Alberto Gentili per “Il Messaggero”
Onorevole Fiano, dopo una difficile mediazione sulla riforma del processo penale Conte parla di «anomalia» e dice che il testo varato dal governo andrà cambiato in Parlamento. Cosa ne pensa? «Penso che la riforma proposta dalla ministra Cartabia sia buona e che vada difesa. Abbiamo contribuito con Bazoli, Vazio e Rossomanno a costruirla e pensiamo che il risultato raggiunto sia utile. Un risultato che non contraddice il lavoro precedente di Bonafede.
Siamo comunque pronti a contribuire in Parlamento a ulteriori miglioramenti, ma il diritto a un processo rapido e giusto è un diritto fondamentale per i cittadini. In più, non va dimenticato, la riforma della giustizia fa parte del pacchetto che riguarda il rapporto con l'Europa per i fondi del Recovery Plan. Dunque non è eludibile: bisogna riuscire a mediare tra le varie posizioni di partenza per il bene del Paese».
Allora come si spiega una reazione così veemente di Conte?
«Nel Movimento 5Stelle è in corso una dinamica tra Grillo e Conte che va guardata con il rispetto di quando si guarda in casa d'altri. Però è evidente che è proprio questa dinamica interna a infiammare il dibattito sulla riforma Cartabia. L'ex premier prende le parti della resistenza e il fondatore con il suo silenzio invece assevera il comportamento dei ministri 5Stelle che hanno accettato la mediazione».
In questa situazione quanto è difficile per il Pd mediare con i grillini e procedere sulla strada delle riforme fissata da Draghi?
«Quando hai di fronte un interlocutore che fatica a trovare una sintesi è sempre difficile il confronto. In una maggioranza di governo la stabilità di tutte le sue componenti è essenziale e lo è ancora di più nella maggioranza estremamente eterogenea che sostiene Draghi. Dunque un chiarimento nel M5S sarebbe molto utile. Tanto più che negli ultimi anni il Movimento ha avuto un'evoluzione positiva, ha compreso che per governare bisogna accettare le mediazioni e il confronto di idee.
Un solo esempio: i 5Stelle hanno deciso in questa legislatura di stare in tre governi, un tempo invece dicevano che non si sarebbero mai alleati con nessuno. Detto questo, massimo rispetto per il confronto interno al Movimento, nella speranza che trovi al più presto un consolidamento della loro rappresentanza politica».
Il suo collega Romano ha detto: «Il M5S non torni ostaggio dei fantasmi forcaioli, per noi sarebbe incompatibile con l'alleanza che stiamo progettando». E' d'accordo?
«Direi di sì. Il Pd sta sul fronte garantista e ci sta perché il garantismo è stato il motore del processo di civilizzazione del nostro Paese. Cesare Beccaria ci insegna che i diritti vanno garantiti anche a coloro che sono stati giudicati, a maggior ragione vanno garantiti a chi è sotto processo. Insomma, credo che il garantismo debba definire il campo complessivo del centrosinistra».
A proposito di alleanze, in vista delle elezioni amministrative non marciano. Come vede l'autunno giallo-rosso?
VIGNETTA KRANCIC - ROBERTO FICO - ROCCO CASALINO - GIUSEPPE CONTE - BEPPE GRILLO
«Credo che la partita si giochi al secondo turno. Lì, a parte Napoli e forse la Calabria dove c'è già un'intesa, sono convinto che gli elettori del Pd e del Movimento 5Stelle sapranno convergere uniti. E il Pd giocherà tutte queste elezioni in prima fila, con ottime possibilità di successo, perché è naturale che in Italia si componga un ampio schieramento democratico e progressista che non lasci terreno a una destra populista e sovranista.
Un alleanza forte sui contenuti. Non bisogna dimenticare che i sistemi maggioritari, come quello delle Comunali, spingono alle alleanze. Anche se ritengo che per l'Italia sarebbe oggi più utile il ritorno al proporzionale, possibilmente con premio di governabilità.».
La settimana prossima si decide il Senato il destino del disegno di legge Zan sull'omofobia. Come pensa che finirà?
«Mi auguro che Italia Viva sia coerente. Alla Camera ha lavorato con impegno per l'approvazione del provvedimento, spero che faccia altrettanto in Senato. E che dunque Renzi voti assieme al centrosinistra, anche se proponendo modifiche al testo che i senatori del PD vedranno se considerare come ordini del giorno da approvare o se vi siano altri spazi, ma garantendo comunque una rapida approvazione anche al Senato».
EMANUELE FIANO grillo conte EMANUELE FIANO