ISRAELE NON HA ANCORA SFONDATO A GAZA CHE GIÀ LA DIPLOMAZIA PENSA AL DOPO – IL SEGRETARIO DI STATO USA, ANTONY BLINKEN, HA INCONTRATO BIN SALMAN E AL SISI: L’OBIETTIVO È COINVOLGERE LA LEGA ARABA, DI CUI SAUDITI E EGIZIANI SONO MEMBRI AUTOREVOLI E RISPETTATI, PER GESTIRE LA TRANSIZIONE GOVERNATIVA UNA VOLTA DECAPITATO HAMAS. DANNO PER SCONTATO CHE I TERRORISTI SARANNO STANATI E FATTI SLOGGIARE IN TEMPI BREVI. MA È DAVVERO COSÌ?

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Estratto dell’articolo di Paolo Mastrolilli per “la Repubblica”

 

antony blinken e benjamin netanyahu a tel aviv antony blinken e benjamin netanyahu a tel aviv

Gli obiettivi immediati della diplomazia sono evitare l’allargamento della guerra e liberare gli ostaggi, ma si lavora anche al futuro governo di Gaza […]. Una delle ipotesi […]  è l’uso della United Nations Relief and Works Agency per portare gli aiuti umanitari e far funzionare la basilare amministrazione, protetta da una missione autorizzata dall’Onu allo scopo di garantire la sicurezza.

 

Questo compito potrebbe assumerlo la Lega Araba. Ieri mattina il segretario di Stato Antony Blinken ha incontrato il principe ereditario saudita Mohammad bin Salman, e poi è andato al Cairo per vedere il presidente egiziano Abdel Fattah al-Sisi. Quindi ha prolungato la missione, tornando in Israele. «Tutti i Paesi dove sono andato – ha detto – non vogliono che questo conflitto si allarghi ».

 

jake sullivan e joe biden in treno per l ucraina jake sullivan e joe biden in treno per l ucraina

Infine ha annunciato che il valico di Rafah […] verrà aperto per far passare gli aiuti umanitari e consentire ai circa 600 americani presenti a Gaza di uscire. L’acqua è stata ripristinata, e Blinken ha detto che «lavoriamo con Onu, Egitto, Israele e altri per l’assistenza ai civili ». Intanto il presidente Biden ha nominato l’ambasciatore David Satterfield come inviato in Medio Oriente per l’emergenza umanitaria.

BLINKEN ABU MAZEN BLINKEN ABU MAZEN

 

Il consigliere per la sicurezza nazionale Jake Sullivan ha detto alla Cbs che «c’è il rischio di un’escalation, l’apertura di un secondo fronte a Nord, il coinvolgimento diretto dell’Iran. Perciò il presidente ha agito in modo rapido e deciso, spostando un’altra portaerei nel Mediterraneo orientale. […] ».

 

Sullivan ha rivelato che gli Usa hanno lanciato un avvertimento diretto a Teheran, mentre il Pentagono rinforzava il dispositivo militare nella regione. […]

 

al sisi al sisi

Uno degli argomenti usati con l’Iran per evitare il coinvolgimento sono i 6 miliardi di dollari spostati dalla Corea del Sud al Qatar come ricompensa per la recente liberazione di cinque americani prigionieri, destinati all’acquisto di aiuti umanitari. Questi soldi sono stati congelati, se Teheran vuole vederli dovrà frenare Hezbollah e i suoi reparti in Medio Oriente.

 

I finanziamenti servono anche a far ragionare Hamas sugli ostaggi, perché il Qatar è il Paese che paga l’amministrazione a Gaza, e senza i suoi assegni nulla potrebbe muoversi. In più, se il negoziato servisse a rallentare o moderare le operazioni israeliane sul terreno, anche Hamas potrebbe trarne qualche vantaggio.

 

bombardamenti israeliani a gaza foto di motaz azaiza 15 bombardamenti israeliani a gaza foto di motaz azaiza 15

La presenza di Blinken nella regione frena la reazione dello Stato ebraico, e consente di discutere altro. Come è logico che sia, si deve ragionare anche su come gestire il dopo, quando la decapitazione di Hamas potrebbe lasciare Gaza senza alcun governo.

 

L’Autorità Palestinese non è in grado di rimpiazzarlo, e quindi si pensa ad altro […]. Il primo atto sarebbero gli aiuti umanitari, ma anche il funzionamento di ospedali, scuole e strutture indispensabili alla vita quotidiana. Se ne potrebbe occupare l’Unrwa, che è già sul terreno e sa cosa fare, nonostante abbia perso 11 dipendenti nei bombardamenti e sia stata spesso accusata da Israele di complicità con Hamas.

 

bombardamenti israeliani a gaza foto di motaz azaiza 12 bombardamenti israeliani a gaza foto di motaz azaiza 12

L’agenzia Onu però non può svolgere anche compiti di polizia e sicurezza, e quindi a questo scopo servirebbe altro. Ad esempio una missione tipo Unifil al Nord, autorizzata dal Consiglio di Sicurezza per garantire l’ordine, ma a tempo determinato. Potrebbe occuparsene anche la Lega Araba – cioè principalmente Riad e Il Cairo – che avrebbe le risorse economiche, logistiche, umane e l’autorevolezza per gestire un’operazione complessiva di stabilizzazione a Gaza.

 

Non a caso la missione di Blinken ha compreso la Lega, e tutti i Paesi principali che la guidano. L’Egitto ha proposto di ospitare una conferenza per discutere il cessate il fuoco, e il segretario di Stato l’ha definita «una buona idea». Anche qui il quadro legale potrebbe f ornirlo una risoluzione approvata dal Consiglio di Sicurezza dell’Onu, dove però serve il via libera di Russia e Cina.

 

bombardamenti israeliani a gaza foto di motaz azaiza 11 bombardamenti israeliani a gaza foto di motaz azaiza 11

[…]  Oggi il Consiglio di Sicurezza discuterà due risoluzioni, una russa e l’altra mediata dai brasiliani, su Gaza. La prima è difficile che passi, perché chiede il cessate il fuoco umanitario immediato, oltre alla liberazione degli ostaggi, l’evacuazione dei civili e il passaggio degli aiuti. Se la seconda fosse approvata, però, potrebbe diventare l’embrione della governance futura .

bombardamenti israeliani a gaza foto di motaz azaiza 14 bombardamenti israeliani a gaza foto di motaz azaiza 14 AL SISI 2 AL SISI 2 razzi partono da gaza razzi partono da gaza kamala harris joe biden antony blinken kamala harris joe biden antony blinken soldati israeliani al confine con la striscia di gaza soldati israeliani al confine con la striscia di gaza distruzione a gaza distruzione a gaza antony blinken kamala harris eric garcetti jake sullivan antony blinken kamala harris eric garcetti jake sullivan

 

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