Estratto dell'articolo di Carlo Bertini per “La Stampa”
MALEDETTO IL GIORNO CHE T'HO INCONTRATO - RENZI E CALENDA BY MACONDO
Matteo Renzi (…) liquida Carlo Calenda come «non adatto a fare il leader del Terzo Polo». Anticipando, in questa intervista, che oggi Italia Viva farà mettere ai voti un documento nell'assemblea del gruppo al Senato, per chiedere ad Azione una moratoria agli attacchi personali. Insomma, come sempre il leader di Italia Viva ne ha (quasi) per tutti.
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Per passare alla politica, ma sempre a proposito di fango: ne gira parecchio nel Terzo Polo. Calenda non esclude una lista unica alle Europee con tutti dentro, ma dice che dipende dal clima tra voi. E che se si rompono i gruppi parlamentari salta tutto. Come finisce?
«Su questo tema, purtroppo non solo su questo, Calenda cambia idea due volte al giorno. Rispondergli non dipende dalla politica, ma dall'ora dell'ultima dichiarazione. Noi siamo a favore della lista unitaria alle Europee. E non avveleniamo il clima con attacchi personali simil grillini. Quanto alla rottura dei gruppi, non saremo noi a provocarla. Il problema non è rompere i gruppi ma smettere di rompere le scatole ai cittadini: portiamo le nostre idee sul dissesto idrogeologico, non le polemiche populiste sulle mie conferenze».
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Stasera cosa dirà a Calenda alla riunione del gruppo al Senato?
«La capogruppo Raffaella Paita presenterà un documento dove proponiamo di interrompere le aggressioni personali e di rilanciare la scommessa europea. Vediamo chi ci sta e chi è contrario. Mi auguro ci sia consenso, non possiamo continuare a dare questo spettacolo di litigare sulle mie conferenze».
Quando ha accolto Enrico Borghi dal Pd, ha citato la battuta di Gigi Proietti sul "Cavaliere nero". Con gli ultimi arrivi da Azione ha voluto far capire meglio l'antifona a Calenda?
«Francamente non mi riferivo a lui. Carlo sembra aver maturato un'ossessione per me e la cosa è alquanto curiosa. Io so solo che l'ho nominato viceministro, ministro, ambasciatore. L'ho sostenuto come sindaco, europarlamentare e leader della lista insieme. Gli abbiamo trasferito un milione e mezzo di euro per tappezzare i pullman di mezza Italia con la sua faccia e sostenere le sue campagne social. Di più non potevamo fare.
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Ho l'impressione che sia stato un ottimo viceministro e che sarebbe stato un ottimo sindaco ma che forse la leadership di un partito non sia il lavoro più adatto alle sue caratteristiche. In ogni caso è un problema di Azione. Noi con loro, con Italia Viva e con i tanti che ci staranno, vogliamo fare una lista alle Europee che sia alternativa alla Meloni e alla Schlein. Guardo a loro due come avversarie, non a Calenda».
Perché non scegliete di stare o di qua o di là? Non crede che dicendo con chiarezza con chi si vuole governare, ne beneficerebbero i consensi a favore di un polo moderato?
«Alle Europee si va con il proporzionale. E dunque scegliere non ha senso. Se passeranno le riforme costituzionali che sono in discussione e andremo all'elezione diretta del Sindaco d'Italia, ci porremo il problema. Ma finché si vota con il proporzionale il tema non si pone».
meme sul divorzio tra renzi e calenda MATTEO RENZI CARLO CALENDA IN VESPA - MEME carlo calenda a tagada su la7 parla di renzi MATTEO RENZI CARLO CALENDA
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