOGENITA DI ANNA PARATORE IN UNA POLITICA NAVIGATA. ECCO COME NASCE L’IMBARAZZANTE NTERVISTA RILASCIATA OGGI DALL'EX MOGLIE DI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA AL “CORRIERE DELLA SERA”, IN CUI ARIANNA RICORDA QUANDO “GUIDAVA IL CAMION NEI VICOLI DI ROMA” PER IL PARTITO, E RIVENDICA: “DA 30 ANNI SIAMO IN POLITICA” – LA FIAMMA MAGICA VUOLE TOGLIERLE L’ETICHETTA DI “SORELLA D’ITALIA”. IL GUAIO È CHE ‘GNA FA: L’UNICO PREGIO CHE ANCHE I COLLEGHI DI PARTITO LE RICONOSCONO È… LA SOMIGLIANZA ALLA SORELLA

del vecchio la stampa angelucci elkann

DAGOREPORT - NON SI STA MAI TRANQUILLI: AL RISIKO FINANZIARIO (MPS-MEDIOBANCA) FINITO TRA LE CARTE DELLA PROCURA DI MILANO, ORA SI AGGIUNGE IL RISIKO EDITORIALE: LA VENDITA DI ‘’’REPUBBLICA’’ E ‘’STAMPA’’ AL GRECO KYRIAKOU DIVENTA, GIORNO DOPO GIORNO, UN BORDELLO DI VOCI E RUMORS - C’È CHI ASSICURA CHE LO SBARCO DEL GRECO NON VADA ASSOLUTAMENTE A GENIO AL BOSS DELL’IMPERO MEDIASET, PIER SILVIO BERLUSCONI – CHI SPIFFERA DI UN PRESUNTO INTERESSAMENTO DELLA FAMIGLIA ANGELUCCI, EDITORE DE “IL GIORNALE” E DI “LIBERO”, ALL’ACQUISIZIONE DEL QUOTIDIANO “LA STAMPA”, CHE ELKANN HA MESSO IN VENDITA PER LA SOMMETTA DI 65 MILIONI DI EURO, CHE NON RIENTREREBBE NEL PERIMETRO DEL GRECO CON L’ANTENNA. MA PER IL BOSS DELLA SANITÀ CARO AL GOVERNO L’UNICO MODO DI COMPRARI ''LA STAMPA'' È ALL’EDICOLA: ELKANN NON GLIELO VENDERÀ MAI - A PROPOSITO DI EDITORIA COME ULTIMA UMANA VOLUTTÀ, SI VOCIFERA CHE LEONARDINO DEL VECCHIO VOGLIA COMPRARSI NIENTEMENO CHE “IL FATTO QUOTIDIANO” (DAVVERO URGE LA RIAPERTURA DEI MANICOMI…)