Alessia Tripodi per http://www.ilsole24ore.com
salvini di maio prima di essere attaccati
Dopo l'accordo M5S- centrodestra che ieri ha portato all'elezione dei due presidenti delle Camere - la forzista Elisabetta Alberti Casellati al Senato e il Cinquestelle Roberto Fico alla Camera - oggi il numero uno della Lega Matteo Salvini torna a ricordare che «nel rispetto di tutti, il prossimo premier non potrà che essere indicato dal Centrodestra». E lo fa con un post su Facebook che sembra rispondere al "titolo" che campeggia stamattina sul blog dei pentastellati e che recita: «E ora al governo con Di Maio premier».
Non tarda ad arrivare la risposta del capo politico dei Cinquestelle, che in un post su Instagram precisa: «Abbiamo sempre detto che la partita delle Camere è slegata da quella del Governo, oggi chi vuole lavorare per i cittadini sa che esiste una forza affidabile e serie che dialoga con tutti e si muove compatta per il bene del paese».
SALVINI - DI MAIO - BERLUSCONI - RENZI
Il confronto tra i leader di Cinquestelle e Lega - e e la tenuta o meno del patto anche nella partita per il governo - appare dunque decisivo nella trattativa per la nascita del nuovo esecutivo, che dovrebbe iniziare subito dopo Pasqua con l'avvio delle consultazioni da parte del Capo dello Stato.
SALVINI: PREMIER DA COALIZIONE CHE HA PRESO PIÙ VOTI
Per Salvini il prossimo presidente del Consiglio non può che arrivare «dalla coalizione che ha preso più voti e che anche ieri ha dimostrato compattezza, intelligenza e rispetto degli elettori», si legge ancora nel post, nel quale il leader leghista snocciola i punti del programma del centrodestra per il prossimo esecutivo.
«Via legge Fornero e spesometro - scrive - giù tasse e accise, taglio degli sprechi e spese inutili, riforma della scuola e della giustizia, legittima difesa, revisione dei trattati europei, rilancio dell'agricoltura e della pesca italiane, Ministero per i disabili, pace fiscale fra cittadini ed Equitalia, autonomia e federalismo, espulsione dei clandestini e controllo dei confini. Noi siamo pronti, voi ci siete?».
GIORGETTI (LEGA): DECLINARE DIVERSAMENTE REDDITO DI CITTADINANZA
A sostegno dell'"avvertimento" di Salvini arrivano anche le parole del vicesegretario della Lega, Giancarlo Giorgetti, che nel faccia con Giovanni Minoli su La 7 ha detto: «In Parlamento c'è tanta gente eletta nei collegi uninominali che magari ha messo qualche cosa di suo, degli amministratori locali, persone che possono condividere quello che sarà il programma che Salvini proporrà per il governo. Immagino sarà incaricato».
calderoli - giancarlo giorgetti
«Un governo con i 5 Stelle? Sì...parzialmente», ha detto ancora Giorgetti, secondo il quale sul reddito di cittadinanza «vediamo se possiamo declinarlo in un altro modo». «Questo benedetto reddito di cittadinanza se è una misura universalistica per sostituire la pensione o una reversibilità, non ha assolutamente senso - ha spiegato il vicesegretario - se è un qualche cosa che orienti o incentivi la ricerca del lavoro, allora è qualcosa che può essere valutato».
DI MAIO: APERTO A CONFRONTO CON TUTTI, PARTITI SI FACCIANO AVANTI
«Siamo riusciti ad eleggere un presidente della Camere del Movimento 5 Stelle - scrive Di Maio nel post pubblicato oggi su Instagram - e questo risultato straordinario lo consideriamo il primo passo per realizzare il cambiamento che i cittadini ci hanno chiesto con il voto del 4 marzo. Ora ci rimettiamo al lavoro per concludere l'opera». Già ieri al Tg1 il capo politico dei Cinquestelle aveva rivendicato la guida del governo sulla bse dei risultati del voto: «Il M5S ha ottenuto 11 milioni di voti e il 32%, con un candidato premier, e spero si possa tener conto di questo risultato».
«Adesso dico alle forze politiche fatevi avanti se volete fare cose buone per l'Italia. Credo davvero che potremo prendere i voti attorno ai temi» ha aggiunto Di Maio, ricordando le priorità del Movimento per il prossimo esecutivo: «Taglio delle tasse alle imprese, superamento della legge Fornero, aiuti alle famiglie che fanno figli, strumenti per il lavoro dei giovani».
PD, MARTINA: ORA CENTRODESTRA E M5S DICANO COME GOVERNERANNO
Intervistato a In Mezz'ora su Rati3, il segretario reggente del Pd, Maurizio Martina ha dichiarato che «la scelta del M5s prefigura uno scenario anche per il futuro: è stato un fatto politico da non sottovalutare».
«Di Maio oggi non cita mai il reddito di cittadinanza - ha continuato - c'è stata una operazione politica portata in porto, ora il centrodestra e i Cinque stelle hanno finito il tempo degli alibi e delle ambiguità, dicano come governeranno». In questo quadro «non spetta a noi ora indicare una via, saremo rispettosi di quello che il presidente della Repubblica dirà- ha aggiunto Martina - ma l'onere di indicare una prospettiva al Paese uscendo dalla propaganda spetta a chi ha vinto. Da parte nostra è un atto di responsabilità». «Non voglio neanche lontanamente strattonare il Capo dello Stato e saremo con lui nella valutazione dello scenario», ha concluso.