INDIA, UNA DEMOCRAZIA INQUINATA – LE ELEZIONI INDIANE SONO MEJO DI UN FILM DI SCORSESE, CON COLPI BASSI E SCAMBI DI ACCUSE TRA IL “BJP”, IL PARTITO DI NARENDRA MODI, E L’OPPOSIZIONE – RAHUL GANDHI, NIPOTE DELL’EX PRIMO MINISTRO INDIRA E FIGURA DI SPICCO DEL “CONGRESS PARTY”, GRIDA AL “COMPLOTTO”: “SE IL BJP VINCERÀ QUESTE ELEZIONI TRUCCATE E CAMBIERÀ LA COSTITUZIONE, IL PAESE SARÀ IN FIAMME” – L’EREDE DEI GANDHI ACCUSA IL GOVERNO DI USARE L'AGENZIA DELLE ENTRATE PER CONGELARE I CONTI DEL SUO PARTITO E...

Estratto dell’articolo di Alessandra Muglia per il “Corriere della Sera”

 

narendra modi

Un enorme striscione campeggiava al comizio dell’opposizione riunita giorni fa a New Delhi contro il partito al governo, il Bjp del premier Narendra Modi: «Il Bjp contro la democrazia» recitava. A ribadire che in ballo nelle elezioni in India (in sette round dal 19 aprile all’1 giugno) non c’è soltanto la scelta del governo ma la sopravvivenza dello stato di diritto. […]

 

 E l’opposizione, pur riunita anche questa volta in un’alleanza in vista del voto, sta arrivando con le ossa rotte all’appuntamento, sfiancata non soltanto da rivalità e divisioni interne: colpi bassi e scambi di accuse feroci tra i due schieramenti stanno infiammando la corsa.  E questo malgrado i sondaggi diano il partito del premier in abissale vantaggio, come se i giochi fossero già fatti. A Modi però non basta vincere, punta a una super maggioranza con i suoi alleati, a 400 seggi su 543.

 

rahul gandhi

«Se il Bjp vincerà queste elezioni truccate e cambierà la Costituzione, il Paese sarà in fiamme. Questa non è un’elezione ordinaria», ha tuonato Rahul Gandhi, nipote di Indira e figura di spicco dello storico partito peso massimo della politica indiana ma lontano dalle stanze del potere da dieci anni. «[…]

 

La tensione tra i due schieramenti è andata oltre ogni limite quando l’erede dei Gandhi […] ha accusato il governo di usare l’Agenzia delle entrate per congelare i conti bancari del suo partito e impedirgli così di fare campagna elettorale. […] parlando di «terrorismo fiscale». Le autorità hanno chiesto l’equivalente di 426 milioni di dollari al Congresso per presunte irregolarità risalenti a 5 e a 20 anni fa.

 

arvind kejriwal

[…] La polizia ha fatto irruzione nella casa del leader dell’altro grande partito dell’opposizione, il Partito dell’uomo comune (Aap): Arvind Kejriwal, governatore della regione di New Delhi e grande critico di Modi, è stato arrestato mentre si accingeva a iniziare la campagna elettorale. Kejriwal è stato preso in custodia dall’Agenzia per i crimini finanziari, con l’accusa di aver accettato tangenti per 12 milioni di dollari due anni fa, quando la sua amministrazione sperimentò per pochi mesi la privatizzazione della vendita dei liquori.

 

narendra modi

Il caso Kejriwal però si sta rivelando un boomerang per il partito di Modi dopo che sono stati resi pubblici acquirenti e destinatari dei bond elettorali, su ordine della Corte Suprema. Non soltanto è emerso che a beneficiare di questo sistema di finanziamento dei partiti introdotto nel 2018 è stato il gruppo del premier (nelle cui casse sono finiti metà dei quasi 2 miliardi di dollari donati). […]

 

A suscitare scalpore è che quasi la metà delle 30 maggiori aziende donatrici si trovava indagata da agenzie governative nel periodo in cui acquistava i bond. L’opposizione è partita all’attacco: l’esecutivo ha utilizzato le agenzie per estorcere denaro.

 

sharath reddy

Non solo. Tra i super donatori c’è Sharath Reddy, il manager dei liquori diventato poi il super testimone contro Kejriwal. Accusato dagli investigatori federali nel 2022 di aver corrotto il partito di Kejriwal in cambio di licenze per gli alcolici, Reddy ha poi acquistato bond elettorali per 6,6 milioni di dollari destinati al Bjp e le accuse contro di lui sono cadute. […]

arvind kejriwal

 

Martedì scorso il partito di Kejriwal ha incassato la libertà su cauzione di Sanjay Singh, altro leader di spicco indagato sempre nell’ambito del liquorgate. A intervenire è stata la Corte Suprema perché l’indagine scaturita dalle dichiarazioni di un pentito non ha trovato altri riscontri.

Dal 2014, 25 leader dell’opposizione accusati di corruzione sono passati alla maggioranza, dopodiché per 23 di loro le indagini si sono arenate. Il Congresso ha cavalcato la vicenda, dando al Bjp della «lavatrice».

narendra modielezioni india Elezioni in India rahul gandhi narendra modi rahul gandhi

Ultimi Dagoreport

pier silvio giampaolo rossi gerry scotti pier silvio berlusconi

DAGOREPORT - È TORNATA RAISET! TRA COLOGNO MONZESE E VIALE MAZZINI C’È UN NUOVO APPEASEMENT E L'INGAGGIO DI GERRY SCOTTI COME CO-CONDUTTORE DELLA PRIMA SERATA DI SANREMO NE È LA PROVA LAMPANTE - CHIAMARE ALL'ARISTON IL VOLTO DI PUNTA DI MEDIASET È IL SEGNALE CHE IL BISCIONE NON FARÀ LA GUERRA AL SERVIZIO PUBBLICO. ANZI: NEI CINQUE GIORNI DI SANREMO, LA CONTROPROGRAMMAZIONE SARÀ INESISTENTE - I VERTICI DELLA RAI VOGLIONO CHE IL FESTIVAL DI CARLO CONTI SUPERI A TUTTI I COSTI QUELLO DI AMADEUS (DA RECORD) - ALTRO SEGNALE DELLA "PACE": IL TELE-MERCATO TRA I DUE COLOSSI È PRATICAMENTE FERMO DA MESI...

elon musk sam altman

NE VEDREMO DELLE BELLE: VOLANO GIÀ GLI STRACCI TRA I TECNO-PAPERONI CONVERTITI AL TRUMPISMO – ELON MUSK E SAM ALTMAN HANNO LITIGATO SU “X” SUL PROGETTO “STARGATE”. IL MILIARDARIO KETAMINICO HA SPERNACCHIATO IL PIANO DA 500 MILIARDI DI OPENAI-SOFTBANK-ORACLE, ANNUNCIATO IN POMPA MAGNA DA TRUMP: “NON HANNO I SOLDI”. E IL CAPOCCIA DI CHATGPT HA RISPOSTO DI PETTO AL FUTURO “DOGE”: “SBAGLI. MI RENDO CONTO CHE CIÒ CHE È GRANDE PER IL PAESE NON È SEMPRE OTTIMALE PER LE TUE COMPAGNIE, MA NEL TUO RUOLO SPERO CHE VORRAI METTERE PRIMA L’AMERICA…” – LA GUERRA CIVILE TRA I TECNO-OLIGARCHI E LE MOSSE DI TRUMPONE, CHE CERCA DI APPROFITTARNE…

donald trump elon musk jamie dimon john elkann

DAGOREPORT – I GRANDI ASSENTI ALL’INAUGURATION DAY DI TRUMP? I BANCHIERI! PER LA TECNO-DESTRA DEI PAPERONI MUSK & ZUCKERBERG, IL VECCHIO POTERE FINANZIARIO AMERICANO È OBSOLETO E VA ROTTAMATO: CHI HA BISOGNO DEI DECREPITI ARNESI COME JAMIE DIMON IN UN MONDO CHE SI FINANZIA CON MEME-COIN E CRIPTOVALUTE? – L’HA CAPITO ANCHE JOHN ELKANN, CHE SI È SCAPICOLLATO A WASHINGTON PER METTERSI IN PRIMA FILA TRA I “NUOVI” ALFIERI DELLA NEW ECONOMY: YAKI PUNTA SEMPRE PIÙ SUL LATO FINANZIARIO DI EXOR E MENO SULLE VECCHIE AUTO DI STELLANTIS (E ZUCKERBERG L'HA CHIAMATO NEL CDA DI META)

antonino turicchi sandro pappalardo armando varricchio nello musumeci ita airways

DAGOREPORT – DA DOVE SPUNTA IL NOME DI SANDRO PAPPALARDO COME PRESIDENTE DELLA NUOVA ITA “TEDESCA” BY LUFTHANSA? L’EX PILOTA DELL’AVIAZIONE DELL’ESERCITO È STATO “CALDEGGIATO” DA NELLO MUSUMECI. IL MINISTRO DEL MARE, A DISPETTO DEL SUO INCARICO, È MOLTO POTENTE: È L’UNICO DI FRATELLI D’ITALIA AD AVERE I VOTI IN SICILIA, ED È “MERITO” SUO SE SCHIFANI È GOVERNATORE (FU MUSUMECI A FARSI DA PARTE PER FAR CORRERE RENATINO) – E COSÌ ECCO CHE IL “GIORGETTIANO” TURICCHI E L’AMBASCIATORE VARRICCHIO, CARO A FORZA ITALIA, SONO STATI CESTINATI…

friedrich merz donald tusk giorgia meloni trump emmanuel macron olaf scholz mario draghi

C’ERA UNA VOLTA IL TRENO PER KIEV CON DRAGHI, MACRON E SCHOLZ. ORA, COMPLICE IL TRUMPISMO SENZA LIMITISMO DI GIORGIA MELONI, L’ITALIA È SPARITA DALLA LEADERSHIP DELL’UE - LA DUCETTA PREFERISCE ACCUCCIARSI AI PIEDI DI WASHINGTON (CHE VUOLE VASSALLI, NON ALLEATI ALLA PARI) CHE RITAGLIARSI UN RUOLO IN EUROPA - FRIEDRICH MERZ, PROBABILE NUOVO CANCELLIERE TEDESCO, HA "ESPULSO" L'ITALIA DAL GIRO CHE CONTA: A CHI GLI HA CHIESTO QUALE PAESE ANDREBBE AGGIUNTO A UN DIRETTORIO FRANCO-TEDESCO, HA CITATO LA POLONIA, GUIDATA DAL POPOLARE DONALD TUSK (NEMICO NUMERO UNO DEL PIS DI MORAWIECKI E KACZYNSKI, ALLEATI DELLA DUCETTA IN ECR) - “I AM GIORGIA” SOGNAVA DI ESSERE IL “PONTE” TRA USA E UE E SI RITROVA A FARE LA CHEERLEADER DELLA TECNO-DESTRA DI MUSK E TRUMP…