1 – ISRAELE NEGA VISTI AI FUNZIONARI ONU DOPO PAROLE GUTERRES
antonio guterres segretario onu
(ANSA) - L'ambasciatore israeliano all'Onu Gilad Erdan ha detto che il suo Paese negherà il visto di ingresso a funzionari delle Nazioni Unite dopo l'intervento di ieri del segretario generale Antonio Guterres contestato da Israele stesso. "Viste le sue parole - ha spiegato Erdan alla Radio Militare - negheremo il rilascio dei visti ai rappresentanti dell'Onu. Del resto abbiamo già rifiutato il visto al sottosegretario per gli affari umanitari Martin Griffiths. E' arrivato il tempo di dare loro una lezione".
M.O., GUTERRES SU X: RIMOSTRANZE PALESTINESI NON GIUSTIFICANO HAMAS
(askanews) - Il segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres ha publicato oggi su X un messaggio in cui ribadisce due concetti espressi ieri all'Onu, durante una dichiarazione che ha destato indignazione in Israele e polemiche in tutto il mondo. "Le lamentele del popolo palestinese non possono giustificare gli orribili attacchi di Hamas", ha scritto Guterres, che poi ha
aggiunto: "Quegli orrendi attacchi non possono giustificare la punizione collettiva del popolo palestinese".
Le dichiarazioni social di Guterres, hanno trovato molto spazio sui quotidiani israeliani. Secondo il Times of Israel si tratta del tentativo di Guterres di "rimangiarsi le osservazioni" fatte all'Onu. Guterres ieri aveva detto che gli attacchi di Hamas contro Israele non nascono dal nulla, considerando che "i palestinesi sono stati sottoposti a 56 anni di occupazione soffocante" e che "le rimostranze del popolo palestinese non possono giustificare gli spaventosi attacchi" del movimento integralista islamico palestinese. "E questi terribili attacchi non possono giustificare la punizione collettiva del popolo palestinese", aveva aggiunto.
2 – ISRAELE CONTRO GUTERRES
Estratto dell’articolo di Nello Del Gatto per “La Stampa”
«È importante riconoscere anche che gli attacchi di Hamas non sono avvenuti dal nulla». È questo il pensiero che il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, ha espresso ieri al Consiglio di Sicurezza al Palazzo di vetro, provocando la ferma reazione israeliana.
«Il popolo palestinese – ha detto il segretario dell'Onu – è stato sottoposto a 56 anni di soffocante occupazione. Hanno visto la loro terra costantemente divorata dagli insediamenti e piagata dalla violenza; la loro economia soffocata; la loro gente fu sfollata e le loro case demolite. Le loro speranze per una soluzione politica sono svanite».
video dei terroristi di hamas 4
«Scioccanti, orribili e totalmente distaccate dalla realtà» sono state definite queste dichiarazioni dal rappresentante israeliano all'Onu, Gilad Erdan. Ci mette il carico da dieci anche il ministro degli Esteri, Eli Cohen, che ha chiesto a Guterres «dove vive, sicuramente questo non è il nostro mondo».
Il capo della diplomazia israeliana ha fatto ascoltare alcuni audio delle intercettazioni ai miliziani che hanno perpetrato il massacro del 7 ottobre, nei quali si vantavano di aver ucciso dieci ebrei con le proprie mani. A causa di queste frizioni, Cohen ha cancellato l'incontro programmato con il segretario generale dell'Onu. «Dopo il 7 ottobre – ha detto Cohen – non c'è spazio per un approccio equilibrato». Eppure Guterres aveva detto che «le lamentele del popolo palestinese non possono giustificare gli spaventosi attacchi di Hamas. E questi terribili attacchi non possono giustificare la punizione collettiva del popolo palestinese».
Appoggio a Israele dalla Francia. In visita ieri, il presidente Emmanuel Macron, oltre a offrire il suo sostegno, ha detto che è necessario espandere la coalizione internazionale anti Isis per includere la lotta contro Hamas. Un mezzo passo indietro è stato fatto in serata, quando dall'Eliseo in una nota hanno chiarito che «l'obiettivo è trarre ispirazione dall'esperienza della coalizione internazionale contro l'Isis e verificare quali aspetti possono essere implementati anche contro Hamas. Siamo pronti a pensare, insieme ai nostri partner e con Israele, a linee d'azione rilevanti contro Hamas», pensando anche a ruoli non combattenti dell'esperienza anti Isis come «l'addestramento delle forze irachene, la condivisione di informazioni tra i partner e la lotta al finanziamento del terrorismo».
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