“ALLE COMUNALI RISCHIAMO DI PRENDERE MENO VOTI DI OTTOBRE” - MENTRE CONTE È IMPEGNATO A LITIGARE CON DI MAIO, NEI TERRITORI I MILITANTI GRILLINI SONO GIUSTAMENTE PREOCCUPATI: “MANCANO TUTTE LE STRUTTURE CHE AVEVA ANNUNCIATO CON LA NASCITA DEI COMITATI. BISOGNA ACCELERARE” - LA PARZIALE TREGUA NEL GIORNO DEL GIURAMENTO DI MATTARELLA, CON PEPPINIELLO CHE TENDE LA MANO: “QUESTA DISCUSSIONE VA FATTA, IO CREDO CHE IL MINISTRO DI MAIO ABBIA POSTO LE QUESTIONI IN QUESTA PROSPETTIVA”

-

Condividi questo articolo


Francesco Malfetano per "il Messaggero"

 

luigi di maio giuseppe conte meme by carli luigi di maio giuseppe conte meme by carli

Dopo le minacce, lo stallo. Nel Movimento 5 stelle ieri, nonostante la raffica di dichiarazioni al veleno degli ultimi giorni, sembrava regnare una strana calma. «Oggi c'è la pax mattarelliana» ironizza uno dei volti più noti tra i parlamentari M5s intercettato all'uscita da Montecitorio.

 

Una relativa quiete che chiaramente più che a una vera tregua fa pensare al fatto che le manovre di accerchiamento avviate da Luigi Di Maio e Giuseppe Conte sono tutt' altro che strategie da guerra lampo.

 

La carta Virginia Raggi giocata dal primo, e l'asso Beppe Grillo calato dal secondo, non hanno spostato immediatamente gli equilibri, ma è escluso non lo facciano al momento giusto.

 

Così come avranno senza dubbio un peso il nuovo statuto redatto proprio dall'avvocato l'estate scorsa (rendendo di fatto inverosimile una sua sfiducia), e le numerose entrature tra i parlamentari che può vantare il ministro.

 

conte di maio conte di maio

Intanto però Conte ieri, nel ribadire che il confronto va affrontato «nelle sedi e secondo le modalità opportune» (quindi in pubblico e non solo in assemblea congiunta come chiesto dai senatori) perché nel M5s «le questioni le affrontiamo con la democrazia diretta, digitale», sembra aver quantomeno provato ad abbassare toni: «Gli iscritti saranno coinvolti nella misura in cui vogliono capire cos' è il M5s, qual è la direzione di marcia, chi siamo, cosa stiamo diventando. Questa discussione va fatta, io credo che il ministro Di Maio abbia posto le questioni in questa prospettiva».

virginia raggi giuseppe conte luigi di maio foto di bacco (2) virginia raggi giuseppe conte luigi di maio foto di bacco (2)

 

Una timidissima mano tesa che apre alla possibilità se non che il ministro degli Esteri (con cui non debba per forza finire fuori dal partito se dovesse risultare sconfitto nel redde rationem, quanto che non debbano necessariamente farlo i suoi.

 

LA CONTA

Tant' è che, a rimescolare bene nei gruppi, c'è chi sostiene che questi giorni servano soprattutto a contare le truppe. «Noi non abbiamo mai avuto correnti né la necessità di crearne - spiega un senatore al secondo mandato - per cui non sappiamo realmente chi sta con chi».

 

virginia raggi luigi di maio virginia raggi luigi di maio

E poi è noto che tra i due ci sia «una massa grigia» di eletti che «non hanno preso una posizione definita». Ed è anche per questo che il confronto davanti agli iscritti «è temuto da entrambi».

 

Se dovesse essere la base a decidere infatti, considerato che di mezzo ci sono risultati elettorali tutt' altro che esaltanti e la battaglia sul vincolo al secondo mandato (che taglierebbe fuori dalla possibile rielezione circa 70 parlamentari, Di Maio compreso), oggi nessun risultato sarebbe scontato. Anche perché mentre Luigi e Giuseppe incrociano le spade, gli elettori del Movimento continuano ad agitarsi. Specie in quelle città dove nel giro di qualche mese si andrà al voto.

LUIGI DI MAIO GIANCARLO GIORGETTI LUIGI DI MAIO GIANCARLO GIORGETTI

 

Quasi mille comuni italiani, tra cui anche 25 capoluoghi di provincia. Una battaglia sul territorio che, nonostante l'intesa con il Pd della scorsa tornata e le parole al miele dell'epoca, non è detto che il M5s combatterà organicamente accanto ai dem. Tant' è che anche città culla dei grillini come Genova o Parma non c'è affatto un candidato definito, né ce ne sono a L'Aquila o a Palermo.

 

giuseppe conte e rocco casalino giuseppe conte e rocco casalino

E se la volta scorsa Conte quasi se ne lavò le mani sostenendo di aver seguito una direzione già definita, stavolta è impensabile che non prenda in mano la situazione. A patto che il mandato di Conte consista in una leadership definita.

 

conte grillo conte grillo

«Così - spiega il senatore - il rischio è che raccoglieremo meno voti di ottobre. Io sono presente sul mio territorio e mancano tutte le strutture che Conte aveva annunciato con la nascita dei comitati. Bisogna accelerare».

 

Sullo sfondo poi, resta sempre il nodo del governo. L'incontro di tra Di Maio e Giorgetti del resto, il moderato della Lega che non ha preso parte al Cdm di mercoledì scorso, quello che ha visto l'astensione dei suoi colleghi di partito, racconta anche di questo. Dell'asse per il premier che si voleva anche al Quirinale.

 

LUIGI DI MAIO E ELISABETTA BELLONI A PRANZO LUIGI DI MAIO E ELISABETTA BELLONI A PRANZO

Al contrario di Conte che, oltre a non aver voluto il premier al Colle, ora preme per ottenere di più, vuole un «patto» con Draghi che espliciti le priorità per il M5s. Così come chiede Salvini. Insomma dietro lo scontro tra Conte e Di Maio ci sarebbe anche la linea da tenere sulla fedeltà all'esecutivo, nell'ottica di possibili futuri scossoni pre-elettorali.

CUPIO DISSOLVI - IL POST CRIPTICO DI BEPPE GRILLO SULLA GUERRA DI MAIO CONTE CUPIO DISSOLVI - IL POST CRIPTICO DI BEPPE GRILLO SULLA GUERRA DI MAIO CONTE LUIGI DI MAIO E GIANCARLO GIORGETTI AD ATREJU LUIGI DI MAIO E GIANCARLO GIORGETTI AD ATREJU ELISABETTA BELLONI LUIGI DI MAIO ELISABETTA BELLONI LUIGI DI MAIO LA CENA GIORGETTI-DI MAIO VISTA DA OSHO LA CENA GIORGETTI-DI MAIO VISTA DA OSHO LUIGI DI MAIO E GIANCARLO GIORGETTI AD ATREJU LUIGI DI MAIO E GIANCARLO GIORGETTI AD ATREJU

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

PRIMO ATTO DOPO LA DENUNCIA DI GENNARO SANGIULIANO: LA PROCURA DI ROMA HA PERQUISITO L’ABITAZIONE E SEQUESTRATO IL TELEFONINO DI MARIA ROSARIA BOCCIA. NELLA SUA CASA TROVATI ANCHE GLI "OCCHIALI-SPIA" - LA "POMPEIANA ESPERTA" E' INDAGATA PER LESIONI E VIOLAZIONE DELLA PRIVACY - L'EX MINISTRO "GENNY DELON", SOTTO INDAGINE PER PECULATO E RIVELAZIONE DEL SEGRETO D'UFFICIO, AVEVA ALLEGATO NELLA DENUNCIA MESSAGGI E FOTO CON L'EX AMANTE, DAL GRAFFIO IN TESTA ALLA FEDE SCOMPARSA: "MI HAI SFREGIATO" – L'IRONIA DI SELVAGGIA E IL MESSAGGIO (A GENNY?) DELLA "BAMBOLONA DI POMPEI" CHE DURANTE IL G7 DELLA CULTURA POSTA UNA FOTO DA…

DAGOREPORT – AVVISATE LA MELONA CHE URSULA LE HA RIFILATO UNA SOLA: DA’ A FITTO LA VICEPRESIDENZA ESECUTIVA MA GLI CONCEDE UN PORTAFOGLIO DI SERIE B (E SULLA GESTIONE DEL PNRR LO HA “COMMISSARIATO” METTENDOGLI VICINO IL MASTINO LETTONE DOMBROVSKIS) - LE FORCHE CAUDINE PER IL PENNELLONE SALENTINO SARA' L’AUDIZIONE CON LA COMMISSIONE PARLAMENTARE CHE DOVRA’ VALUTARLO: IL COLLOQUIO E' IN INGLESE, LINGUA CHE FITTO PARLA A SPIZZICHI E BOCCONI - PER PASSARE L'ESAME, SERVIRA’ L’OK DEL PD (GRUPPO PIU' NUMEROSO TRA I SOCIALISTI DEL PSE) - MA I DEM SONO SPACCATI: ALCUNI SPINGONO PER IL NO, DECARO-ZINGARETTI PER IL SÌ, ELLY SCHLEIN TRACCHEGGIA MA SPERA CHE FITTO SI SCHIANTI IN AUDIZIONE PER FARLO SILURARE - IL CONTENTINO AI VERDI CON LE DELEGHE ALLA SPAGNOLA RIBERA E LA CACCIATA DEL “MAESTRINO” BRETON CHE STAVA SULLE PALLE A TUTTI, DA MACRON A URSULA...

CHI FERMERÀ ORCEL NELLA SCALATA A COMMERZBANK? UNICREDIT VUOLE CHIEDERE ALLA BCE IL VIA LIBERA PER PORTARE IL SUO CAPITALE DELL'ISTITUTO TEDESCO AL 30%, SOGLIA LIMITE PER LANCIARE L'OPA – DEUTSCHE BANK POTREBBE RILANCIARE MA HA I CAPITALI PER UNA FAIDA BANCARIA? – IL VERO OSTACOLO PER ORCEL SONO I SINDACATI TEDESCHI, CHE TEMONO UNA PESANTE SFORBICIATA AI POSTI DI LAVORO. ANCHE PERCHÉ LA GERMANIA VIVE UNA CRISI ECONOMICA PESANTE, COME DIMOSTRA IL CASO VOLKSWAGEN, CHE MINACCIA DI FARE FUORI 15 MILA DIPENDENTI…

DAGOREPORT - TUTTI A BACIARE LA PANTOFOLA DEL PRIMO PORTANTINO D'ITALIA, OGGI “RE DELLE CLINICHE” ED EDITORE DEL MELONISMO MEDIATICO, ANTONIO ANGELUCCI: CENA PLACÉE CON OLTRE 200 INVITATI NELLA SUA VILLONA SULL’APPIA ANTICA - LA PRIMA A FESTEGGIARE I PRIMI 80 ANNI È STATA GIORGIA MELONI - SALVINI COCCOLATO DA TUTTI DOPO LA RICHIESTA DI CONDANNA PER IL CASO "OPEN ARMS" - PRESENTI I MINISTRI CROSETTO, SCHILLACI, TAJANI E PIANTEDOSI, ASSENTI INVECE SANTANCHE’ E LOLLOBRIGIDA - PIU' GARRULO CHE MAI MATTEO RENZI. NESSUNO HA AVVISTATO BELPIETRO, CLAUDIO LOTITO E ANDREA GIAMBRUNO - CARFAGNA, SALLUSTI, CERNO, CHIOCCI, RONZULLI, BISIGNANI, LUPI, MALAGO', LUZI ETC.: ECCO CHI C'ERA - FUOCHI D’ARTIFICIO, SIGARI FATTI A MANO E SHOW DELL’ELVIS AL TORTELLO, ALESSANDRO RISTORI, STAR DEL TWIGA