Marco Cremonesi per il “Corriere della Sera”
LUIGI DI MAIO E MATTEO SALVINI INVECCHIATI CON FACEAPP
La quiete prima della tempesta. Matteo Salvini continua nel suo silenzio, con l' episodio del figlio sulla moto d' acqua della polizia che peggiora ulteriormente l' umore ombroso dei suoi giorni a Milano Marittima. Per molti leghisti, non ci sono dubbi: «Matteo romperà. Nel governo non ci sono più le condizioni di fiducia necessarie ad andare avanti».
Il punto è sempre lo stesso, ormai sintetizzato in una parola chiave, quasi un hashtag: «Motivazione spendibile». Quella necessaria a rompere una volta per tutte con il Movimento 5 Stelle senza «ritrovarsene in collo la responsabilità. Il governo deve arrivare a fine corsa ma non ci devono essere dubbi che la responsabilità non sia di Matteo ma di tutti i no grillini».
Eppure. A dispetto dell' evidente stanchezza del vicepremier leghista nei confronti del clima peggio che usurato all' interno del governo, il leader non ha ancora deciso il passo definitivo. Un fatto lo suggerisce in modo nitido: Matteo Salvini ha scelto di non andare in Val di Susa per celebrare la decisione del premier Giuseppe Conte di interrompere le ostilità nei confronti dell' alta velocità Torino-Lione. È vero, il proposito non era mai stato ufficialmente annunciato.
GIUSEPPE CONTE PINOCCHIO IN MEZZO AL GATTO (LUIGI DI MAIO) E LA VOLPE (MATTEO SALVINI) MURALE BY TVBOY
Ma sin da quando il presidente del Consiglio lo scorso 23 luglio ha spiegato che «costerebbe di più non fare la Tav che farla» l' idea della visita di Salvini è stata valutata con cura, la tentazione era forte. Infine, la decisione: niente Piemonte. Il leader leghista ai cantieri per festeggiare la capitolazione dei partner di governo sarebbe stato un po' troppo, persino per un governo dal clima assai deteriorato. Resta il fatto che laggiù, su un orizzonte sempre più vicino, si staglia la manovra per il 2020.
Le questioni fin qui rinviate, il deficit necessario a finanziare la flat tax, la legge sulle disabilità e gli altri provvedimenti promessi per l' anno venturo nella Lega preoccupano tutti quanti, Salvini per primo. Ma i suoi sostenitori giurano come un sol uomo: «Matteo non darà mai il suo via libera a una manovra senza crescita come la vorrebbero in Europa». Ma, appunto, se il governo deve finire, oggi è già quasi troppo tardi: ed esporrebbe il leader leghista alle inevitabili accuse di irresponsabilità per non aver preso atto della situazione a tempo debito.
MATTEO SALVINI LUIGI DI MAIO BY LUGHINO
E così, oggi Salvini tornerà a Roma per partecipare al Consiglio dei ministri che affronterà la riforma della giustizia, sia pure in modo probabilmente non risolutivo: i nodi sono tutt' altro che sciolti, prescrizione e separazione delle carriere dei magistrati partono da visioni della materia profondamente diverse rispetto agli stellati. Prima del Consiglio, il vicepremier si troverà con il ministro della Funzione pubblica, Giulia Bongiorno, e il sottosegretario alla Giustizia, Jacopo Morrone, per fare il punto sulla situazione. Dopo, da Palazzo Chigi non si esclude possa svolgersi un summit con Giuseppe Conte e Luigi Di Maio.
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