“NOI DEPUTATI SIAMO GLI SPETTATORI DELLA DEMOCRAZIA” – ALLA CAMERA I PEONES DELLA MAGGIORANZA SONO INVIPERITI CON LA MELONI, CHE LI COSTRINGERÀ A “LAVORARE” ANCHE IL 27-28-29 DICEMBRE, PER APPROVARE LA MANOVRA SENZA POTER PROPORRE EMENDAMENTI. IL PONTE NATALIZIO CHE SALTA È L’ENNESIMA DIMOSTRAZIONE DI QUANTO I PARLAMENTARI, ANCOR PIÙ NELL’ERA MELONIANA, SIANO DIVENTATI DEI MERI PIGIA-BOTTONI. MA PRIMA O POI, SI VENDICHERANNO…

-

Condividi questo articolo


Estratto dell’articolo di Marco Cremonesi per il “Corriere della Sera”

 

giorgia meloni urla alla camera contro conte 1 giorgia meloni urla alla camera contro conte 1

«Noi deputati? Siamo spettatori. Gli spettatori della democrazia». Camera contro Senato, chi parla non sembra granché in spirito natalizio.

 

Come molti dei suoi colleghi, anzi, è inviperito sul serio: il Natale sarà di fatto solo una parentesi incastonata in mezzo all’approvazione della manovra.

 

La linea è stata suggellata lunedì, dai capigruppo di maggioranza con la stessa Giorgia Meloni: per evitare l’esercizio provvisorio, la Camera si riunirà anche il 27, 28 e 29 dicembre. Ma attenzione. Come da impegni di maggioranza, il centrodestra non potrà presentare un solo emendamento: le risorse sono già spese.

 

camera dei deputati 1 camera dei deputati 1

Secondo i calcoli del capogruppo M5S Stefano Patuanelli: «Dei 100 milioni del tesoretto per le modifiche parlamentari, già 123 sono stati usati per gli emendamenti dei relatori...».

 

Ma almeno, i senatori potranno stare a casa. «Badi bene — sbuffa un collega del primo deputato —. Non sono arrabbiato per il fatto di dover lavorare. Se mi si dice che io posso portare anche un solo euro sul mio territorio, vengo in Aula anche il 31 dicembre, con il cotechino sul fuoco. Ma così è un po’ troppo…».

 

stefano patuanelli stefano patuanelli

Torna il primo deputato, incendiario: «O si torna per fare degli emendamenti o non si torna». Insomma, non tutti la prendono sportivamente come il vicepresidente della Camera Giorgio Mulé, che ha raccontato che per partecipare ai lavori andrà e tornerà dalla Sicilia. Il malumore non ha partito, è ugualmente diffuso tra tutte le forze della maggioranza.

 

[…]  Dal Senato il capogruppo FdI Lucio Malan ammette di «comprendere il disagio. Ma l’anno scorso è stato l’inverso, i lavori finirono al Senato ed è toccata a noi». Certo, «l’ideale sarebbe che anche la Camera della seconda lettura possa intervenire. Quest’anno non è stato possibile, ma così non sarà l’anno prossimo».

 

lucio malan 9 lucio malan 9

Il capogruppo azzurro Maurizio Gasparri non pare sotto trauma. Ricorda anche lui che nel 2022 «al Senato abbiamo finito il 28 dicembre. Ma siamo ancora vivi, sani e rispondiamo al telefono». E l’impossibilità di emendare? «La legge di Stabilità è importante — ribatte —. Certi emendamenti non li ho mai condivisi: io stesso mi sono adoperato perché parte dei fondi per le piccole opere siano convogliati sulle forze dell’ordine. I campanili si aggiusteranno in altro modo». […]

il servizio di report su maurizio gasparri 3 il servizio di report su maurizio gasparri 3

camera dei deputati 4 camera dei deputati 4

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

AL QUIRINALE HANNO LE PALLE PIENE DI MALUMORE PER LE SPARATE ANTI-GIUDICI DEL GOVERNO DUCIONI: "NEANCHE AI TEMPI DI BERLUSCONI..." - SERGIO MATTARELLA, CHE È IL CAPO DEL CONSIGLIO SUPERIORE DELLA MAGISTRATURA, È IRRITATO PER IL CLIMA DI DELEGITTIMAZIONE COSTANTE DELLE TOGHE DA PARTE DELLA MELONI E DEI SALVINI – L’AMMISSIONE PRESIDENZIALE (“PIÙ VOLTE HO PROMULGATO LEGGI CHE RITENEVO SBAGLIATE E INOPPORTUNE”) SPIEGA BENE IL CLIMA DI INSOFFERENZA VISSUTO AL COLLE - DI SCAZZO IN SCAZZO, MATTARELLA, DEPOSTA LA MASCHERA DA "MUMMIA SICULA", POTREBBE RISPONDERE IL 31 DICEMBRE, SCODELLANDO UN DURISSIMO DISCORSO DI FINE ANNO IN MODALITA' COSSIGA: UNA PICCONATA DOPO L'ALTRA…

DAGOREPORT – LA MEGALOMANIA DI LETIZIA MORATTI NON HA LIMITE: NON PAGA DEI FLOPPONI ALLE REGIONALI E ALLE EUROPEE, SI AUTO-CANDIDA A SINDACO DI MILANO. E HA FATTO UNA “PROPOSTA INDECENTE” A MARINA E PIER SILVIO: LA SIGNORA BRICHETTO VORREBBE RILEVARE UNA QUOTA DELLA FIDEIUSSIONE BANCARIA DA PIÙ DI 90 MILIONI CON CUI I FRATELLI BERLUSCONI SONO DIVENTATI “PROPRIETARI” DI FORZA ITALIA. RISPOSTA? NO, GRAZIE – I RAPPORTI TRA LA FAMIGLIA DEL CAV E TAJANI NON SI RASSERENANO…

DAGOREPORT - L’INIZIATIVA DI OLAF SCHOLZ DI CHIAMARE PUTIN PER TROVARE UNA SOLUZIONE ALLA GUERRA, CON CONSEGUENTE INCAZZATURA DI ZELENSKY, HA UN COMPLICE: LA POLONIA DI TUSK – LA MOSSA È INNESCATA NON SOLO DALLA CRISI ECONOMICA TEDESCA MA ANCHE DAL TRIONFO DI TRUMP - CON URSULA VON DER LEYEN DEBOLISSIMA, I LEADER DI GERMANIA E POLONIA HANNO CAPITO CHE NON POSSONO LASCIARE L’INIZIATIVA DI UNA TRATTATIVA DI PACE CON PUTIN AL TRUMPONE E ALLA SUA POLITICA ISOLAZIONISTICA CHE DELL’EUROPA SE NE FOTTE...

I PRIMI 90 ANNI DI CARLO DE BENEDETTI INIZIANO ALL’HOTEL PALAZZO PARIGI DI MILANO ALLE 19.30 CON UN APERITIVO E TERMINANO CON UN BRINDISI ALLE 22.30 - 100 ATTOVAGLIATI TRA CUI IL NEO 90ENNE IL PATRON EMERITO DEL POTERE BANCARIO, “ABRAMO’’ BAZOLI, ZANDA E GENTILONI (UNICI POLITICI), EZIO MAURO E GAD LERNER – DA RCS: CAIRO, DE BORTOLI, ALDO GRASSO E LILLI GRUBER (CHE HA SCODELLATO IERI SERA SU LA7 UNA PUNTATA REGISTRATA) - MOLTI HANNO NOTATO L’ASSENZA DELLA MOGLIE DI MARCO, PAOLA FERRARI, DA SEMPRE AVVERSARIA DEL SUOCERO: “E’ IL NONNO DEI MIEI FIGLI MA MI DISSOCIO DALLE PAROLE DISGUSTOSE DETTE SU GIORGIA MELONI” – E CARLETTO NON SOLO NON L’HA INVITATA MA AVREBBE SOTTOLINEATO AL FIGLIO MARCO CHE LA PRESENZA DELLA MOGLIE PAOLA NON ERA PER NULLA GRADITA….