1 - ELEZIONI: SALA, NIENTE VETI, SENZA CAMPO LARGO SI PERDE
(ANSA) - "Spero che nessuno ponga veti perché questo non è il momento dei veti". Lo ha detto il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, parlando della necessità di creare un campo largo del centrosinistra in vista delle elezioni, alla luce dell'incontro che ha avuto ieri a Roma con Luigi Di Maio ed Enrico Letta.
"L'unica cosa che ho chiesto a Letta è di lavorare in questo momento affinché si azzerino i veti - ha aggiunto -. Di Maio ha manifestato a Letta la disponibilità a fare parte del centrosinistra. Se qualcuno giudica negativo il fatto di allargare un campo che parte sfavorito lo dica, ma se non si prova ad allargare il campo si perde".
2 - ELEZIONI: SALA, NON SARÒ CANDIDATO, PD NON HA BISOGNO DI ME
(ANSA) - "Io non avrò nessun ruolo politico futuro, per me non cambia nulla. L'unico mio ruolo possibile é qui a Milano e questo lo dico con assoluta certezza". Lo ha ribadito il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, rispondendo ai giornalisti che gli hanno chiesto se si candiderà alle prossime elezioni, a margine della commemorazione della strage mafiosa di via Palestro.
"Escludo ogni mia candidatura ed escludo che il mio nome sarà su qualunque lista - ha aggiunto -. Ci sono tanti modi per dare una mano al centrosinistra e il Pd in questo momento non ha bisogno di me, sto cercando di aiutare chi sta facendo uno sforzo per fare parte della compagine di centrosinistra, che non è un passaggio automatico".
"Io una mano la do ma sono nelle condizioni di non chiedere nulla per me, io ho il mio ruolo perché prima di tutto faccio il sindaco di Milano - ha concluso -. Una mano però la voglio dare. Io non farò parte di nulla, non metterò il mio nome da nessuna parte".
3 - ELEZIONI:SALA,DI MAIO PUÒ RACCOGLIERE MOLTE PERSONE,LO AIUTERÒ
luigi di maio mario draghi meme
(ANSA) - "L'iniziativa di Di Maio penso che possa raccogliere molte persone". Lo ha detto il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, parlando del nuovo soggetto politico fondato da Luigi Di Maio, Insieme per il futuro, a margine della commemorazione delle vittime della strage mafiosa di via Palestro.
"Io non farò parte di nulla - ha ribadito - però una mano per raccogliere attorno a questa nuova lista, che come tutte quelle nate all'ultimo momento deve costruirsi un percorso, certamente la sto dando". Ai giornalisti che gli hanno chiesto come si fa a mettere d'accordo Di Maio e Calenda, il creatore del reddito di cittadinanza e colui che più lo contrasta, in un eventuale campo largo del centrosinistra, Sala ha risposto che "Di Maio ha più che riconosciuto che bisogna andare oltre il reddito di cittadinanza e trovare una nuova formula, non rincorre nostalgie su questo punto.
Il reddito per me è stata una buona intuizione ma con una cattiva gestione". "Voglio dare una mano per aiutare ad allargare il campo della mia parte politica - ha concluso Sala -. Non credo che le elezioni siano segnate come tanti dicono. A mio avviso l'unico modo che ha il centrosinistra per uscirne bene è cercare di allargare il campo. Quindi il mio contributo lo sto dando da questo punto di vista".
4 - LOMBARDIA: SALA, ALLEANZA CON M5S? NOT IN MY NAME
(ANSA) - "Quando sento dire da Pizzul che in Lombardia dovremmo andare con i 5stelle la mia risposta è 'not in my name' io non ci sto". Così il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, ha commentato l'apertura del capogruppo del Pd in Regione Lombardia, Fabio Pizzul, ad un'alleanza con il Movimento 5 stelle per le regionali in Lombardia.
"Lo dico in buona fede e sono stato uno di quelli che per primo anni fa diceva 'guardiamo ai 5 stelle, al loro elettorato e alle loro idee' - ha concluso il sindaco -, però dopo tutto quello che è successo e soprattutto col posizionamento che stanno avendo non credo".
5 - SALA AL FIANCO DI DI MAIO TRA I DEM DUBBI SU CALENDA "PUÒ ALLONTANARE LA SINISTRA"
Estratto dell’articolo di Giovanna Vitale per “la Repubblica”
[…] Sala alla fine ha ceduto: ha confermato che non correrà per un seggio in Parlamento e men che mai metterà il suo nome su un simbolo di partito. Anche perché, è questa la novità, ci sarà quello di Di Maio: una scelta imposta dalla necessità di rendere più riconoscibile "Insieme per il futuro" che, secondo i sondaggi, è ancora poco noto.
Dopodiché, però, il sindaco meneghino si è impegnato a dare una mano e ad aiutare il capo della Farnesina ad assemblare il listone civico nazionale, cui sta lavorando pure Federico Pizzarotti, che ospiterà amministratori locali e liberi professionisti, piccoli imprenditori, dipendenti pubblici e partite Iva.
L'ETERNA ILLUSIONE DEL CENTRO - BY MACONDO
Chiara l'idea. Costruire «un argine all'estremismo nazionalista», che però al momento nessuno è in grado di dire se reggerà. E che tuttavia un effetto lo ha già prodotto: il malumore dell'ala sinistra del Pd.
Timorosi che il combinato disposto tra divorzio dai 5Stelle e intesa coi centristi possa sbilanciare lo schieramento progressista, fino a snaturarlo. Lo fa intendere Andrea Orlando in Direzione: «Ora noi dobbiamo costruire un sistema di alleanze che però non entri in contraddizione con il messaggio che vogliamo dare», avverte il ministro del Lavoro.
GOFFREDO BETTINI GIUSEPPE CONTE ARRIVANO ALLA CAMERA ARDENTE DI SASSOLI
«Il tema è come si sviluppa la campagna elettorale, perché se ci dobbiamo autocensurare per tenere in piedi un'alleanza tecnica, rischiamo di rinunciare a larga parte della potenza di fuoco della nostra proposta».
Come coniugare, per esempio, le spinte liberiste di Calenda, con l'esigenza di protezione dei ceti più deboli, del lavoro e dei servizi pubblici essenziali cara ai Dem? È l'assillo pure di Peppe Provenzano, che a Letta dice: «Hai fatto bene a togliere di mezzo il tormentone sull'agenda Draghi, che è frutto di un compromesso.
andrea orlando e giuseppe conte
Noi abbiamo l'agenda del Pd!» rivendica il vicesegretario, elencando alcuni punti chiave: «Salario minimo, lotta alla precarietà, giustizia sociale, difesa dell'ambiente. Noi - scandisce - dobbiamo essere i più preoccupati della fine del mondo e i più preoccupati della fine del mese».
La stessa inquietudine di Goffredo Bettini: «Ci sono differenze di fondo tra i programmi nostro e di Calenda, che ha fatto della demolizione degli altri la cifra fondante della sua politica», ragiona il dirigente.
«Rischia di portare fibrillazione, specie se impedisce l'alleanza con la sinistra di Fratoianni, che nei sondaggi sta poco sotto». È il fantasma del grande centro, che agita i Dem. E li divide.
carlo calenda. 2 GIUSEPPE CONTE E GOFFREDO BETTINI ALLA CAMERA ARDENTE DI DAVID SASSOLI