IO SPERIAMO CHE ME LA CAV - COSA C’È DIETRO IL PATTO DEL NAZARENO? LA GRAZIA A BERLUSCONI! – SI’ ALLE RIFORME PER POI NEGOZIARE CON RENZI UN PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA A LUI NON SGRADITO E FARSI DARE LA GRAZIA!

Napolitano avrebbe programmato di rassegnare le dimissioni dopo l’approvazione della riforma elettorale e, al più tardi, alla fine del semestre italiano e il Cav conta di arrivare a un accordo con Renzi sul successore di Re Giorgio - Paolo Romani prepara il terreno: “In un processo di pacificazione nazionale, ci sta pure la grazia»….

Condividi questo articolo


Tommaso Montesano per "Libero Quotidiano"

 

RENZI E BERLUSCONI BATMAN E ROBIN RENZI E BERLUSCONI BATMAN E ROBIN

Il ragionamento l’ha buttato lì Paolo Romani, capogruppo al Senato, capofila del fronte trattativista con Matteo Renzi: «In un processo di pacificazione nazionale, a mio avviso, ci sta pure la grazia». Dove la pacificazione nazionale, per Romani, è simboleggiata dal patto sulle riforme tra lo stesso premier e Silvio Berlusconi, che sarebbe il destinatario del provvedimento di clemenza.

 

I parlamentari forzisti, memori di quanto accaduto un anno fa, quando dopo la condanna per frode fiscale partì il pressing in direzione del Quirinale, stavolta preferiscono tenersi alla larga dall’argomento: «Grazia? No, per favore». «E in ogni caso è una decisione che spetta alla famiglia». Fatto sta che, le parole di Romani lo testimoniano, l’atto di clemenza è tornato di prepotenza tra le opzioni che Berlusconi e la sua difesa sono pronti a valutare nei prossimi mesi.

 

IL JOLLY DA GIOCARE

renzi berlu f ef b f a d e b c kFQH U D x LaStampa it renzi berlu f ef b f a d e b c kFQH U D x LaStampa it

Tutto ruota intorno a quello che potrebbe accadere dal 18 luglio, quando i giudici di appello del processo Ruby si riuniranno in camera di consiglio. Franco Coppi, uno dei due legali di Silvio Berlusconi nel processo - l’altro è Filippo Dinacci - ha già messo in guardia il leader di Forza Italia: «Meglio non farsi illusioni». In caso di conferma della condanna ricevuta in primo grado a sette anni reclusione, per evitare la revoca dei servizi sociali che il Cav sta scontando sui diritti tv Mediaset, che diventerebbe automatica per la perdita dei benefici dell’indulto in caso di un nuovo giudizio sfavorevole, resterebbe solo la corte di Cassazione. Con il rischio, visto il precedente di un anno fa, di rendere definitiva la seconda, eventuale condanna.

GIORGIO NAPOLITANO IN VACANZA IN ALTO ADIGE GIORGIO NAPOLITANO IN VACANZA IN ALTO ADIGE

 

Da qui le riflessioni sulla grazia, che Coppi considera l’unica e sicura via d’uscita giuridicamente praticabile nel caso le cose precipitassero con il processo Ruby.

A presentare la domanda di clemenza al presidente della Repubblica, come è noto, dovrebbero essere il condannato, la sua famiglia o i difensori. Quale che sia il proponente, è possibile che a vagliare l’istanza non sia più Giorgio Napolitano.

 

L’attuale capo dello Stato, infatti, secondo i boatos che circolano a Montecitorio, avrebbe programmato di rassegnare le dimissioni dopo l’approvazione della riforma elettorale, e comunque al più tardi alla fine del semestre italiano di presidenza dell’Unione europea (dicembre). E un indizio è la visita di un paio di giorni fa del capo dello Stato a Palazzo Giustiniani, dove hanno gli studi i senatori a vita.

PAOLO ROMANI PAOLO ROMANI

 

Un destino, quello di Napolitano, destinato a intrecciarsi con quello di Berlusconi. I due, cronache alla mano, sull’argomento grazia non sono mai andati d’accordo. Il presidente della Repubblica, giurisprudenza alla mano, ha più volte ricordato all’ex premier che per muoversi sul terreno della clemenza deve prima ricevere una richiesta. Berlusconi, invece, si sarebbe aspettato la concessione della grazia motu proprio da parte del capo dello Stato: «Era un dovere morale».

 

UN COLLE AMICO

E qui entra in ballo il successore di Napolitano, che sarebbe eletto all’inizio del 2015 da un Parlamento dove il peso di Forza Italia, iter delle riforme alla mano, resta determinante. Il Cav, forte del mantenimento della parola data su Italicum e fine del bicameralismo perfetto, conta di negoziare con Renzi l’individuazione di un nome a lui non sgradito. Non ostile sul versante della grazia concessa con atto autonomo, e in ogni caso meno rigido, è il ragionamento dei berlusconiani, sull’intera procedura per l’attivazione dell’atto di clemenza.

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT – GIORGETTI E' GIA' PRONTO PER LA TOMBOLA: DÀ I NUMERI - IL MINISTRO DELL’ECONOMIA ALLE PRESE CON LA TERRIBILE LEGGE DI BILANCIO PRIMA ANNUNCIA “SACRIFICI PER TUTTI” E NUOVE TASSE TRA ACCISE E CATASTO, PER POI RINCULARE QUANDO SI INCAZZA LA MELONA, COSI' TIMOROSA DI PERDERE IL VOLUBILE CONSENSO POPOLARE DA CONFEZIONARE UN VIDEO CONTRO IL SUO MINISTRO: "NOI LE TASSE LE ABBASSIAMO" - E QUANDO NON SBUCA LA MELONI, ARRIVA PANETTA: SULLA CRESCITA DEL PIL GIORGETTI SI APPOGGIA AI NUMERI “ADDOMESTICATI” DELLA RAGIONERIA GENERALE FORNITI DALLA SUA FEDELE DARIA PERROTTA, PER VENIRE SUBITO SMENTITO SECCAMENTE DALL'UFFICIO STUDI DI BANKITALIA... 

DAGOREPORT – IL BALLO DELLA KETAMINA DI ELON MUSK NON PORTA VOTI: LA PERFORMANCE “OCCUPIAMO MARTE” DEL PICCHIATELLO DI TESLA SUL PALCO CON TRUMP IN PENNSYLVANIA NON HA MOSSO L’OPINIONE PUBBLICA – KAMALA HARRIS SAREBBE IN VANTAGGIO DI 4-5 PUNTI, MA IL SISTEMA ELETTORALE USA E' FOLLE: NEL 2016 HILLARY CLINTON FU SCONFITTA DA TRUMP PUR AVENDO AVUTO 3 MILIONI DI VOTI IN PIU' – IL PRESSING DEI REPUBBLICANI PERCHE' TRUMP ABBASSI I TONI (È IL MOMENTO DI PARLARE AGLI ELETTORI MODERATI, NON AL POPOLO MAGA, CHE LO VOTA COMUNQUE) - I DILEMMI DI KAMALA: MI CONVIENE FARE GLI ULTIMI COMIZI CON OBAMA? COME RICONQUISTARE IL VOTO DEI TANTI GIOVANI PRO-PALESTINA?

DAGOREPORT – VOCI (NON CONFERMATE) DALL’IRAN: IL REGIME DELL’AYATOLLAH AVREBBE TESTATO UN ORDIGNO NUCLEARE NEL DESERTO DI SEMNAN – SAREBBE UN MONITO PER NETANYAHU: NON ATTACCARE SENNO’ RISPONDIAMO CON L’ATOMICA – PIU’ DELLE MINACCE DI KHAMENEI CONTA L’ECONOMIA: CINA E INDIA SONO I PRINCIPALI CLIENTI DEL PETROLIO DI TEHERAN E SE “BIBI” COLPISCE I SITI PETROLIFERI IRANIANI PUO’ TERREMOTARE L’ECONOMIA GLOBALE – BIDEN CHIAMA NETANYAHU E GLI CHIEDE DI NON TOCCARE I GIACIMENTI…