Stefano Zurlo per il Giornale - Estratti
Vittorio Sgarbi, storica firma del Giornale oltreché sottosegretario e mille altre cose, risponde al volo: «Sono a Bologna».
Come mai? Una conferenza?
«No, no, sono a Bologna per valutare la stabilità della torre della Garisenda».
Si è autoinviato in Emilia?
«No, me l’ha chiesto il ministro Sangiuliano 24 ore fa, quindi dopo aver ricevuto e letto il dossier confezionato contro di me. Tutta spazzatura».
Ma il ministro Sangiuliano nell’intervista al «Fatto» si proclama «indignato» e prende le distanze da lei.
«Strano. Molto strano, deve esserci un secondo Sangiuliano».
Che vuole dire, Sgarbi?
«Con me è sempre stato affettuoso, ogni volta a dirmi “sei il migliore, sei una colonna, sei bravissimo”. A Sabrina (Colle, ndr) ha spiegato che lui non ha mai dato un’intervista».
Sarà, ma le parole sono fra virgolette.
«Io ho sempre avuto con lui un ottimo rapporto. Ora leggo che mi terrebbe a distanza e che mi avrebbe dato deleghe secondarie. Mi sembra tutto surreale».
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C’è bisogno di un chiarimento?
«Ma no, io non devo chiarire nulla. E mi meraviglia che si monti una campagna contro di me sulla base di un dossier anonimo, partito dal mio account, e scritto probabilmente da qualche ex collaboratore rancoroso. Non ho certezze, ho dei sospetti e comunque ho denunciato tutto alla Polizia postale».
(...)
Il «Fatto» le addebita circa 300 mila euro di compensi in nove mesi. Come risponde?
«Ma queste conferenze le faccio da trent’anni. È la mia vita. Da sempre tengo incontri, spettacoli, scrivo libri e articoli per giornali e riviste, partecipo ad eventi.E avrei dovuto farlo a euro zero?»
Ma prima non era sottosegretario. Ora non c’è un’incompatibilità?
«E dov’è? Nessuno, quando sono entrato nella compagine di governo, mi ha mai posto la questione. E l’Agcom, interpellata sul punto, ha stabilito che posso continuare a scrivere e ricevere emolumenti per le mie collaborazioni giornalistiche che non sono continuative. Non esiste un sistema organizzato. Le conferenze dovrebbero seguire per analogia lo stesso principio».
Davvero, non si rimprovera nulla?
«No, perché dovrei? Al mio spettacolo su Caravaggio e Pasolini è venuto anche il ministro Sangiuliano, ai miei incontri sono venuti esponenti della maggioranza e dell’opposizione, se è per questo, pure carabinieri, polizia e guardia di finanza».
Ma così non rischia di indebolire il governo?
«No, io ho fatto tutto alla luce del sole e non c’è niente di cui mi debba vergognare. Il Fatto faccia come vuole, però si sono basati su un corvo che è smentito dai fatti».
(...)
In conclusione, nessun passo indietro?
«No, non c’è alcuna ragione, l’ho già spiegato. Faranno chiasso, ma se pensano di creare difficoltà a Giorgia Meloni si sbagliano di grosso. Non sono certo io il punto debole di questa maggioranza».
vittorio sgarbi sabrina colle foto di bacco le attività episodiche di sgarbi vittorio sgarbi vittorio sgarbi e sabrina colle foto di bacco